Fiat,Palombella (Uilm): “Fiom ci ripensi, noi andremo avanti lo stesso – interviste al segretario generale Uilm riprese dalle agenzie e su “Il Giornale”

RASSEGNA STAMPA
Uilm Nazionale

Fiat,Palombella (Uilm): “Fiom ci ripensi, noi andremo avanti lo stesso”

L’intervista del segretario generale della Uilm al “Giornale” ripresa dalle principali agenzie di stampa Il testo integrale del “Velino”

Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, intervistato dal “Giornale” manda un messaggio alla Fiom perche’ ritorni sui suoi passi ma nello stesso tempo avverte: anche senza il sindacato della Cgil noi andremo avanti.
“Mi auguro- spiega il “leader” delle tute blu della Uil- che la Fiom faccia un mea culpa e tragga il bilancio della sua azione di questi mesi, che non ha prodotto nessun risultato per governare un processo così importante come quello che stiamo attraversando. La situazione di crisi attuale frutto soprattutto della linea della Fiom, che più che favorire il negoziato ha scelto una linea di contrapposizione, per cui la Fiat non ha più la certezza dell’investimento.
Le prossime ore, quindi, saranno la prova del nove”. Rispetto al progetto per il territorio nazionale presentato dalla fiat, il sindacalista non ha esitazioni. “Noi vogliamo- sottolinea Palombella- che il progetto Fabbrica Italia vada avanti: non ci interessano i simboli, ma la concretezza. Che poi quello che ci chiedono i lavoratori: garanzie e sicurezza dell’occupazione.
Tutte e due insieme: se no sono solo parole. Inutile parlare solo di diritti garantiti, se poi la fabbrica non competitiva e quindi l’azienda va a produrre altrove. Cosa che, ricordiamoci,  già successa: non  che dobbiamo impedire alla Fiat di lasciare l’Italia, perchè  già via, noi dobbiamo piuttosto farla tornare nel nostro Paese. E su questo siamo d’accordo con la Fim”. Il segretario generale della Uilm ribadisce i limiti della Fiom: “Il punto- sostiene-  che il sindacato non deve mai chiamarsi fuori dalle situazioni; deve portare a casa i risultati: non ci sono alternative a questo obiettivo. Ora, paradossalmente, proprio la Fiom, con la sua contrapposizione sterile, che da’ la sponda alla Fiat per alzare il livello delle sue pretese.
Solo se il sindacato unito capace di governare la trasformazione, come abbiamo sempre fatto, anche a costo di sacrifici. Ricordiamoci che quando una fabbrica chiude è sempre un danno”. L’ultima valutazione  sulle richieste sindacali alla Fiat. “Anche Marchionne -conclude Palombella- deve capire che abbiamo bisogno del consenso dei lavoratori: tutto e subito non si può avere.
Investimenti sì, ma anche garanzie sui diritti: d’accordo sulla produttività, ma i lavoratori devono guadagnare di più. Magari rispolverando una parola dimenticata: il merito”.

Ufficio Stampa Uilm
Roma, 13 dicembre 2010

Intervista a Rocco Palombella a cura di Laura Verlicchi de “Il Giornale” a pag. 22 economia