Stellantis, Ficco-Zanetti (Uilm): “Sportiva Maserati a Modena sia primo passo di un effettivo rilancio”

“Lo spostamento a Modena dell’assemblaggio delle sportive Maserati Gran Turismo e Gran Cabrio è una buona notizia in sé, poiché contribuirà alla saturazione dei 180 lavoratori addetti alla officina, nonché un segnale positivo per il futuro. Chiediamo ulteriori azioni, che restituiscano alla fabbrica emiliana il ruolo di polo di eccellenza dei modelli di lusso del Tridente”. Lo dichiarano Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, e Alberto Zanetti, segretario generale della Uilm di Modena.
“Dei circa 750 dipendenti – spiegano Ficco e Zanetti – di Maserati a Modena, oltre 550 sono attualmente impiegati nelle funzioni di direzione e di ricerca, mentre 200 sono addetti alla officina e pesantemente colpiti dalla cassa integrazione, poiché impegnati solo nella produzione della vettura di nicchia MC20. La aggiunta delle vetture GTI e GTS concorrerà ad alleviare e superare l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, ma soprattutto chiediamo che rappresenti un primo passo per il meritato rilancio della storica fabbrica emiliana, che vanta preziose competenze e una tradizione prestigiosa di culla del Tridente. Nei prossimi mesi attendiamo l’apertura della verniciatura personalizzata, dove dovrebbero trovare occupazione 50 lavoratori, ma ulteriori sviluppi li attendiamo dal progetto di sinergia col territorio che a nostro avviso è condizione essenziale per un rilancio di Maserati: Modena possiede professionalità uniche al mondo”.
“La settimana prossima – conclude Ficco – ci aspettiamo un incontro con Stellantis di aggiornamento sul piano industriale che risolva i nodi cruciali: efficace e tempestivo lancio delle vetture ibride a Mirafiori e a Melfi, varo o articolazione nel dettaglio dei nuovi progetti sempre sull’ibrido a Cassino e a Pomigliano, rafforzamento di Atessa, rilancio complessivo del marchio Maserati, presentazione di un piano a lungo termine per Termoli, nonché per gli altri stabilimenti della meccanica. Al contempo però la politica deve smettere di attaccare l’industria dell’auto, mutando radicalmente atteggiamento: la politica europea oggi dovrebbe puntare sulla motorizzazione ibrida e incominciare a immaginare per il futuro, in base al principio della neutralità tecnologica, soluzioni realmente ambientaliste e innovative come la propulsione ad idrogeno; la politica italiana invece deve finalmente capire che le priorità sono la riduzione del costo della energia e la tutela dei lavoratori. Dobbiamo smetterla di provare ad inseguire le altre potenze industriali extra europee sul loro terreno e costruire piuttosto una nostra ipotesi di sviluppo ambientale ed industriale realmente efficace”.

 

Ufficio Stampa UILM