Pubblichiamo il discorso integrale del Segretario generale Uilm, Rocco Palombella, tenuto a Lecce in occasione dello sciopero promosso da Uil e Cgil contro la Manovra del Governo il 29 novembre
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Ancora una volta abbiamo deciso di scioperare per dire BASTA ad una Legge Finanziaria che non affronta i problemi drammatici del nostro Paese.
Lo faremo ogni volta che saranno in pericolo i diritti e le tutele delle persone.
Lo faremo senza paura.
Oggi in questa bella piazza, e in tutte le piazze d’Italia, manifestiamo insieme:
- per denunciare le politiche sbagliate del Governo
- per cambiare la Manovra di Bilancio durante il percorso parlamentare
- per creare e salvaguardare posti di lavoro
- per aumentare salari e pensioni
- per finanziare sanità, istruzione e servizi pubblici
- per investire nelle politiche industriali
Ancora una volta il Governo ha deciso di presentare una Manovra senza tenere in considerazione il dramma che viviamo ogni giorno. E ancora una volta hanno deciso di fare da soli, senza ascoltarci.
I 30 miliardi previsti nella Manovra per il 2025 sono insufficienti per arrestare una deriva che dura da diversi anni.
È una Manovra che non migliorerà le condizioni delle persone.
Dei 30 miliardi: 21 sono tagli alla spesa e 9 aumenteranno il debito pubblico che ha superato i 3mila miliardi.
Come fate a non accorgervi che il disagio sociale e la povertà sono ormai a livelli di inaudita gravità?
È sotto gli occhi di tutti il problema sanitario.
Nel nostro Paese per anni siamo riusciti a garantire cure e assistenza per tutti: senza distinzione di reddito.
Ma ancora una volta nella Manovra si continua a togliere al pubblico per dare al privato.
In Italia mancano oltre 40mila medici e 70mila infermieri.
Il 20 novembre scorso i medici hanno deciso di scioperare e manifestare: non accadeva da anni!
Quando i medici scendono in piazza vuol dire che la situazione è diventata molto grave e insostenibile.
Come fate a non capirlo?
O fate finta di niente?
Oggi curarsi è diventato purtroppo un privilegio:
5 milioni di italiani rinunciano alle cure.
- Le liste di attesa sono diventate assurde: si aspetta oltre 1 anno per fare una mammografia, una tac o una risonanza.
Se paghi però te le fanno il giorno dopo!
- Per non parlare dei tempi di attesa drammatici nei pronto soccorso.
Forse era questo l’obiettivo?
Le persone sono spaventate e preferiscono non andare più al pronto soccorso.
Se spostarsi dal Sud al Nord Italia per curarsi ha rappresentato negli anni una speranza, adesso anche il Nord è nelle stesse drammatiche condizioni del Sud.
- Qui in Puglia, il “Piano di riordino” tanto atteso ha portato negli ultimi anni alla chiusura di oltre 30 ospedali
- Sempre in Puglia mancano mille medici, migliaia di infermieri e ogni anno si spendono oltre 130 milioni di euro per curare i cittadiniin altre Regioni d’Italia
- Che fine hanno fatto i fondi del PNRR che dovevano servire a rilanciare la sanità pubblica dopo la pandemia e a dare il giusto riconoscimento a quelli che avete chiamato “eroi”?
In realtà, li avete usati e poi abbandonati! - Questo Esecutivo aveva promesso di aumentare la spesa sanitaria di oltre 3 miliardi, ma ha messo solo pochi spiccioli.
Non è possibile che quando entri in ospedale la prima domanda che ti fanno è se hai un’assicurazione privata!!!
È una vergogna!!!
Il nostro sistema sanitario nazionale deve tornare ad essere universale, uguale per tutti ed equo.
Esiste un’anomalia tutta italiana: anche chi lavora è diventato povero!
In 10 anni sono raddoppiati i lavoratori con salari da fame.
6 milioni di italiani guadagnano meno di 850 euro netti al mese
I salari non crescono e sono fermi anche perché non si rinnovano i contratti nazionali, sia pubblici che privati.
Oltre 7 milioni di lavoratori hanno il contratto scaduto da diversi anni e quello rinnovato nel pubblico impiego non ha garantito le tutele e i diritti ai lavoratori.
È stato firmato senza rispettare le regole della democrazia.
Il mimino che ci possiamo aspettare adesso è che i lavoratori possano esercitare il diritto di voto sui contenuti del contratto.
Negli ultimi anni l’inflazione record ha diminuito il potere d’acquisto dei lavoratori e dei pensionati e ha aumentato le disuguaglianze sociali.
Il Governo è il primo colpevole, perché non ha vigilato.
