Ilva:  il fallimento del sistema Paese

Ilva: il fallimento del Sistema Paese

Nella giornata odierna abbiamo assistito alla  sconfitta di tutto il Sistema Italia, con l’intervento di sequestro da parte della Magistratura tarantina dei parchi minerali, le cokerie, l’area agglomerazione, l’area altiforni, le acciaierie e la gestione materiali ferrosi all’interno  dello Stabilimento pugliese.
Le notifiche dei provvedimenti sono arrivate mentre presso il Ministero dell’ambiente il Governo, le Istituzioni regionali e locali, stavano firmando un protocollo d’intesa per interventi urgenti di bonifica,  ambientalizzazione  e riqualificazione di Taranto, purtroppo come sempre più spesso accade in Italia, assistiamo alla distruzione  di tutto il tessuto industriale nazionale, è paradossale che il più grosso e importante Stabilimento siderurgico d’Europa sia messo in ginocchio a causa di situazioni ambientali che sono figlie di 50 anni fa e che non sia stato  tenuto in nessuna considerazione di quanto è stato fatto negli ultimi anni in termini di investimenti e di bonifiche delle aree oggi oggetto del provvedimento di sequestro da parte della magistratura.
È ancora più paradossale vedere la Regione Puglia sostenere che i provvedimenti che ha adottato negli ultimi anni hanno dato risultati più che positivi e che gli ultimi  rilevamenti ambientali dimostrano una riduzione delle emissioni  maggiori delle aspettative e quindi sostenere fortemente e positivamente  il protocollo firmato oggi e poi, annunciare di volersi costituire parte civile nel procedimento di disastro ambientale che oggi coinvolge i vertici e tutto il Gruppo Ilva.
Le vicende di oggi accadute in Puglia sono da ritenersi una sconfitta da parte delle Istituzioni a tutti i livelli; la Uilm ritiene inaccettabile che, non sia possibile che industria e territorio possano coesistere,  come riteniamo non degno di un paese industrializzato, come l’Italia ritiene di essere,  che la magistratura possa sostituirsi a scelte industriali e ambientali. Non si può con una sentenza colmare anni di vuoti per responsabilità istituzionali, distruggendo un patrimonio umano e professionale importante per tutto il Sistema Paese.
Per la Uilm il sequestro delle sei aree al’interno dello stabilimento siderurgico dell’Ilva è il peggior biglietto da visita che il Paese possa mandare in giro per il mondo, ci viene spontaneo domandarsi chi possa solo immaginare, di venire a investire in Italia quando c’è chi  in barba alla polita e alle scelte industriali decide in totale autonomia sul futuro di decine di migliaia di lavoratori producendo un danno sociale enorme di cui nessuno ne potrà chiedere il conto.
La Uilm nazionale sarà presente domani, con il Segretario Generale, Rocco Palombella all’assemblea che si svolgerà davanti ai cancelli dello Stabilimento tarantino, consapevole della delicatezza del momento ma anche forte del fatto che non si possono cancellare con un colpo di spugna decine di migliaia di posti di lavoro e farà tutta quanto sia possibile per cercare di evitare che questo accada.

Uilm Nazionale
Roma, 26 luglio 2012

 

Ministero Ambiente: protocollo d’intesa per interventi
urgenti di bonifica ambientazione e riqualifcazione di Taranto

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