Comunicato della Direzione Nazionale UILM

La Direzione Nazionale della Uilm, riunitasi nei giorni 18 e 19 settembre a Compiano ha proseguito la discussione avviata nella riunione del 17 e 18 luglio a Castelbrando. La riflessione svolta, a partire dal documento conclusivo del 13° congresso della Uilm, ha tracciato le linee dell'azione sindacale per i prossimi anni.

L'autonomia della Uilm
Nello scenario politico definito con le ultime elezioni politiche, che conferma lo schema dell'alternanza tra le coalizioni, la Direzione nazionale ribadisce il valore dell'autonomia del Sindacato e, comunque, della Uilm dalle coalizioni: autonomia che può essere sintetizzata nell'obiettivo di mantenere con l'attuale Governo gli stessi atteggiamenti che ci hanno contraddistinto nel rapporto con i precedenti: attenzione al merito delle questioni e disponibilità al confronto senza pregiudiziali, ma con l'orientamento dettato dagli interessi delle persone che rappresentiamo.

Stato sociale e politiche economiche
Per questo la Uilm, segue con attenzione sia le confuse discussioni dell'Esecutivo e della Maggioranza per la definizione della Legge Finanziaria 2007 sia il confronto che a livello Confederale si sta svolgendo. L'unico segnale che per il momento possiamo apprezzare sono le dichiarazioni del Governo al tavolo confederale circa l'esigenza di modificare il modello contrattuale, cui tuttavia dovranno seguire i fatti.
La Direzione nazionale Uilm conferma:
1. l'esigenza di migliorare le tutele in termini di sostegno al reddito, accreditamenti previdenziali e supporto alla ricollocazione dei lavoratori disoccupati e in particolare di coloro che hanno svolto lavori temporanei;
2. l'esigenza di incrementare il reddito dei lavoratori e delle lavoratrici dipendenti e quindi il previsto intervento di riduzione del cuneo contributivo deve essere ripartito in modo paritetico tra impresa e dipendenti e che comunque la quota delle imprese debba essere finalizzata alla ricerca e innovazione per lo sviluppo;
3. che per le questioni previdenziali, sul piano del metodo, v'è bisogno di un confronto specifico, svincolato dai tempi stretti della Finanziaria, mentre su quello del merito quanto definito con le riforme degli anni '90, necessità al più di qualche aggiustamento, che vada nel senso di completare il superamento di incomprensibili differenziazioni di trattamento, prevedendo invece altre differenziazioni sulla base delle concrete attività svolte, tenendo conto per esempio che una cosa è lavorare in un ufficio e un'altra è lavorare su una linea di montaggio. E' necessario inoltre prevedere:

  • meccanismi di adeguamento delle pensioni che tengano conto anche della crescita reale della ricchezza del Paese,

  • che il superamento dello "scalone" del 2008 avvenga senza penalizzazioni per i lavoratori e i pensionati

  • e che il TFR, sulla base del "silenzio-assenso" debba confluire ai fondi di previdenza complementare di origine negoziale;

4. su questi argomenti, sulle questioni dello Stato sociale e del Fisco misureremo le scelte concrete del Governo e laddove, dovessero concretizzarsi interventi negativi per gli interessi dei lavoratori e dei pensionati, così come trapelato su alcuni giornali nei giorni scorsi, la Uilm proporrà a Fim e Fiom di proclamare iniziative di lotta.

La contrattazione
La Direzione Nazionale della Uilm in vista dell'apertura già dall'autunno del confronto tra le Organizzazioni sindacali di categoria e con le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici per la predisposizione della piattaforma per il rinnovo del contratto che scade a giugno 2007 propone alla discussione un primo elenco di questioni:
1. le richieste salariali, così come di fatto è avvenuto in tutti i rinnovi firmati negli ultimi anni, non potrà basarsi sul criterio ormai logoro dell'inflazione programmata e, in attesa di una riforma del modello contrattuale che estenda la contrattazione integrativa, occorre consolidare il meccanismo previsto nei rinnovi di gennaio 2006, che prevedono delle erogazioni a titolo di mancata contrattazione;
2. occorre affrontare le questioni dei contratti di lavoro temporanei, commisurando l'utilizzo alle effettive esigenze della produzione e prevedendo delle tutele specifiche, quali per esempio:

  • il diritto di precedenza nell'assunzione di lavoratori che abbiano svolto queste attività presso l'impresa,

  • sedi di confronto tra sindacato e azienda per stabilizzare l'occupazione temporanea a fronte della stabilizzazione delle attività produttive,