L’aumento sproporzionato dei prezzi è stato determinato da una speculazione incontrollata.
Non ci sarà ripresa in questo Paese senza una vera riforma fiscale: progressiva, equa e giusta!
Altro che cuneo fiscale!
Non se n’è accorto nessuno, perché non darà 1 solo euro ai lavoratori.
Perché continuate a tassare i soliti noti? I pensionati prenderanno 3 euro al mese di aumento: 10 centesimi al giorno! È assurdo!
Ancora una volta sono lavoratori dipendenti e pensionati a pagare il prezzo della crisi!
Da anni chiediamo una seria riforma delle pensioni.
Non è possibile continuare ad aumentare l’età pensionabile.
I lavori non sono tutti uguali, lo abbiamo sempre detto e nonostante i cambi di Governo si continuano a fare le stesse scelte.
L’Ape sociale, Opzione donna e Quota 103 non danno risposte alle esigenze dei lavoratori.
Ci avevano promesso di cancellare la Legge Fornero e invece l’hanno addirittura peggiorata: un vero capolavoro!
Come è possibile che dopo una vita di lavoro non si possa andare in pensione e con una retribuzione dignitosa?
Le rendite finanziarie, le banche, le multinazionali dell’energia e del petrolio sono quelle che continuano indisturbate a fare profitti miliardari!
Negli ultimi 3 anni le banche hanno fatto oltre 100 miliardi di profittisulla pelle dei cittadini e dei lavoratori che si sono visti raddoppiare i mutui. Nonostante questo non si vogliono tassare gli extraprofitti.
È inaccettabile!!!
Dopo che NOI le abbiamo salvate, anziché tassare le banche il Governo è riuscito a ottenere solo un prestito di 3,5 miliardi. È una vergogna!!!
Abbiamo sempre detto che per abbassare le tasse su lavoratori dipendenti e pensionati bisogna andare a prendere i soldi dagli evasori!
Ogni anno ci sono oltre 100 miliardi di evasione fiscale.
Senza una vera lotta all’elusione e all’evasione fiscale il nostro Paese non ripartirà!!!
In Italia manca il lavoro e quello che c’è è a tempo e precario.
La precarietà è una piaga sociale.
L’80% dei nuovi contratti è a tempo determinato, part-time involontari e con condizioni spesso al limite della sopportazione.
È fondamentale una riforma del mercato del lavoro che miri alla stabilità e alla qualità dell’occupazione.
Basta con il lavoro precario e a tempo!
Negli ultimi 10 anni 500mila giovani italiani sono andati a lavorare all’estero, la maggioranza di loro sono del Sud.
Hanno lasciato a malincuore la propria terra e la propria famiglia.
Abbiamo perso oltre 130 miliardi di euro di capitale umano e regalato competenze e talenti agli altri Stati.
I nostri giovani, dopo essersi formarti in Italia, se ne vanno fuori alla ricerca di un lavoro dignitoso, ben retribuito e sicuro.
In una situazione così drammatica era proprio necessario approvare una Legge divisiva come quella sull’Autonomia Differenziata?
Volevano dividere il Paese, Nord contro Sud. E invece il Paese ha risposto compatto: in pochi giorni sono state raccolte oltre 1 milione e mezzo di firme per dire NO all’Autonomia Differenziata!!!
La Corte costituzionale con la bocciatura ha detto chiaramente che si devono sempre rispettare i principi di solidarietà, garanzia dei diritti e unità della Repubblica.
Non ci provate più!
Occupatevi dei problemi reali delle persone!
Non ci sarà nessuna crescita del nostro Paese senza una ripresa del Mezzogiorno!
Servono più investimenti, anche nell’istruzione e nella ricerca, e interventi strutturali.
Uno dei dati più drammatici è quello dei morti sul lavoro.
Oltre mille morti e 700 mila infortuni all’anno nei luoghi di lavoro sono insopportabili!
Non è accettabile che in 7 cantieri su 10 ci siano forti irregolarità nelle norme su salute e sicurezza dei lavoratori.
In un Paese civile non ci sono situazioni di questa violenza inaudita. Sono state troppe le stragi accadute quest’anno!
Lo diciamo qui in questa terra che ha il triste primato della Regione, con 15 morti sul lavoro da inizio anno.
Non lo possiamo più accettare!
Vogliamo ZERO MORTI SUL LAVORO!
Non ci stancheremo mai di chiedere:
Più ispettori in ogni luogo di lavoro.
Più sanzioni per le aziende che non applicano le regole previste dai contratti.
Più investimenti.
Più prevenzione.
Più formazione per i lavoratori.
Altro che patente a punti!
La sicurezza sul lavoro è un’emergenza nazionale e deve coinvolgere tutti, anche le massime autorità dello Stato, e deve entrare a pieno titolo tra le materie scolastiche.
