Disabilità e inclusione: dalla riforma alla realtà, un confronto necessario promosso dalla Uil

di Loretta Tani

Ho partecipato con grande interesse all’iniziativa promossa dalla UIL, interamente dedicata al tema della disabilità e all’attuazione della riforma prevista dalla Legge 227/2021 e dal decreto attuativo 62/2024. Al centro dell’incontro, il “Progetto di Vita” come strumento concreto per promuovere i diritti, l’autodeterminazione e la piena partecipazione delle persone con disabilità.

Il Segretario confederale della Uil, Santo Biondo, ha aperto i lavori sottolineando con forza che la disabilità non è una condizione privata, ma una questione sociale e politica. Ha richiamato la necessità di un impegno strutturale da parte delle istituzioni, denunciando le carenze attuali: scarsità di risorse, personale insufficiente, disuguaglianze territoriali nei servizi. “È nostro compito – ha affermato – fare in modo che nessuno venga lasciato indietro: né nella scuola, né nel lavoro, né nella vita.”

A seguire, Giuliano Zignani, presidente di Ital Uil, ha ribadito che il Patronato deve assumere un ruolo attivo e non più limitarsi alla compilazione della domanda di disabilità. È necessario, ha spiegato, accompagnare con empatia e fiducia le persone e le loro famiglie lungo l’intero percorso burocratico, spesso complesso e disorientante.

Domenico Proietti, componente del Civ Inps, ha illustrato l’avanzamento della sperimentazione della nuova normativa nelle province pilota. Nonostante un avvio rallentato, si stanno registrando progressi, ma persistono criticità, in particolare la carenza di medici e di sportelli adeguati per l’utenza. Su questi punti, il confronto con sindacati e patronati è ancora aperto e fondamentale per garantire equità e funzionalità al sistema.

Sul versante del lavoro, Guglielmo Loy, presidente del Civ Inail, ha posto l’accento su una questione cruciale: il reinserimento delle persone con disabilità conseguente a infortuni. Ha ribadito che imprese e sindacati devono lavorare insieme per costruire percorsi personalizzati di reintegrazione, basati su formazione, riqualificazione e innovazione tecnologica, affinché nessuno venga escluso dal mondo del lavoro a causa di un evento traumatico.

Il mondo della scuola è stato rappresentato da Giuseppe D’Aprile, Segretario generale Uil Scuola, che ha evidenziato come il modello italiano di inclusione scolastica sia sotto pressione. Ha presentato il documento “La Mappa del Sostegno in Italia”, una fotografia aggiornata della situazione, che mette in luce criticità significative: numero crescente di docenti precari, carenza di specializzati, squilibri nell’offerta formativa, e problematiche legate al riconoscimento dei titoli esteri. Le proposte UIL sono chiare: stabilizzare i posti, ampliare l’accesso ai corsi di specializzazione e valorizzare le graduatorie per garantire continuità didattica agli alunni con disabilità.

A chiudere i lavori, PierPaolo Bombardieri, Segretario generale della Uil, ha ricordato che in Italia oltre 13 milioni di persone vivono con una forma di disabilità, di cui 3 milioni in condizioni gravi. “Non possiamo più accettare che questa parte di popolazione resti ai margini”, ha affermato, rilanciando il “Progetto di Vita per l’inclusione delle persone con disabilità” come proposta concreta per costruire un paese più giusto, accessibile e solidale.

Ascoltare le esperienze, le proposte e le criticità espresse durante l’incontro è stato profondamente istruttivo e umano. È emersa con forza la necessità di un cambio culturale e strutturale: la disabilità non deve essere più vista come un problema da gestire, ma come una condizione da includere pienamente nella vita sociale, scolastica e lavorativa del Paese.

Oggi abbiamo tutti una responsabilità: trasformare i principi della legge in azioni concrete. Come sindacato, come cittadini, come istituzioni, dobbiamo farci carico di ogni passaggio, costruendo un sistema in cui nessuno si senta invisibile o abbandonato.

Solo così potremo davvero parlare di una società inclusiva, che non lascia indietro nessuno.

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