  • riaffermare il diritto dei lavoratori con contratti temporanei alla parità retributiva (compresi i premi di risultato) rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato,

  •  prevedere interventi formativi che agevolino la stabilizzazione;

3. anche nella trattativa per il prossimo rinnovo contrattuale il tema dell'utilizzo degli impianti e della flessibilità rappresenteranno un punto cruciale, perché la competitività delle imprese e la capacità di cogliere le opportunità del mercato, spesso a fronte di richieste non programmate e in tempi brevi, continua ad essere un tema ineludibile della quotidiana attività produttiva. Da questo punto di vista occorre svolgere una riflessione per individuare una soluzione che possa rispondere alle esigenze della produzione ma anche a quelle dei lavoratori;
4. riflettere su come e perché differenziare le normative contrattuali sulla base delle caratteristiche dei differenti settori e comparti dell'industria metalmeccanica. In questo ambito sarebbe utile riordinare e aggiornare i testi contrattuali, che sempre di più dimostrano i limiti di essere stati pensati e scritti per un modo di lavorare e produrre che ormai è superato.
A questo elenco di argomenti occorre aggiungere anche due altri argomenti, quello della riforma dell'inquadramento e quello della costituzione e del ruolo dell'Ente Bilaterale di categoria, che tuttavia non rappresentano temi sui quali occorre negoziare con le Controparti se attuarli o meno, ma semplicemente come definirli, in quanto temi già negoziati nel rinnovo del 2003. Federmeccanica infatti sbaglierebbe i propri conti se pensasse di ricontrattare nel prossimo contratto l'inquadramento professionale, rinviandone l'applicazione.
Infine, la Direzione nazionale Uilm da mandato alla Segreteria nazionale di avviare e concludere un confronto con Fim e Fiom per ridefinire i contenuti del "Patto di Solidarietà" che regola la rappresentanza sindacale in azienda, garantendone altresì un'omogenea e coerente applicazione sul territorio nazionale
 

Compiano, 19 settembre 2006


Comunicato del Direttivo Nazionale UILM

Il 20 gennaio 2006 si è riunito il Comitato Direttivo Nazionale della Uilm che ha esaminato l'ipotesi di accordo siglato il 19 gennaio per il rinnovo del biennio economico del contratto nazionale dei metalmeccanici, ne da un giudizio positivo e conseguentemente approva l'intesa.

Tale risultato è stato possibile grazie alla mobilitazione ampia e diffusa dei lavoratori che attendevano da 12 mesi il rinnovo del contratto.
Il Comitato Direttivo Nazionale della Uilm dell'intesa sottolinea in particolare la realizzazione dell'obiettivo di tutelare il potere d'acquisto e il valore politico che deriva dall'introduzione, sia pur in forma ancora incompiuta, di un riconoscimento economico per chi non ha la contrattazione di 2° livello.
Il Comitato Direttivo Nazionale della Uilm ribadisce l'importanza di intervenire sul lavoro precario. Per certi versi l'accordo sull'apprendistato e un passo importante in questa direzione.
Il Comitato Direttivo Nazionale della Uilm riconferma inoltre l'urgenza di una discussione seria e concreta sui temi della competitività delle imprese, elemento essenziale per la crescita economica, per l'aumento del reddito dei lavoratori e una buona occupazione.
Il Comitato Direttivo Nazionale della Uilm infine impegna tutte le strutture territoriali a tenere le assemblee unitarie in tutti i luoghi di lavoro e invita i lavoratori iscritti e simpatizzanti a votare si nella consultazione sull'ipotesi di accordo che si terrà nei prossimi giorni.

Approvato all'unanimità

Roma, 20 gennaio 2006


Documento conclusivo Direzione nazionale UILM

Si è tenuta a Roma, nei giorni 5 e 6 aprile 2005, la riunione della Direzione nazionale Uilm per una valutazione della situazione economica e sociale dell'industria metalmeccanica e una riflessione sui principali temi dell'azione sindacale.

La riflessione è iniziata, ovviamente, dal tema della trattativa per il rinnovo del secondo biennio contrattuale e la Direzione nazionale Uilm ha ribadito che in questo negoziato occorre:

» tutelare il salario dei metalmeccanici, anche tenendo conto dei limiti delle rilevazioni Istat sui prezzi;
» trovare il modo di far partecipare alla redistribuzione della ricchezza prodotta dal lavoro anche chi opera nelle aziende prive di     contrattazione aziendale.

