“Il piano di reindustrializzazione che ci ha inviato Wartsila è inaccettabile perché si fonda esclusivamente su cassa integrazione e licenziamenti e rappresenta l’ennesima forzatura da parte della multinazionale finlandese. Senza una condivisione con le organizzazioni sindacali, con i lavoratori e con tutte le istituzioni nessun piano potrà essere avviato. Ora è necessario bloccare la procedura di licenziamento dei 451 lavoratori di Trieste. Se Wartsila non l’accetterà, significa che la multinazionale non ha più interesse industriale in Italia, quindi a rischio è l’intero Gruppo e i 1.500 lavoratori tra diretti e indiretti. Questo progetto di de industrializzazione non lo permetteremo mai”. Lo dichiara Michele Paliani, Responsabile nazionale Uilm del settore cantieristica navale.