Ex Ilva: pochi giorni per salvare ambiente, salute e occupazione

L’incontro del 9 giugno scorso a Palazzo Chigi ha ancora una volta evidenziato la drammaticità della situazione dell’ex Ilva. Non sono arrivate risposte concrete, ma soltanto un rinvio di dieci giorni per ottenere forse qualche sicurezza in più. Il Governo sta pensando a un Decreto per assicurare risorse finanziarie temporanee, ma questa soluzione non basta: non ci sono rassicurazioni sul futuro, né garanzie sulla continuità produttiva. La gara è ferma, manca l’Aia e il quadro generale è incerto, con un accordo di programma ancora nebuloso.

IL PROBLEMA OCCUPAZIONALE
La preoccupazione per la perdita di posti di lavoro e per la mancata vera volontà di affrontare la decarbonizzazione, che rappresenta l’unica via di uscita, resta elevata. È stato chiesto al Governo di attivare gli impianti di verticalizzazione per salvare Taranto e gli altri stabilimenti, ma le condizioni continuano a essere drammatiche per tutti i lavoratori, siano essi diretti, dell’appalto o in Ilva AS. Il tavolo rimane aperto, e entro dieci giorni si attendono risposte chiare e tangibili. Sono state inoltre richieste misure straordinarie di risarcimento e giustizia sociale a tutela di tutti i lavoratori. È un momento di grande tensione e non si accetteranno ulteriori rinvii.

UNA LEGGE SPECIALE
Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, ha commentato: “L’incontro è stato utile soltanto per consentirci di ribadire ai rappresentanti del ministero la necessità di una legge speciale per la gestione dell’occupazione, prepensionamenti e strumenti di risarcimento per tutti i lavoratori diretti, dell’appalto e in Ilva AS”. La volontà è quella di immaginare un futuro dell’Ilva decarbonizzato, con produzione a forni elettrici, differenziando così i livelli occupazionali e le competenze richieste. A questa transizione dovrà accompagnarsi un rafforzamento e un’estensione della formazione professionale, per mantenere credibile una nuova prospettiva industriale rispettosa dell’ambiente. 

IL FUTURO A FORNI ELETTRICI
È urgente recuperare il tempo perso e avviare immediatamente la progettazione e la costruzione di forni elettrici e impianti per la produzione di preridotto, altrimenti le parole del Governo e delle istituzioni perderanno credibilità. I rappresentanti del Ministero del Lavoro hanno confermato di essere al lavoro su un nuovo piano di incentivazione e sulle iniziative formative, anche grazie all’intervento regionale in Puglia, per favorire il rilancio industriale e occupazionale dell’area.

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