Da questo punto di vista, la risposta delle controparti, che hanno offerto 60 euro esclusivamente sui minimi, è assolutamente inadeguata. Per questo occorre proseguire con determinazione nel confronto.
Anche le difficoltà di una consistente parte dell'industria metalmeccanica, e in particolare della piccola e media impresa, che negli ultimi venti anni è stata il volano industriale dell'Italia, non rappresenta un elemento in contraddizione con le richieste salariali avanzate.
La concorrenza dei Paesi emergenti, infatti, non si contrasta con una politica di contenimento salariale, ma con un impegno delle imprese in termini di investimenti, che va accompagnato da:

» una politica industriale che sostenga gli investimenti, finanziando la ricerca e l'innovazione, la formazione e la riqualificazione dei lavoratori, costruendo reti infrastrutturali moderne ed efficienti per i trasporti, le comunicazioni e la disponibilità a costi contenuti di energia elettrica:
» da una serie di scelte sindacali che supportino la ripresa degli investimenti sia in termini di partecipazione dei lavoratori alle iniziative di formazione e qualificazione professionale sia in termini di migliore utilizzo degli impianti.
La Direzione nazionale Uilm ritiene che, come già affermato nel Documento politico Fim, Fiom e Uilm distribuito con la piattaforma, l'azione sindacale nei prossimi mesi debba affrontare i seguenti temi:
» la riforma dell'inquadramento professionale per tener conto dei cambiamenti del modo di produrre intervenuti dal 1973 in poi;
» la definizione di norme contrattuali sulle forme di contratti atipici (apprendistato, contratti a termine, interinale, part-time, contratti a progetto, ecc.) per migliori tutele dei lavoratori coinvolti e per la definizione di procedure per stabilizzare i rapporti di lavoro.

Alla luce dei problemi sopraelencati e sulla base dei risultati elettorali della consultazione amministrativa svolta nel Paese, la Direzione Nazionale Uilm esprime preoccupazione rispetto ai mesi che verranno: esiste il rischio del persistere di una situazione di campagna elettorale permanente che, com'è noto, di certo non aiuterà ad affrontare e risolvere i problemi concreti.
La Direzione nazionale Uilm ritiene opportuna la convocazione dell'Assemblea nazionale dei delegati di Fim, Fiom e Uilm nei primi giorni di maggio; si tratta di un periodo che segue il prossimo incontro Federmeccanica e a ridosso della scadenza della moratoria relativa alle iniziative di mobilitazione.
Infine, la Direzione Nazionale Uilm sottolinea l'importanza dello sciopero del prossimo 15 aprile e invita gli iscritti e simpatizzanti ad un'ampia partecipazione.

Roma, 6 aprile 2005


Documento del Comitato Direttivo Nazionale

Il Comitato Direttivo Nazionale riunito a Roma in data odierna approva la piattaforma contrattuale presentata dalla Segreteria Nazionale Uilm e definita insieme a Fim-Cisl e Fiom-Cgil lo scorso 11 gennaio.

Il Comitato Direttivo esprime un giudizio positivo sul merito dell'intesa perché Fim Fiom Uilm unitariamente si sono posti l'obiettivo di difendere il potere di acquisto di tutti i lavoratori e di riconoscere una quota salariale aggiuntiva in particolare ai lavoratori che non hanno fatto una contrattazione aziendale.
La Uilm è impegnata a sostenere nelle assemblee che si terranno nei prossimi giorni con i lavoratori la piattaforma unitaria, al fine di realizzare un forte consenso degli stessi, che sarà inviata a Federmeccanica per l'avvio del confronto sul rinnovo del biennio economico scaduto il 31.12.2004.

Roma, 13 gennaio 2005
 

Approvato all'unanimità
con 1 astenuto


Documento del Comitato Direttivo Nazionale

Il CDN Uilm, riunitosi a Roma il 19 novembre 2004, ha discusso della situazione sociale ed economica del Paese e delle scelte che il Sindacato deve compiere in questo contesto, a partire dalla politica economica e fiscale, dalla politica industriale e dal rinnovo contrattuale per il biennio 2005-2006.

  • Il CDN Uilm condivide le critiche di Cgil, Cisl e Uil alla manovra finanziaria e alla riforma delle pensioni: manca qualsiasi riferimento alla lotta all'evasione fiscale e non si discute neppure più degli studi di settore. Completamente dimenticati sono anche i temi della competitività delle imprese e del Mezzogiorno.

