di Gianluca Ficco
In un incontro tenutosi a Torino il 19 settembre, la Direzione di Marelli ha annunciato l’intenzione di uscire dal CCSL, comunemente noto come Contratto Fiat e in scadenza a fine anno, per rientrare nel CCNL dei Metalmeccanici nel corso 2023. Ha precisato che la scelta scaturisce dal venir meno di qualsiasi legame societario con Stellantis, Iveco, Cnhi e Ferrari, dalla volontà di avviare relazioni sindacali autonome e, in qualità di leader della componentistica, dalla esigenza di rappresentare i propri interessi all’interno di un sistema confindustriale, oggi anche grazie alle pressioni finalmente impegnato della Uilm ai tavoli istituzionali sul processo di transizione ecologica.
UNA SCELTA GRADITA, MA…
La scelta di Marelli non ci meraviglia e per noi della Uilm, firmatari sia del CCSL sia del CCNL, è anzi una opzione gradita, ma solo a patto che siano mantenuti con esplicito accordo aziendale tutti i trattamenti di miglior favore a cominciare da quelli salariali.
Non si tratta solo dei premi aziendali, ma anche di paghe base, di indennità e di maggiorazioni per i turni più alte, nonché di una serie di voci salariali aggiuntive, di trattamenti di miglior favore e di permessi sindacali che andranno assolutamente preservati.
La Direzione di Marelli si è detta in linea di principio disponibile al confronto col sindacato e infatti ha dichiarato che l’ingresso nel CCNL dei metalmeccanici avverrà nel corso del 2023 e che nel frattempo continuerà a trovare provvisoria applicazione la regolamentazione del CCSL, dandoci il tempo di negoziare un accordo integrativo di gruppo.
È un buon inizio, ma si tratta di una trattativa assai delicata, in cui non accetteremo che i lavoratori perdano nemmeno un centesimo di euro. Naturalmente ci aspettiamo che la Direzione aziendale analogamente ci chieda di preservare quegli aspetti del CCSL che sono di suo interesse, in tema ad esempio di orario di lavoro e di esigibilità.
UNA BUONA OCCASIONE
Dal punto di vista negoziale si potrebbe trattare perfino di uno straordinario laboratorio in cui cercare una soluzione originale che riporti ad unità CCSL e CCNL. Speriamo inoltre che questa sia l’occasione propizia per un ritorno negoziale della Fiom, ma sappiamo che un ostacolo a ciò sarà rappresentato proprio dalla questione della esigibilità e più in generale dal recepimento delle normative tipiche del CCSL.
La nostra preoccupazione concerne, invece, le prospettive industriali ed è una preoccupazione fortissima. Stiamo percependo difatti un deterioramento dei rapporti fra Marelli e Stellantis che potrebbe pregiudicare il futuro degli stabilimenti italiani. Molte fabbriche hanno difatti Stellantis come cliente principale o addirittura come cliente unico e noi dovremo vigilare sugli sviluppi produttivi ed occupazionali con la massima attenzione e in ogni sede possibile. La tutela salariale e la difesa occupazionale restano le massime priorità della Uilm.