Acciaierie d’Italia; Gambardella-Sperti (Uilm): “Ministero del Lavoro in confusione, no alla cigs e lavoratori rientrino a lavoro”

“A fronte dell’assenza di alcuna certezza sulle retribuzioni, la legge e le normative impongono all’azienda il rientro immediato di tutti i lavoratori dell’ex ILVA. Non è possibile che in Italia si possa trasgredire lo stato di diritto ed il Governo deve farlo rispettare, altrimenti in questo Paese vorrà dire che la Costituzione non esiste più”. Lo dichiarano Guglielmo Gambardella e Davide Sperti, rispettivamente segretario nazionale Uilm e segretario responsabile Uilm Taranto, a margine dell’incontro odierno per l’esame congiunto tenutosi in remoto con i responsabili delle Regione Puglia e con la partecipazione del ministero del lavoro per la richiesta di proroga della cassa integrazione avanzata da Acciaierie D’Italia per 2500 lavoratori dello stabilimento di Taranto.

“ Anche l’ennesimo incontro di oggi si è concluso con un nulla di fatto certificando l’assenza di uno strumento legislativo di integrazione salariale – sottolineano Gambardella e Sperti – Per questo, stante tale condizione, chiediamo ai responsabili aziendali di richiamare tutti i lavoratori in fabbrica e provvedere a retribuirli secondo le leggi vigenti”.

“Abbiamo superato ogni limite e bisogna ripristinare la legalità prima che esploda una bomba sociale – proseguono – è paradossale che nell’ex Ilva, dopo l’incapacità nella gestione industriale si aggiunga quella sociale. Risulta ancor più paradossale che questo avvenga in un’azienda in cui lo Stato è azionista”.

“Crediamo che la reazione dei lavoratori non tarderà a venire già nelle prossime ore – concludono – le organizzazioni sindacali si riuniranno per decidere le iniziative più opportune di fronte all’immobilismo della politica. Ancora una volta il Governo è chiamato a rispondere sul destino di una grande azienda, di migliaia di famiglie e di una importante provincia del sud”.

Ufficio Stampa UILM