Whirlpool: dopo 18 mesi nessuna soluzione dal Governo. La Uilm lotta con i lavoratori

“Dopo diciotto mesi dal primo annuncio di Whirlpool di voler chiudere lo stabilimento di Napoli e a pochi giorni dalla data del 31 ottobre fissata per la cessazione della produzione, il Governo non è stato in grado di trovare una soluzione per il futuro occupazionale dei 400 lavoratori coinvolti. Una situazione che rischia di diventare la vergogna italiana, di minare la credibilità del Governo e di tutto il Paese”. Così il Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, insieme con Gianluca Ficco, Segretario nazionale Uilm del settore elettrodomestici.
L’incontro in videoconferenza del 22 ottobre alla presenza dei ministri Patuanelli e Provenzano e del sottosegretario al Mise Todde, che doveva servire a chiarire la situazione della Whirlpool di Napoli e il futuro occupazionale dei suoi 350 lavoratori, non ha fatto altro che confermare quello che già si conosceva ormai da tempo: la multinazionale chiuderà i battenti a Napoli il 31 ottobre.

RECUPERARE IL TEMPO PERSO
Le parole di Luigi La Morgia, ad di Whirlpool Emea, risuonano ancora nella testa ma non sono arrivate certo inaspettate. “Ora bisogna recuperare i mesi persi a causa della pandemia e trovare una soluzione occupazionale per tutti i lavoratori diretti e dell’indotto. Nel frattempo la produzione a Napoli non deve terminare, lo stabilimento non va fermato, il Governo deve mettere in campo ogni azione possibile e costringere la multinazionale a rimanere. Siamo pronti a tutto per non far chiudere Napoli”, aggiungono Palombella e Ficco. “L’atteggiamento del Governo nei confronti dei lavoratori è offensivo – esortano – tutto il Governo deve assumersi la responsabilità, non si possono abbandonare i lavoratori, per di più in un territorio già in difficoltà e in piena pandemia”.

MOBILITAZIONE A NAPOLI E IN TUTTI I SITI
Da venerdì 23 ottobre sono iniziati presidi davanti alla prefettura e mobilitazioni in tutti gli altri stabilimenti del Gruppo in Italia. Nel frattempo rimarrà aperto il tavolo al Mise.
“Noi cercheremo di impedire la fermata della produzione con ogni mezzo a nostra disposizione, insieme a tutti i lavoratori e alle loro famiglie – aggiungono i sindacalisti della Uilm – e faremo tutto ciò che possiamo affinché siano individuate soluzioni, serie e concrete, che diano sicurezza e prospettive occupazionali.

 

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