La formazione continua sia un diritto


 Diritto soggettivo alla formazione continua per tutti i lavoratori metalmeccanici: la proposta di Federmeccanica è stata al centro dell’incontro di ieri con Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm sul rinnovo del contratto 2016-2018. Propone nel triennio, per ogni dipendente, 24 ore di formazione (di cui 15 ore garantite dall’azienda e 8 utilizzando i permessi retribuiti dei lavoratori) con gli strumenti già previsti (Fondimpresa), oppure con un contributo aggiuntivo (un ulteriore 0,30% della retribuzione individuale) a carico dell’azienda . In sostanza se nel triennio non sarà coinvolto in programmi di formazione, il lavoratore avrà comunque riconosciuto il diritto soggettivo esigibile alla formazione permanente e continua. Federmeccanica chiede di superare tutta la normativa della formazione professionale – con le 150 ore- e di rivedere il diritto allo studio. «Proponiamo di passare dal diritto collettivo – spiega il direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi – al diritto soggettivo individuale, dalla formazione professionale alla formazione continua e permanente. Si tratta di un passaggio epocale, uno dei cardini della nostra proposta insieme al welfare. La formazione è la chiave per creare competenze, ed è la migliore garanzia per l’occupabilità ». Marco Bentivogli (Fim) dice di «apprezzare la volontà di investire sui temi della formazione, che accoglie alcune nostre proposte», tuttavia «le 24 ore retribuite non possono essere sostitutive delle ore retribuite che oggi sono disponibili nel nostro contratto sul diritto allo studio e sulla formazione professionale». Convergenze con la Uilm. Sull’integrazione scuola-lavoro il segretario Palombella ha citato l’iniziativa della Uilm di finanziare borse di studio per gli studenti più meritevoli di due istituti tecnici di Bergamo e Brindisi, proponendo di implementare queste esperienze.

 Ufficio Stampa Uilm

Roma, 11 febbraio 2016