La sicurezza non può essere considerata un costo ma un investimento!
Vogliamo una lotta senza quartiere alle mafie e al caporalato.
Vogliamo una lotta alla logica del massimo ribasso nell’appalto e nel subappalto.
Questo territorio sconta anni di assenza di politiche industriali e di sviluppo.
Registriamo gravi ritardi nelle infrastrutture, con il noto problema dei trasporti che spinge la maggior parte dei giovani a lasciare la propria terra.
Anche gli investimenti sul trasporto pubblico locale continuano a essere ignorati nell’ultima Legge di Bilancio.
La sicurezza continua a essere uno dei temi fondamentali.
Importante sarà la partecipazione anche allo sciopero del 13 dicembre qui in Puglia!
Da 11 anni continuano a morire alberi secolari di ulivo distrutti dalla Xylella: oltre il 40% del territorio pugliese è colpito da questo problema che sta mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. Non possiamo assistere impunemente alla devastazione di un territorio. Che fine ha fatto il piano straordinario di rigenerazione della Regione Puglia?
Un record però lo abbiamo battuto, quello delle ore di cassa integrazione: 17 milioni di ore nel 2024!
Sono oltre 50 le vertenze che interessano il territorio con gravi crisi
- nel tessile e nell’artigianato: con le 20mila piccole e medie imprese che erano il fiore all’occhiello di questo territorio
- nel metalmeccanico: con CNH in difficoltà per la crisi del settore dell’automotive e il 20% dei lavoratori in cassa integrazione.
- Alla Supermonte di Leverano diciamo: torna indietro, hai imboccato una strada pericolosa!
I contratti sottoscritti da Fim Fiom e Uilm rappresentano la legalità.
Quello che avete deciso di applicare è un contratto pirata!
Siete ancora in tempo a tornare indietro e a far rientrare il lavoratore licenziato prima che sia troppo tardi.
Solidarietà e tutela a Nicolas, siamo tutti con te!
Siamo tutti Nicolas!
- Anche il settore dell’edilizia continua a subire la mancanza di interventi efficaci del governo per rilanciarlo
Bisogna dare seguito al Protocollo interconfederale sottoscritto il 7 novembre con Confindustria e Provincia per un tavolo permanente sul settore industriale per scongiurare la perdita degli oltre 5mila lavoratori a rischio.
Mai come oggi c’è bisogno di LAVORO per ripartire.
Bisogna investire sul lavoro duraturo e dignitoso!
Bisogna investire sulla dignità del lavoro!
Bisogna puntare su un vero piano per il lavoro!
Bisogna investire sui giovani e sulle donne per ridurre la disoccupazione giovanile e femminile!
Bisogna puntare sul lavoro legale per combattere le disuguaglianze e la povertà!
Bisogna puntare su una vera politica per il lavoro altrimenti il nostro Paese continuerà ad arretrare!
Bisogna puntare sul lavoro in sicurezza e va garantito a tutti senza alcuna distinzione.
Bisogna mettere in sicurezza tutto il territorio nazionale per prevenire disastri da calamità naturali.
Bisogna fare investimenti per difendere l’occupazione.
Bloccare i licenziamenti e le delocalizzazioni.
Bisogna creare nuovo lavoro e costruire modelli di sviluppo sostenibile.
Caro Governo ritira il disegno di Legge Sicurezza che limita la libertà di manifestare pacificamente, come stiamo facendo noi oggi e come stanno facendo in tante piazze d’Italia.
Caro Governo, rispetta le libertà Costituzionali!
Salvini hai provato di nuovo a precettarci, ma anche questa volta non sei riuscito a fermarci!
Non puoi decidere tu il giorno dello sciopero!
Non puoi decidere tu se le ore devono essere 4 o 8!
Hai avuto un altro anno a disposizione per discutere del problema dei trasporti, che investe l’Italia e questa Regione.
Sei diventato il Ministro del Ponte sullo Stretto.
Gli scioperi non sono uno sport, ma una giornata di lotta per difendere la democrazia che fa bene a tutti, soprattutto a voi. I lavoratori per essere qui hanno perso una giornata di lavoro e meritano rispetto.
Grazie a tutti voi per aver partecipato a questa memorabile giornata.
Chi non ha voluto essere presente con noi ha perso un’occasione.
L’occasione di manifestare liberamente per dire FERMATEVI, siete ancora in tempo!
DEMOCRAZIA
LIBERTA’
LAVORO
DIGNITA’
SICUREZZA
PARITA’
RISPETTO
Sono questi i nostri valori, è per questo che siamo qui e non ci fermeremo.
Viva Uil e Cgil!
Viva tutti noi!