Dopo Cig riprende attività; l’intervista di Rocco Palombella all’agenzia di stampa ‘il Velino’: “A Termini rientro amaro”

Intanto il titolo vola in Borsa grazie ai rumors sullo spin-off

L’intervista di Rocco Palombella, Segretario generale della Uilm all’agenzia di stampa “il Velino”, a cura di Saviana Sileo
Dopo due settimane di Cig, oggi è ripresa l’attività negli stabilimenti Fiat: sono tornati al lavoro i circa 30 mila dipendenti degli impianti di Mirafiori, Cassino, Sevel, Melfi e Termini Imerese. Solo a Pomigliano d’Arco, dove è in corso la cassa integrazione straordinaria, lo stop è stato prolungato di altri 7 giorni. Ma se “per la stragrande maggioranza dei siti Fiat si tratta di una buona notizia – ha spiegato al VELINO il segretario generale della Uilm-Uil, Rocco Palombella – perché lo stop produttivo ha rappresentato un semplice avvicendamento per scarichi di mercato e quindi il ritorno per i dipendenti è nell’ordine di una continuità lavorativa” e “fa presagire una ripresa con prospettive”, ben diversa è la situazione dell’impianto in provincia di Palermo. “Per i lavoratori di Termini Imerese – ha osservato Palombella – il rientro è carico di preoccupazioni. Le incognite che pesano sullo stabilimento” che la Fiat vuole chiudere alla fine del 2011 “rendono tutto più difficile”, anche perché l’incontro di venerdì tra governo, sindacati e azienda “si é concluso di nuovo con un nulla di fatto”. Per il numero uno della Uilm “l’atteggiamento della Fiat” su Termini Imerese “resta disinteressato e arrogante”, ed ecco perché è diventato “indispensabile” avviare un dibattito interno al sindacato per decidere le azioni di lotta da intraprendere in difesa dell’impianto. “Si tratta di una partita delicata e difficile – ha sottolineato Palombella – e dobbiamo fare in modo che la Fiat non si sfili dalle trattative”, per questo il 18 marzo nell’incontro delle segreterie unitarie dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil “calibreremo le azioni da mettere in campo”. Il leader della Uilm non ha escluso lo sciopero, ma “più che azioni dimostrative, ora “servono azioni concrete che vadano al cuore del problema senza danneggiare i lavoratori”. Quanto alla situazione di Pomigliano d’Arco, tuttora in Cigs, Palombella ha parlato di una “scommessa” ancora da vincere: “L’impianto sta dando risposte produttive positive”, però “in prospettiva” al sito “vanno garantiti sia finanziamenti sia che la nuova Panda venga prodotta lì”. Infine, il segretario della Uilm ha commentato l’avvio del progetto di polo logistico avanzato alla Fiat di Cassino, che consentirà di fabbricare in contemporanea tre modelli su una sola linea di produzione grazie all’accordo di programma firmato oggi che prevede un finanziamento da parte della Regione Lazio di 18,5 milioni di euro. “E’ un fatto eccezionale – ha chiosato -. Dopo tante notizie negative, questo ci tranquillizza: vuol dire che il sito di Cassino è ormai una certezza all’interno della Fiat”. Intanto, in Borsa il titolo Fiat continua a “galoppare”: dopo il trend al rialzo della scorsa settimana, durante la quale ha guadagnato oltre il 15 per cento, il Lingotto ha chiuso la giornata di oggi in progresso del +0,67 per cento. Il titolo continua a beneficiare dei “rumors” di un futuro spin-off dell’auto, anche se in un comunicato diffuso sabato la società ha definito “congetture” le indiscrezioni su un possibile scorporo. Sul “tormentone” dello spin-off, come lo ha definito lo stesso ad Sergio Marchionne, é intervenuta nel week-end anche la Consob, che ha chiesto chiarimenti a Fiat. Il Lingotto ha risposto in una nota spiegando che “la casa torinese è attualmente impegnata nella preparazione del Piano Strategico 2010-2014” e che “ogni notizia circa ipotizzate operazioni straordinarie e relativi modalità, tempi, perimetro e valori è frutto di congetture, nate al di fuori del gruppo”. In ogni caso il 21 aprile “il gruppo, oltre a fornire al mercato i target economico-finanziari di ciascun settore, renderà pubbliche le direttrici lungo le quali si muoverà lo sviluppo strategico e il posizionamento di ciascuno dei suoi business e del gruppo” e solo allora le decisioni verranno “comunicate al mercato”.

Ufficio Stampa Uilm

Roma, 8 marzo 2010