  • In questo quadro e con l'obiettivo di rilanciare la domanda interna e i consumi delle famiglie, il CDN riconferma il sostegno convinto della Uilm alla proposta Uil di detassare i futuri aumenti contrattuali.

  • Il CDN Uilm, quindi, invita le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici a partecipare attivamente allo sciopero e alle manifestazioni previste nei principali capoluoghi provinciali per il prossimo 30 novembre.

  • Il CDN Uilm ritiene inoltre che sia indispensabile una profonda riflessione sullo stato dell'Industria italiana a partire dalle politiche per l'innovazione tecnologica e per la ricerca, insieme allo sviluppo delle potenzialità del Mezzogiorno. Le difficoltà delle imprese italiane, i processi di delocalizzazione produttiva che si stanno prospettando, il contenimento del ricorso al lavoro "atipico", anche con il governo dell'orario di lavoro sono le questioni da affrontare e risolvere.

  • La politica industriale deve infatti valorizzare le imprese italiane a partire dalla Fiat, perché ancora oggi l'industria automobilistica rappresenta uno dei perni fondamentali delle economie avanzate sia in termini di tecnologia che di occupazione.

  • Il CDN Uilm esprime le proprie preoccupazioni e critiche per lo schema di Testo unico in materia di Salute e Sicurezza sul lavoro approvato nel Consiglio dei Ministri di ieri 18 novembre e che ora deve passare al vaglio delle Commissioni parlamentari preposte. Gli aspetti critici sono sul metodo, che ha visto un confronto con le Organizzazioni sindacali limitato nei tempi e meramente formale nei contenuti, ma anche sul merito, perché il Testo unico che doveva razionalizzare la struttura normativa, invece, riduce le tutele per i lavoratori e i poteri degli Rls. La Uilm auspica, e si adopererà con determinazione a questo fine, che prima dell'approvazione definitiva del Testo unico vengano apportate tutte le indispensabili correzioni per migliorare sempre più la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.

  • Per quanto riguarda le questioni rivendicative, alla luce della definizione delle regole per la gestione di questa tornata contrattuale, il CDN Uilm ritiene che sia necessario definire in tempi brevi una richiesta unitaria basata su un aumento complessivo di 130 euro con una parte (indicativamente pari a 104 euro) sui minimi contrattuali e la rimanente parte per coloro che non siano stati finora coinvolti dalla contrattazione di secondo livello.

     Le logiche di questa richiesta sono di legare:
    1. l'aumento dei minimi all'obbiettivo di tutelare il salario reale dei lavoratori, anche oltre ai dati dell'Istat, perché questi sottostimano strutturalmente voci di spesa importanti per le famiglie dei lavoratori come l'affitto, o le spese per l'acquisto della casa o ancora le imposte locali;
    2. la definizione di una voce salariale specifica per coloro che non hanno fatto la contrattazione aziendale. Le ragioni di questa scelta risiedono sia nella giusta solidarietà verso lavoratori che operano nelle piccole aziende con scarsa presenza sindacale, sia per evitare che queste aziende, prive di contrattazione, facciano una concorrenza sleale alle imprese con presenza sindacale e con la contrattazione aziendale.

  • Infine, il CDN Uilm ritiene che non sia più possibile rinviare ulteriormente la definizione di una piattaforma unitaria. Si rischia infatti di "svalutare" di fronte ai lavoratori un importante risultato unitario, solo perché non ci sono i tempi per sviluppare un diffuso percorso di informazione e di consultazione dei lavoratori prima dell'invio della piattaforma alle Controparti.

Roma, 19 novembre 2004
  

Approvato all'unanimità


Documento della Direzione nazionale Uilm

La Direzione nazionale Uilm si è riunita a Chianciano per valutare lo stato del confronto per la preparazione della piattaforma per il rinnovo del Biennio contrattuale dei metalmeccanici.

La discussione dei metalmeccanici si inserisce necessariamente nel più ampio confronto tra Cgil, Cisl e Uil e tra le stesse e Confindustria. Da questo punto di vista si percepiscono le difficoltà della nuova presidenza di Confindustria a rendere coerenti le affermazioni di buona volontà e di disponibilità con il concreto negoziato sui problemi da affrontare e risolvere.

Per quanto riguarda il confronto tra Fim, Fiom e Uilm sui contenuti delle richieste e sulle regole per l’informazione e la consultazione dei lavoratori, la Direzione nazionale Uilm ritiene si siano verificati comunque dei concreti avanzamenti innanzitutto perché, a differenza dell’autunno del 2002, si è aperto un serio confronto con l’obiettivo comune di rinnovare un contratto, riaffermando nei fatti il ruolo e la funzione del contratto nazionale.

