CCSL: accordo raggiunto con CNHI, Ferrari, Iveco e Stellantis su aumenti del 6,6% nel biennio e crescita complessiva del 18,66% in quattro anni

di Gianluca Ficco

Arriva a compimento il rinnovo economico del Contratto collettivo specifico di Lavoro a cinque mesi dalla scadenza. L’accordo siglato oggi a Torino con CNH Industrial, Ferrari, Iveco e Stellantis garantisce un aumento salariale del 6,6% nel prossimo biennio e consente di raggiungere un incremento complessivo del 18,66% nel quadriennio 2023-2026. Un risultato tanto più significativo quanto più raggiunto in un contesto segnato da alta inflazione e violenta crisi nel settore automotive.

GLI SCAGLIONI
L’aumento della paga base sarà distribuito in tre scaglioni: +3,7% da giugno 2025, +2% da gennaio 2026, e +0,8% da novembre 2026. Questo porterà, per un lavoratore del terzo gruppo professionale (ex quinto livello metalmeccanico), a un incremento medio di 139,80 euro mensili. A questi vanno aggiunte due erogazioni una tantum da 240 euro ciascuna, previste rispettivamente a giugno 2025 e aprile 2026. Detti incrementi avranno naturalmente riflessi su tutti gli istituti indiretti e differiti, come le maggiorazioni, il TFR e le indennità accessorie.
Per quanto riguarda i premi di risultato, è stato confermato l’aggancio proporzionale alla paga base in CNHI, Iveco e Stellantis. Nei primi due gruppi, salvo alcune lievi modifiche agli indicatori (come il parametro di qualità in CNHI), rimane sostanzialmente invariato l’impianto del 2023, con una erogazione massima teorica pari al 10,35% della retribuzione annua base.

LE NOVITA’ PER STELLANTIS 
Più significative le novità per Stellantis, dove è stata eliminata la condizione soglia del free cash flow che, non essendo stata raggiunta nell’ultimo esercizio, aveva in pratica fatto perdere la detassazione. Inoltre, è stato rafforzato il peso degli indicatori locali relativi ai costi di trasformazione, alla qualità e alle quote di mercato. La erogazione massima teorica arriva così all’11,55% della retribuzione base annua.
Ferrari, invece, continuerà a prevedere un sistema premiale specifico aziendale.
L’intesa prevede anche l’avvio dei lavori di due Commissioni sull’inquadramento professionale. Una coinvolgerà CNHI e Iveco, l’altra Stellantis. L’obiettivo è ambizioso: elaborare un sistema premiale sperimentale da negoziare al prossimo rinnovo basato su criteri oggettivi e misurabili, che coniughi valorizzazione del merito e superamento della discrezionalità aziendale.
A completamento dell’accordo, è prevista per i lavoratori non iscritti al sindacato una quota contratto una tantum di 35 euro, che potrà essere rifiutata esprimendo esplicitamente la propria volontà secondo modalità che saranno rese note a breve.

UNA RISPOSTA CONCRETA
Con la firma odierna si chiude il processo di rinnovo contrattuale avviato l’8 marzo 2023, che aveva già definito per quattro anni la parte normativa e per due anni la parte economica. Ora, con l’estensione dell’intesa al biennio 2025-2026, si copre l’intero quadriennio sia sotto il profilo normativo che retributivo, con un aumento complessivo nel periodo 2023-2026 del 18,66% della paga base (pari a 350 euro medi mensili), nonché dei premi annui.
L’accordo rappresenta una risposta concreta all’erosione del potere d’acquisto e al contempo una base per rafforzare le relazioni sindacali. Grandi sfide industriali ci attendono, in cui dovremo difendere i lavoratori e confortarci con le imprese. Chiederemo di incontrare Antonio Filosa, nuovo AD di Stellantis, per rivendicare l’assegnazione di modelli ibridi e di lavorazioni sufficienti a saturare tutte le fabbriche del gruppo, a iniziare da Cassino e da Termoli. Chiederemo a Iveco un confronto in sede istituzionale sulle ricadute di una possibile vendita della Defence, nonché a CNHI un aggiornamento del piano industriale.
La definitiva approvazione dell’accordo resta comunque subordinata alla approvazione dei delegati delle organizzazioni sindacali firmatarie. Confidiamo, infine, che anche stavolta il rinnovo del CCSL possa rappresentare un esempio positivo di relazioni sindacali per tutto il comparto metalmeccanico, nonché un segnale della volontà di continuare a credere nell’Italia.

TABELLA RIASSUNTIVA

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