Coraggio e dignità! Il messaggio dei lavoratori alla Metasystem di Reggio Emilia

di Jacopo Scialla

Nei giorni scorsi si sono svolte le assemblee con i lavoratori della Metasystem in cui, come Uilm insieme alla Fiom, abbiamo rappresentato lo stato del negoziato con il Fondo finanziario tedesco Certina, unico soggetto a manifestare interesse per l’acquisizione della Metasystem. Il 18 aprile, data di scadenza del concordato, ha formalizzato una proposta di acquisto per gli stabilimenti di Reggio Emilia, Mornago e Trnava in Slovacchia.
Se da una parte la proposta di acquisto prevede il passaggio di tutti i lavoratori nella nuova azienda, dall’altra il Fondo Certina chiede un taglio drastico del costo del lavoro, vincolando il negoziato a una serie di condizioni economiche che fin da subito hanno reso la trattativa molto complicata.

NESSUN PIANO INDUSTRIALE
Oltre alla richiesta di taglio delle retribuzioni dei lavoratori derivanti dalla contrattazione di secondo livello, il fondo non presenta alcun piano industriale, non prevede nessun investimento e quindi nessuna certezza produttiva per il futuro dell’azienda. Ad oggi, l’unica certezza è data dall’utilizzo massiccio degli ammortizzatori sociali, con punte di riduzione dell’orario lavorativo dell’80% per i lavoratori indiretti e del 60% per i diretti. Anche su questo tema non arrivano buone notizie, in quanto Certina non è disponibile ad anticipare ai lavoratori il trattamento economico INPS.
Durante le assemblee, gli interventi delle lavoratrici e dei lavoratori hanno tutti affermato che è inaccettabile che non vi sia un piano industriale, con investimenti, che favorisca la ripresa occupazionale a Reggio Emilia. Tutti gli interventi hanno dovuto prendere atto che l’azienda sta perdendo commesse, non ne sta acquistando di nuove, e che dal gennaio 2026 non ci sarà più praticamente alcuna attività produttiva a Reggio.

NO AI PASSI INDIETRO 
Inoltre, tutti gli interventi hanno ritenuto che fare passi indietro sulla contrattazione collettiva aziendale, conquistata anche con scioperi e lotte dure in azienda, significhi calpestare la dignità di chi ha lottato, e che il sindacato non si può permettere di firmare accordi che peggiorino la contrattazione collettiva.
In tutte le assemblee è stata votata all’unanimità la bocciatura delle richieste di peggioramento delle condizioni economiche proposte da Certina.
Sempre all’unanimità i lavoratori hanno dato mandato alla Uilm, alla Fiom e alla Rsu di richiedere che il passaggio alla newco avvenga ai sensi dell’art. 2112 cc (cioè mantenendo le stesse condizioni individuali e previste dalla contrattazione collettiva), che per il contratto di solidarietà vengano garantiti l’anticipo della quota INPS e la maturazione piena dei ratei di ferie, par e tredicesima, e soprattutto che venga presentato un piano industriale per dare un futuro occupazionale ai plant reggiani.

AL VAGLIO DEL TRIBUNALE 
Ora la proposta è al vaglio del Tribunale di Bologna, il quale, entro la metà di maggio, si dovrà esprimere in merito all’offerta di acquisto da parte del fondo Certina.
In attesa del pronunciamento del Tribunale, una cosa è chiara: la posizione assunta dai lavoratori dopo mesi di lotta è forte; non hanno ceduto al ricatto, dando a tutti una grande lezione di coraggio e dignità. Il messaggio inviato al Fondo Certina è chiaro.
Come Uilm continueremo a mettere in campo il massimo sforzo per dare un futuro migliore alle lavoratrici e ai lavoratori di questa azienda.

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