Rapporto Inail: Infortuni 2018 e primi mesi 2019

di Andrea Farinazzo

Nel 2018 l’Inail ha registrato poco più di 645mila denunce di infortunio. La lieve diminuzione rispetto al 2017 (-0,3%) sarebbe più accentuata se non si considerassero, per omogeneità, le “comunicazioni obbligatorie”. Dall’ottobre 2017, infatti, tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, devono comunicare all’Istituto tutti gli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento
Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono poco più di 409mila (-4,3% rispetto al 2017), di cui circa il 19% occorsi “fuori dell’azienda”, cioè “con mezzo di trasporto” o “in itinere”. Delle 1.218 denunce di infortunio mortale, in crescita del 6,1% rispetto al 2017, i casi accertati “sul lavoro” sono invece 704, il 4,5% in più rispetto all’anno precedente, di cui 421, pari a circa il 60% del totale, avvenuti “fuori dell’azienda” (35 casi sono ancora in istruttoria). Come emerge dagli ultimi dati pubblicati nella sezione “Open data” del sito Inail, nei primi cinque mesi del 2019 i casi mortali denunciati sono stati 391, due in più rispetto allo stesso periodo del 2018. Sostanzialmente stabile il numero delle denunce di infortunio sul lavoro nel complesso, che tra gennaio e maggio sono state 269.431, in crescita dello 0,04% rispetto alle 269.332 presentate all’Istituto nei primi cinque mesi dell’anno scorso.

MALATTIE DENUNCIATE IN AUMENTO
Le malattie denunciate nel 2018 sono state circa 59.500, il 2,6% in più rispetto all’anno precedente. Ne è stata riconosciuta la causa professionale al 37%, mentre il 3% è ancora “in istruttoria”. Le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 43mila, di cui quasi il 40% per causa professionale riconosciuta. I lavoratori con malattia asbesto-correlata sono stati poco meno di 1.400, mentre quelli deceduti nel 2018 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 1.177 (-16,4% rispetto al 2017), di cui 257 per silicosi/asbestosi (il 74% con età al decesso maggiore di 79 anni). 
Le rilevazioni più recenti mostrano un lieve aumento delle denunce anche nei primi cinque mesi del 2019. Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail tra gennaio e maggio, infatti, sono state 27.385, 372 in più rispetto allo stesso periodo del 2018 (+1,4%).

I PRIMI CINQUE MESI DEL 2019
Le denunce di infortunio presentate all’Inail entro lo scorso mese di maggio sono state 269.431, sostanzialmente stabili rispetto alle 269.332 dei primi cinque mesi del 2018 (99 casi in più, pari al +0,04%).  I dati rilevati al 31 maggio di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 231.354 a 229.923 (-0,6%), e un incremento del 4,0% di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro (da 37.978 a 39.508).
A maggio 2019 il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è diminuito dello 0,7% nella gestione Industria e servizi (dai 200.223 casi del 2018 ai 198.817 del 2019), mentre è aumentato dell’1,3% in Agricoltura (da 12.679 a 12.846) e del 2,4% nel Conto Stato (da 56.430 a 57.768).
L’analisi a livello territoriale evidenzia un aumento delle denunce di infortunio nel Nord- Ovest (+0,4%) e al Centro (+0,7%), una stabilità nel Nord-Est e una diminuzione al Sud (-1,3%) e nelle Isole (-0,6%). Tra le regioni che hanno fatto registrare gli incrementi percentuali maggiori spiccano l’Umbria (+5,3%) e la Sardegna (+2,9%), mentre i decrementi più consistenti riguardano la Valle d’Aosta (-5,2%) e il Molise (-4,7%).
Il lieve aumento che emerge dal confronto dei primi cinque mesi del 2018 e del 2019 è legato esclusivamente alla componente femminile, che registra un +0,7% (da 98.899 a 99.594 denunce), a differenza di quella maschile, in calo dello 0,3% (da 170.433 a 169.837). Per i lavoratori extracomunitari si registra un incremento degli infortuni denunciati del 3,5% (da 31.323 a 32.406). Per contro, si assiste a un calo per i lavoratori italiani (-0,4%, da 227.884 a 227.058) e per quelli comunitari (-1,6%, da 10.123 a 9.964). Dall’analisi per classi di età emergono aumenti tra gli under 30 (+2,6%) e gli over 55 (+3,0%). In diminuzione i casi della classe compresa tra i 30 e i 54 anni, che registra una flessione del 2,5%.

