Il 23 aprile si è svolto presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy il secondo incontro chiave per delineare il futuro dei lavoratori dell’indotto del polo industriale di Portovesme. La partecipazione della Confindustria sarda ha rafforzato il dialogo, ma è stata marcata dall’assenza significativa dei due assessori al Lavoro e Industria della Regione Sardegna, in un momento cruciale per definire le prospettive del settore.
NUOVE OPPORTUNITA’
L’incontro ha avuto l’obiettivo principale di offrire nuove opportunità occupazionali, cercando di rilanciare le grandi fabbriche del Sulcis-Iglesiente. Per costruire una strategia efficace, è essenziale ottenere una mappatura dettagliata delle aziende coinvolte e il numero preciso dei lavoratori interessati nell’area di Portovesme. Questa informazione è fondamentale per identificare la reale portata della questione occupazionale.
ATTIVARE SINERGIE
È imperativo attivare sinergie tra istituzioni nazionali e locali, insieme alla politica, per sviluppare progetti solidi che puntino sulla transizione energetica e il recupero ambientale. Questi progetti non dovrebbero solo coinvolgere la riqualificazione mirata dei lavoratori, ma devono essere tradotti in azioni concrete e sostenibili nel lungo termine. Le rassicurazioni ottenute dal Mimit e dall’assessorato al Lavoro sugli ammortizzatori sociali sono un buon punto di partenza, ma necessitano di essere il trampolino per soluzioni occupazionali definitive.
IL PROSSIMO INCONTRO
L’incontro del 29 maggio 2025 sarà determinante per comprendere il destino delle principali produzioni industriali della zona, tra cui Alluminio, Zinco, Piombo, Litio, produzione di energia e riciclo dei fumi di acciaieria, tutte considerate strategiche da tutti gli attori politici e istituzionali.
Attualmente, l’incertezza colpisce quasi 900 lavoratori dell’indotto Portovesme Srl, di cui 309 sono già sotto ammortizzatori sociali. I lavoratori, insieme a quelli dell’indotto di Enel e SiderAlloys, necessitano di risposte tempestive e concrete alle loro legittime aspettative di rioccupazione e rilancio economico.
La Uilm sollecita quindi un impegno totale da parte di tutte le istituzioni, specialmente dalle autorità lavorative e industriali della regione, per far rispettare le promesse di rioccupazione e sviluppo locale. I lavoratori, sostenuti da iniziative sindacali e scioperi, hanno guadagnato il diritto a un futuro sicuro e prospero e meritano che tutte le parti coinvolte lavorino in maniera decisa per tradurre le dichiarazioni in realtà tangibili.