Ciet: Comunicato Fim-Fiom-Uilm CIET: “Sindacato dice “no” a licenziamenti e cassa integrazione”

CIET INSISTE: LICENZIAMENTI E CASSA INTEGRAZIONE PER TUTTI.
SINDACATO DICE NO E PROPONE MOBILITÀ VOLONTARIA E CONTRATTI DI SOLIDARIETÀ

L’INCONTRO TENUTOSI, MERCOLEDÌ 15 APRILE ’09, ALL’ASSOCIAZIONE INDUSTRIALI DI AREZZO, TRA LA DIREZIONE CIET E LA DELEGAZIONE DEL COORDINAMENTO RSU E DELLE SEGRETERIE SINDACALI SI È CONCLUSO CON UN ULTERIORE RINVIO AL 23 APRILE. NEL CASO ANCHE IN TALE DATA NON SI ARRIVI AD UN ACCORDO, IL CONFRONTO SI SPOSTA IN SEDE DEL MINISTERO DEL LAVORO A ROMA, DOVE CI SONO ULTERIORI 30 GIORNI PER RICERCARE UNA INTESA.

 

La Direzione Ciet ha proposto in alternativa alla mobilità (licenziamento) per 180 lavoratori del settore delle telecomunicazioni, una Cassa Integrazione Straordinaria (CIGS) per crisi, per 300 lavoratori, estesa a tutte le attività Ciet, sia delle telecomunicazioni sia dell’energia-trasporti. Tale CIGS coinvolgerebbe tutti i 1055 dipendenti. La proposta prevede una CIGS a rotazione ogni 4 mesi per gli operai, mentre nessuna rotazione è prevista per gli impiegati. Inoltre è prevista l’uscita da subito dal lavoro con mobilità più CIGS a zero per i lavoratori che possono agganciare nell’arco dei prossimi 4 o 5 anni i requisiti per la pensione: circa 80 lavoratori. In quest’ultimo caso è previsto un incentivo non quantificato. Rimarrebbe aperta una mobilità volontaria, fino ad un massimo complessivo di 130 unità, per eventuali altri lavoratori interessati a lasciare l’azienda volontariamente. Non è previsto un piano industriale.

Come sindacato abbiamo confermato il nostro dissenso a tale proposta, sia perché la proposta prevede la messa in mobilità e CIGS in forma obbligatoria e non volontaria dei lavoratori, sia perché modifica e estende la procedura di crisi a tutte le attività Ciet non coinvolte nella procedura.

La proposta avanzata dal sindacato prevede una mobilità volontaria incentivata, che si accompagna, per rispondere alle difficoltà industriali denunciate dalla direzione CIET, ad un contratto di solidarietà (CDS) per i lavoratori coinvolti nella procedura quale strumento alternativo previsto dalle leggi per affrontare le crisi.

Tale contratto di solidarietà permette alle imprese di ridurre sia i costi della manodopera sia la quantità di prestazione minima da garantire al dipendente (40 ore settimanali), rispondendo così agli eventuali cali di attività, mentre il lavoratore mantiene la continuità occupazionale e prestativa, le ore/giornate lavorate in meno vengono integrate, come reddito per il lavoratore, con un contributo dell’INPS, riducendo significativamente l’impatto negativo sul reddito altrimenti presente. Questa forma tiene assieme le esigenze delle imprese di rispondere alla crisi abbattendo costi e gestendo più elasticamente il personale, sia l’esigenza dei lavoratori mantenere oltre al rapporto di lavoro anche un reddito maggiore e più adeguato rispetto alla cassa integrazione.

CONCLUSIONI

La ritrosia dimostrata dalla Direzione CIET alla proposta sindacale è incomprensibile, visto che la stessa risponde comunque ai problemi che Ciet ha posto. Non vorremmo che le ragioni siano anche altre da quelle di rispondere ai cali di volumi e di attività, come quelle di avere, con la CIGS e la Mobilità, strumenti che meglio si prestano a usi strumentali da parte delle imprese (ricatti, riciclo dei lavoratori verso altre imprese ecc..). Fatti conosciuti per il passato in questi settori.

È nostra intenzione chiedere l’intervento delle istituzioni locali ai vari livelli, per spiegare la situazione e le proposte. Serve un’assunzione collettiva del problema che si accompagni ai necessari investimenti collegati ai progetti di sviluppo della rete e in particolare della banda larga. È necessario inoltre un intervento verso il sistema creditizio per favorire, in questa fase, il ricorso al credito dell’impresa. Si può rispondere a parte dei problemi dell’impresa tutelando anche il lavoro e i lavoratori. Tra l’altro gli operai della CIET sono tutti occupati e spesso fanno orari aggiuntivi per far fronte alla mole di lavoro. Vorremmo evitare il fenomeno della moltiplicazione dei sub appalti, che polverizzano il lavoro in una miriade di imprese che sfuggono, in diversi casi, alla regolarità nel fare impresa, dei rapporti di lavoro e della sicurezza del lavoro. Su questa delicata e complessa vicenda, si pone il problema del coinvolgimento di Telecom che ha gravi responsabilità per le politiche commerciali e industriali che attua, scaricando sui lavoratori, sulla collettività e sugli appalti, i propri ritorni finanziari.

INIZIATIVE

IL COORDINAMENTO NAZIONALE RSU CIET HA CONFERMATO LE MOBILITAZIONI E LE INIZIATIVE GIÀ IN ESSERE. ENTRO IL 22 APRILE VANNO ATTUATE TUTTE LE INIZIATIVE NECCESSARIE, ACCOMPAGNATE DALLE OPPORTUNE FORME DI LOTTA, UTILI A FAR INTERVENIRE VARIE ISTITUZIONI LOCALI SULLA VICENDA CIET.
ENTRO IL 22 APRILE VANNO SVOLTE IN TUTTI I LUOGHI DI LAVORO LE ASSEMBLEE INFORMATIVE CON I LAVORATORI.

 

FIM, FIOM, UILM NAZIONALI
COORDINAMENTO NAZIONALE RSU CIET

Roma, 16 aprile 2009