Nell’incontro tenutosi a Trieste il giorno 3 febbraio scorso tra il Coordinamento FIM FIOM UILM e la Direzione Wartsila, presenti due dirigenti della Corporate, l’azienda ha dato conto della situazione finanziaria e produttiva del sito di Trieste e delle attività delle basi di Genova e Napoli, illustrato i carichi di lavoro 2022, evidenziato l’evoluzione dei mercati di riferimento della Corporate nel processo di transizione energetica ed ambientale del settore.
In particolare:
-il carico di lavoro 2022 per il sito di Trieste prevede la produzione di 88 motori sia marini che terrestri, di cui una quindicina di motori Energy da confermare in corso d’anno (slot reservation). Sostanzialmente scarica in corso d’anno l’attività dei sistemi di propulsione (Propulsion), il cui personale è stato, a detta dell’azienda temporaneamente, quasi tutto ricollocato in altre postazioni all’interno dello stabilimento;
– le basi di Genova e Napoli nella nuova organizzazione della Corporate rientreranno all’interno delle officine dell’area europea mediterranea (insieme alla Spagna, Portogallo e Francia). Nel settore Service l’azienda ha annunciato complessivamente 40 assunzioni, di cui 27 in Italia, in un mercato che a detta della Direzione continua a mantenere una visibilità ridotta pur se in ripresa;
– i mercati di riferimento della Corporate, sia del marine che del terrestre, subiranno in futuro profondi cambiamenti in ragione della cosiddetta transizione energetica e ambientale. La strategia della multinazionale, seppure illustrata durante la riunione, non dettaglia le ricadute produttive e del service sui siti italiani, gli investimenti futuri, gli attesi effetti sull’occupazione nel gruppo.
Un esito preoccupante quindi del confronto con la Direzione Wartsila, che non ha fugato i dubbi sulla futura tenuta industriale e occupazionale del gruppo in Italia, né ha chiarito appieno la strategia della multinazionale nel processo di transizione energetica ed ambientale per il nostro paese e la stessa volontà di mantenere a Trieste la produzione di motori a diversa propulsione rispetto a quella diesel e tradizionale.
D’altronde la forte riduzione degli organici operai in produzione registrata negli ultimi mesi conferma un trend che indebolisce la capacità produttiva e lo stesso know how del sito di Trieste.
Per tutte queste ragioni e per incalzare la Direzione Wartsila a riprendere il confronto con il sindacato sulle reali prospettive del gruppo e del ruolo produttivo del sito di Trieste, il Coordinamento Fim – Fiom – Uilm si impegna a:
- Convocare un giro di assemblee in tutti i siti per una discussione larga e partecipata dei lavoratori e delle lavoratrici;
- Richiedere alle istituzioni, a partire dal MiSE e alla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, l’attivazione di un tavolo di confronto sul piano industriale di Wartsila Italia anche alla luce degli incentivi pubblici presenti sul PNRR sulla transizione energetica, sulla digitalizzazione produttiva e l’implementazione della tecnologica.
A valle delle assemblee il Coordinamento valuterà le opportune iniziative da mettere in campo a difesa del lavoro e dell’occupazione dei siti di Wartsila Italia.
Fim, Fiom, Uilm nazionali