Nell’incontro tenutosi oggi al Ministero dello Sviluppo economico, dove CNH Industrial ha confermato il piano industriale 2020-2024 e il piano di riorganizzazione dei settori FPT e movimento terra, abbiamo avuto modo di ribadire le nostre richieste: trovare una soluzione che preservi la continuità produttiva a Pregnana milanese; offrire le necessarie tutele ai lavoratori di San Mauro torinese, la cui riorganizzazione per stessa ammissione della Direzione aziendale determina circa 110 eccedenze; dare le dovute garanzie a tutti gli stabilimenti toccati dalla riorganizzazione, vale a dire a Torino e Foggia, nonché alla fabbrica Iveco di Brescia, per cui chiediamo di tradurre l’impegno assunto dall’amministratore delegato in una proposta concreta di nuova e aggiuntiva assegnazione produttiva da formulare in tempo utile e capace di portare alla saturazione dell’occupazione.
Nel chiedere a CNHI di rivedere il piano industriale, rivendichiamo una modifica che possa salvare Pregnana senza naturalmente condannare altri stabilimenti, poiché non sarebbe accettabile una logica che spostasse i problemi anziché risolverli. In ogni caso, né a Pregnana né a San Mauro né altrove il sindacato accetterà licenziamenti e quindi chiederà soluzioni che offrano effettiva tutela occupazionale.
La Direzione aziendale ha dato una generale disponibilità a discutere di tutele per i lavoratori coinvolti nella riorganizzazione, ma ha ripetuto di non avere attività produttive da allocare a Pregnana. Dinanzi a ciò il Ministero dello Sviluppo economico e le Istituzioni locali hanno assunto una esplicita posizione di difesa del sito di Pregnana e chiesto di utilizzare il tempo a disposizione per trovare soluzioni produttive, offendo ogni possibile sostegno contemplato dalla legge.
Il tavolo sarà riconvocato a breve dal Ministero dello Sviluppo economico.
Uffici stampa FIM-UILM-FISMIC-UGLM-AQCFR