Stellantis, Ficco-Altieri (Uilm): “Bene visita Tavares a Pratola Serra, ma preoccupa assenza Governo”

“La scelta dell’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, di proseguire le visite delle fabbriche italiane con quella di Pratola Serra ci rende particolarmente felici poiché avviene a valle di una azione di rilancio dello stabilimento. Quello che preoccupa invece è la assurda latitanza del Governo, che appare indifferente se non addirittura ostile al destino del comparto dell’auto”. Lo dichiarano Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, e Gaetano Altieri, segretario della Uilm di Avellino.

“La fabbrica di Pratola Serra – spiegano Ficco e Altieri – qualche anno fa era afflitta da una crisi violenta, per scongiurare la quale abbiamo a lungo lottato e siglato accordi anche sofferti, ma le allocazioni produttive di FCA prima e di Stellantis poi hanno restituito preziosi carichi di lavoro. Si producono e si produrranno difatti nella fabbrica irpina i motori diesel per una crescente gamma di veicoli commerciali”.

“A Stellantis – concludono Ficco e Altieri – stiamo comunque già ponendo la questione del futuro di lungo termine, che per tutte le fabbriche della meccanica si porrà inevitabilmente nei prossimi anni per via della elettrificazione. Il segmento dei veicoli commerciali sarà sicuramente l’ultimo ad abbandonare il motore diesel, ma anche per loro la normativa europea imporrà la elettrificazione. Dobbiamo porci sin d’ora il problema di soluzioni produttive ed occupazionali efficaci, per riuscire ad affrontare le sfide in tempo utile”.

“Sarà decisivo per il destino dell’industria dell’auto l’atteggiamento del Governo italiano, che incredibilmente non sta muovendo un dito per sostenere la transizione energetica. Eppure le altre potenze industriali, a partire da Francia e Germania, si sono da tempo attivate per supportare la transizione energetica. Se il nostro Governo, già in colpevole ritardo, non si muoverà immediatamente a sostenere la trasformazione industriale imposta dall’elettrificazione, l’Italia pagherà un prezzo economico, occupazionale e sociale a dir poco drammatico”.

Ufficio stampa Uilm