CASI MORTALI
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro il mese di maggio sono state 391, due in più rispetto ai primi cinque mesi 2018 (+0,5%).
A livello nazionale, i dati rilevati al 31 maggio di ciascun anno evidenziano otto denunce in più per i casi mortali avvenuti in occasione di lavoro (da 271 a 279) e sei in meno per quelli occorsi in itinere (da 118 a 112). A livello gestionale, l’Agricoltura ha registrato un aumento di nove denunce (da 35 a 44), a fronte di sei casi in meno nell’Industria e servizi (da 348 a 342) e di uno in meno nel Conto Stato (da 6 a 5).
Dall’analisi territoriale emerge un aumento dei casi mortali solo al Centro e nel Meridione del Paese: 14 in più al Centro (da 70 a 84), 10 in più al Sud (da 71 a 81) e 15 in più nelle Isole (da 26 a 41). Nel Settentrione si rileva, invece, una diminuzione di otto casi nel Nord-Ovest (da 110 a 102) e di 29 nel Nord-Est (da 112 a 83). A livello regionale, spiccano i 17 casi mortali in più denunciati in Sicilia e i 17 in meno in Veneto. L’analisi di genere ha mostrato, tra i primi cinque mesi del 2019 e del 2018, un andamento opposto tra i due sessi: 14 casi mortali in più per gli uomini (da 344 a 358) e 12 in meno per le donne (da 45 a 33).
In aumento le denunce di infortunio con esito mortale per i lavoratori comunitari (da 22 a 29), a fronte di quattro casi in meno per quelli italiani (da 324 a 320) e di un caso in meno per gli extracomunitari (da 43 a 42).
Dall’analisi per classi di età emergono incrementi nella fascia 45-54 anni (+39 casi) e in quella 20-24 anni (+7), a fronte di un calo di 25 casi per gli over 55. Nessuna denuncia mortale per gli under 20, contro gli otto casi mortali registrati tra gennaio e maggio 2018.
In entrambi i primi cinque mesi del 2018 e del 2019 sono avvenuti otto incidenti “plurimi”, espressione che indica gli eventi che causano la morte di almeno due lavoratori, con 20 vittime tra gennaio e maggio dell’anno scorso e 16 nei primi cinque mesi del 2019, questi ultimi tutti in ambito stradale.

MALATTIE PROFESSIONALI
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi cinque mesi del 2019 sono state 27.385, 372 in più rispetto allo stesso periodo del 2018 (+1,4%). Le patologie denunciate sono aumentate solo nella gestione Industria e servizi, da 20.999 a 21.656 (+3,1%), mentre sono diminuite in Agricoltura, da 5.690 a 5.437 (-4,4%), e nel Conto Stato, da 324 a 292 (-9,9%). A livello territoriale, l’aumento ha riguardato il Centro (+2,0%), il Sud (+0,7%), le Isole (+5,2%) e il Nord-Est (+0,7%). Il Nord-Ovest si distingue, invece, per un calo dell’1,0%.
In ottica di genere si rilevano 309 denunce di malattia professionale in più per le lavoratrici, da 7.180 a 7.489 (+4,3%), e 63 in più per i lavoratori, da 19.833 a 19.896 (+0,3%). In aumento sia le denunce dei lavoratori italiani, che sono passate da 25.327 a 25.469 (+0,6%), sia quelle dei comunitari, da 540 a 657 (+21,7%), e dei lavoratori extracomunitari, da 1.146 a 1.259 (+9,9%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo (15.556 casi), del sistema nervoso (2.741, con una prevalenza della sindrome del tunnel carpale) e dell’orecchio (1.811) continuano a rappresentare le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dalle patologie del sistema respiratorio (1.084) e dai tumori (1.046).

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