Metasystem: la lotta paga

di Jacopo Scialla

Dopo sei giorni consecutivi di sciopero a oltranza davanti ai cancelli della sede di Reggio Emilia La vertenza della metasystem arriva al MIMIT. Durante l’incontro, al quale hanno partecipato anche la Regione Emilia Romagna, la Regione Lombardia e i commissari nominati dal tribunale di Bologna, l’azienda ha confermato l’interessamento di alcuni soggetti, industriali e finanziari già presenti nel settore e potenzialmente interessati all’acquisizione dell’azienda.

NO ALLO SPEZZATINO
Come organizzazioni sindacali abbiamo ribadito il nostro netto NO allo “spezzatino aziendale” chiedendo di privilegiare scelte che garantiscano l’intero perimetro occupazionale. L’azienda ha ufficializzato anche importanti accordi definiti con Bmw e con Volvo che dovrebbero garantire la produzione per il futuro in attesa che si definiscano le sorti societarie dell’azienda. Con il ministero è stata definita un nuovo incontro per il 13 febbraio.
Questo primo risultato è stato possibile grazie anche al grande supporto dei lavoratori che prima di Natale hanno dato vita a un picchetto a oltranza davanti ai cancelli durato ben sei giorni, sfidando freddo e pioggia. Proroga del contratto di solidarietà, tutela dell’occupazione e trasparenza della trattativa portando la vertenza al MImit, erano le risposte che chiedevamo per sospendere il picchetto e ad oggi possiamo dire adi aver raggiunto questo primo risultato.

LA CRISI
La crisi della Metasystem, leader della E-Mobility e fornitore delle principali case automobilistiche nel settore elettrico e ibrido che si occupa anche di sistemi elettronici avanzati, si riferisce a una situazione di difficoltà economica e gestionale che ha colpito questa azienda negli ultimi anni a seguito dell’acquisizione da parte del fondo cinese di cui fa parte anche Deren Elettronic, avvenuta nel 2015. A settembre 2024 l’azienda aveva annunciato mezzo stampa l’ingresso di un nuovo investitore cinese che avrebbe portato ad una ricapitalizzazione di 174 milioni di euro fondamentali per risanare i debiti e la cassa aziendali.
A distanza di qualche settimana poi ci si è resi conto che i finanziamenti (e quindi il nuovo investitore) non sarebbero mai arrivati e l’azienda per mettersi al riparo da possibili azioni dei creditori ha provato a chiedere l’apertura della “composizione negoziale della crisi”. Successivamente si scopre mezzo stampa che “l’esperto” nominato dal tribunale di Bologna respinge la relazione dell’azienda, definendola non credibile e vaga nel punto inerente al piano industriale.

LA PREOCCUPAZIONE
Immediatamente aumenta la preoccupazione di lavoratrici e lavoratori, si inizia a parlare di “manifestazioni di interesse” da parte di alcuni clienti leader del settore, partono le prime iniziative con picchetti davanti ai cancelli, fino ad arrivare al 9 di dicembre data in cui, in assenza di risposte chiare dall’azienda, parte lo sciopero a oltranza con picchetto permanente con il quale Uilm Fiom ed rsu chiedono la messa in sicurezza dell’occupazione ed una trattativa trasparente che coinvolgesse il Mimit e istituzioni.
Il 16 dicembre, al termine dell’incontro con Azienda e Regione Emilia Romagna viene sospeso lo sciopero, in quanto ci portiamo a casa un primo importante risultato derivante dalla lotta dei lavoratori: viene sottoscritto l’accordo di proroga del contratto di solidarietà a tutela dell’occupazione, viene depositata al tribunale la richiesta di concordato da parte di Metasystem e arriva la convocazione a Roma da parte del MIMIT utile a dare la giusta trasparenza ad una vertenza difficilissima per il nostro territorio e magari a capire quali sono i soggetti che hanno manifestato interesse in queste settimane.

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