Anche sul complesso tema del rapporto con i lavoratori non iscritti alle Organizzazioni sindacali, nonostante non vi siano i tempi e le condizioni per una soluzione strutturale valida anche per i prossimi rinnovi, la Direzione nazionale Uilm ritiene che vi sia l’opportunità di trovare una valida soluzione per fare questo contratto.

Su questo, la Direzione nazionale Uilm ribadisce i principi che dovranno essere alla base di questa soluzione:

  • un referendum tra tutti i lavoratori sulla piattaforma unitaria;

  • una consultazione vincolante e unitaria di mandato prima di sottoscrivere l’accordo;

  • disponibilità nel definire un’assemblea nazionale avente il compito di valutare l’andamento della trattativa e le iniziative sindacali che si rendano necessarie; in questo senso, tale assemblea, insieme alle delegazioni ufficiali impegnate nella trattativa, dovrà realizzare il coinvolgimento pieno dei lavoratori rispetto alla conclusione positiva della vicenda contrattuale.

Anche sul merito delle richieste economiche, la Direzione nazionale Uilm ritiene che vi siano le possibilità di una convergenza tra Fim, Fiom e Uilm, basata su richieste realistiche e non rinunciatarie.

Di fatto, sulle questioni salariali esistono, secondo la Direzione nazionale Uilm, tre aspetti da tenere presenti nella definizione delle richieste:

 

  • in primo luogo perché la dinamica dei prezzi, delle tariffe e dell’imposizione locale (quest’ultima voce esplicitamente esclusa dai conteggi dell’Istat) sulle retribuzioni costringono tutti a misurarsi su rivendicazioni che vadano oltre al mero dato dell’inflazione misurata;

  • permane, ed è importante che ciò sia finalmente condiviso da Fim, Fiom e Uilm, il problema di tutti coloro che non sono coinvolti dalla contrattazione aziendale e che quindi non partecipano alla redistribuzione della produttività, da questo punto di vista pur ritenendo valida l’opzione della contrattazione territoriale, a fronte dell’indisponibilità allo stato delle Controparti non resta che affrontare questo tema nella discussione contrattuale;

  • per rispondere alle questioni salariali e anche alla necessità di rilancio dei consumi e della domanda interna, è necessario anche un graduale, ma serio e continuativo programma di riduzione del peso fiscale sul lavoro dipendente a partire dagli aumenti contrattuali.

La Direzione nazionale Uilm ha inoltre discusso della situazione della Fiat Auto e del relativo indotto, condividendo la scelta delle Segreterie nazionali Fim, Fiom e Uilm di proclamare uno sciopero di settore per il prossimo 5 novembre. L’obiettivo è quello di convincere la Fiat ad una politica di sviluppo e risanamento. Da questo punto di vista, la sfida sull’efficienza può essere affrontata solo in uno scenario di piano industriale che punti ad utilizzare tutte le capacità produttive di Fiat Auto in Italia.

La Direzione nazionale Uilm quindi riconferma il mandato alla Segreteria nazionale di verificare le condizioni per la definizione di una piattaforma unitaria, ma segnala l’esigenza di concludere questa discussione in tempi brevi, anche perché vi è la necessità di costruire un solido rapporto con i lavoratori sulle richieste; tale circostanza è indispensabile per sostenere il confronto con Federmeccanica che si preannuncia difficile.

Infine, per informare e discutere con i propri attivisti e militanti, la Direzione nazionale decide di convocare e svolgere entro la prima decade di novembre gli attivi regionali dei delegati Uilm con la presenza della Segreteria nazionale.

Al termine di questo percorso di coinvolgimento di tutti i quadri e delegati dell’Organizzazione, la Uilm nazionale convocherà il Comitato Direttivo per la valutazione conclusiva.

