Egregio Presidente
John Elkann
Egregio Presidente,
sono trascorsi oltre otto mesi dalla mia lettera, nella quale Le esprimevo un grido di dolore per la situazione drammatica in cui versava la produzione di Maserati.
La mia lettera evidenziava una perdita di volumi in tutti e tre gli stabilimenti, passati da oltre 27mila Maserati prodotte nel 2023 a meno di 10mila nel 2024, con un calo enorme del 64%.
Con questi risultati, era evidente che saremmo arrivati nel brevissimo periodo a fermare la produzione a Torino e a Cassino; a Modena invece la situazione era ancora più drammatica poiché si produceva un unico modello di Maserati.
Le suggerii molto umilmente di intervenire concretamente prima che si consumasse il disastro.
Dopo poche ore, Lei mi rispose tramite l’ex amministratore delegato Carlos Tavares assicurandomi che Maserati rimaneva “l’unico marchio di veicoli completamente progettati, sviluppati e prodotti in Italia” e che “dal punto di vista commerciale” stavate facendo “grandi passi in avanti verso un’ulteriore espansione del Marchio a livello internazionale” escludendo di “scorporare in qualsiasi modo Maserati da Stellantis”.
Oggi, i dati del primo trimestre del 2025 dei volumi produttivi di Stellantis in Italia evidenziano un netto peggioramento rispetto a quelli già preoccupanti del 2024, con un
-42% per le autovetture che smentisce quanto da Lei più volte dichiarato. Con questo trend si arriverebbe a fine anno ad una produzione di poco più di 200mila auto nei cinque stabilimenti italiani.
Le Maserati prodotte in questo primo trimestre, invece, sono circa mille, in calo del 73% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. È stata quasi azzerata la produzione a Mirafiori e fortemente ridimensionata a Cassino; mentre lo stabilimento di Modena ha lavorato sette giorni in tre mesi, i lavoratori sono in cassa integrazione ormai da quasi due anni.
Nonostante i nostri continui solleciti e le rassicurazioni insufficienti che Lei ha fornito all’audizione parlamentare del 19 marzo scorso sulla situazione di Stellantis in Italia, oggi leggiamo da autorevoli agenzie internazionali che i problemi di Maserati, e anche di Alfa Romeo, sono legati ai dazi imposti qualche giorno fa dagli Stati Uniti.
Tra le varie soluzioni per salvare i Marchi storici italiani si ipotizzano nuove partnership o addirittura uno spin-off.
Come Lei sa, i dazi e la transizione energetica non sono la causa di questa situazione, ma siamo arrivati a questo punto per scelte già prese da tempo e che stanno decretando la morte industriale di Maserati. Anche per questo Le avevo scritto il 30 luglio scorso denunciando una situazione che meritava la giusta attenzione.
Torno a ribadirLe che non c’è più tempo da perdere e che per noi ci sono solo due strade da percorrere per il rilancio dei Marchi iconici: investimenti immediati e produzione di nuovi modelli oppure la nascita del Polo del Lusso con Ferrari, l’unico spin-off che ci convince.
Confido in un Suo autorevole intervento per salvaguardare un settore strategico per il nostro Paese e per salvare migliaia e migliaia di posti di lavoro.
Resto in attesa di una Sua risposta.
Cordialmente
Il Segretario generale Uilm
Rocco Palombella