Automotive: dal Governo primi segnali di attenzione, ma ora occorre una Agenzia per gli approvvigionamenti

Dopo una lunga azione di pressione da parte del sindacato, finalmente il governo ha iniziato ad adottare provvedimenti che accompagnano la transizione energetica nel comparto automotive, prima con la sigla dell’accordo per la costruzione della gigafactory a Termoli e poi con il varo di incentivi per le auto meno inquinanti.
In particolare il Dpcm in gazzetta prevede una dote di 650 milioni per il 2022 per l’auto: 220 milioni per le vetture con emissioni tra 0 e 20 grammi di Co2 per Km (elettriche), 225 milioni per la fascia 21-60 (ibride plug-in), 170 milioni per la categoria 61-135 (endotermiche a basse emissioni); per le due ruote invece vengono stanziati 10 milioni per veicoli non elettrici e 15 milioni per i veicoli elettrici, mentre 10 milioni di euro sono destinati ai veicoli commerciali di categoria N1 e N2.
L’augurio però è che le politiche possano diventare più ragionate e strutturali, magari anche grazie al confronto con le parti sociali, poiché quello dell’auto è il primo settore industriale italiano e sta attraversando una trasformazione epocale. Inoltre, sta diventando urgentissima la creazione di una Agenzia degli approvvigionamenti, per fronteggiare una crisi che sta pesantemente interferendo con la produzione.

POLITICA INDUSTRIALE ASSENTE
“Al Governo – spiega il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella – abbiamo chiesto in questi mesi una politica industriale nel settore automotive paragonabile a quella degli altri grandi Stati europei, che accompagni la transizione energetica sia varando incentivi al consumo strutturali e coerenti con la normativa europea sulle emissioni, sia utilizzando i fondi del PNRR per supportare le necessarie riconversioni industriali, sia definendo ammortizzatori sociali specifici a tutela dell’occupazione”.
A inizio anno la Uilm aveva avanzato la richiesta di intraprendere un confronto di merito non solo con Fim e Fiom, ma anche con Federmeccanica con la convinzione che lavoratori e industriali oggi possano essere uniti nella difesa dell’interesse nazionale. “Stiamo finalmente ricevendo dal Governo qualche segnale di attenzione – aggiunge Palombella – ma purtroppo abbiamo ancora la sensazione di trovarci dinanzi ad azioni estemporanee piuttosto che ad un piano organico”.

CRISI DEGLI APPROVVIGIONAMENTI
Nel frattempo si sta aggravando la crisi degli approvvigionamenti, che sta colpendo con particolare durezza l’automotive a causa della carenza di microchip, ma che in verità ha una portata più generale. Per questo la Uilm chiede da tempo la creazione di una Agenzia degli approvvigionamenti, che innanzitutto ci aiuti a focalizzare le esigenze e le carenze produttive e che quindi riesca a sostenere l’industria nazionale.

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