 

Approvato all’unanimità

Chianciano, 13 ottobre 2004


Documento della Direzione nazionale Uilm

Chianciano, 14 – 15 settembre 2004

L'ormai prossimo confronto per il rinnovo del biennio economico del contratto dei metalmeccanici, si colloca in una nuova fase politico-sindacale inaugurata dal cambio alla guida della Confindustria; nonostante questo contesto, nella continuità con la conclusione positiva del precedente contratto, si ripropone la necessità di un dialogo costruttivo tra Fim, Fiom e Uilm.
Come nella fase preparatoria delle richieste sindacali per il rinnovo del contratto nell'autunno del 2002, la Uilm ritiene obiettivo importante per le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici la definizione di richieste unitarie e condivise. Allora non fu possibile perché la Fiom decise di presentare una propria piattaforma.
Oggi registriamo una maggiore predisposizione "a ragionare da sindacalisti". Vi sono forse le condizioni per un confronto tra le Organizzazioni sindacali di categoria sostanzialmente migliori rispetto all'autunno di due anni fa. Tuttavia, lo stato di confusione con cui si è aperto il confronto tra il Sindacato confederale e la Confindustria, pone alla categoria dei metalmeccanici la necessità di agire con convinzione e chiarezza.
La Direzione pertanto impegna la Segreteria nazionale a discutere, con Fim e Fiom nell'ambito della linea definita nella Conferenza d'Organizzazione con l'obiettivo di realizzare una piattaforma unitaria e a riferire sull'andamento di tale confronto agli organismi dell'Organizzazione a partire dal prossimo Comitato Direttivo nazionale che verrà convocato entro la prima metà di ottobre.
Il confronto con le Controparti datoriali si preannuncia difficile proprio a causa delle ambiguità che emergono dalle posizioni espresse: da un lato infatti pare comprendano l'esigenza di tutelare i salari per il rilancio dello sviluppo economico, dall'altro rifiutano a priori il confronto sulla contrattazione territoriale per quelle imprese che non fanno la contrattazione aziendale, sottraendosi così al tema della redistribuzione dei redditi.
La Uilm s'è adoperata perché i futuri rinnovi dei contratti collettivi nazionali di lavoro si svolgessero in un nuovo quadro di riforma del sistema contrattuale che allo stato dei fatti pare non trovare interesse tra i contraenti in campo. La Uilm insisterà perché ciò avvenga, ma nel frattempo avanzerà rivendicazioni tali da garantire la reale copertura dagli effetti inflattivi delle retribuzioni e la ripartizione della produttività realizzata in azienda per coloro che sono esclusi dal secondo livello di contrattazione.
In questi anni, infatti, la contrattazione svolta in azienda, pur con risultati importanti e significativi, ha interessato solo una parte dei lavoratori metalmeccanici e i tentativi, politicamente rilevanti di discutere di contrattazione territoriale, si sono scontrati fino a oggi con posizioni di netta chiusura delle controparti.
La Direzione nazionale Uilm (nella generale consapevolezza della necessità, per i lavoratori ma anche per l'intero sistema economico italiano, di chiudere la fase della politica mirata al mero contenimento dell'inflazione e di avviare una nuova necessaria politica di sviluppo dell'economia caratterizzata da aumenti salariali e comunque incrementi della capacità di spesa delle famiglie dei lavoratori dipendenti) ritiene giusta e opportuna la proposta della Uil di detassare i futuri aumenti salariali. Questo anche per evitare che le limitate riduzioni fiscali annunciati dal governo vadano a premiare ulteriormente l'evasione fiscale e gli alti redditi. La Uilm, convinta della giustezza e della importanza di questa proposta, la sottoporrà con determinazione al dibattito dell'intera categoria.
Per quanto riguarda il percorso di informazione e consultazione dei lavoratori sull'andamento e sulle conclusioni del negoziato, la Direzione nazionale dà mandato alla Segreteria nazionale Uilm di proporre a Fim e Fiom una consultazione di mandato vincolante per tutti i lavoratori da attivarsi unitariamente.
Sulla base degli approfondimenti finora svolti, la Direzione nazionale della Uilm ha valutato anche gli altri e pur utili strumenti di cui s'è discusso in questi mesi come la definizione della rappresentatività sulla base dei voti per le elezioni delle Rsu e sul numero degli iscritti (il modello "pubblico impiego"), o come l'elezione ad hoc di un'assemblea che valuti lo stato e la conclusione del negoziato. La Direzione nazionale ritiene che questi strumenti non garantiscano equamente la partecipazione delle Organizzazioni sindacali e dei lavoratori al processo decisionale.
La Direzione nazionale Uilm reputa, infine, utile e opportuno, ridefinire le regole della rappresentanza e della rappresentatività tra Fim, Fiom ed Uilm.
In questo quadro le nuove regole per le elezioni delle Rsu dovranno essere concepite su base proporzionale e garantire la rappresentanza degli iscritti.

Chianciano, 15 settembre 2004

Approvato all'unanimità