Aferpi: Governo e Jindal impegnate per Piombino

di Guglielmo Gambardella

Dopo mesi di segnali contrastasti sul futuro di Aferpi, riteniamo che le positive dichiarazioni dei rappresentanti del ministero dello Sviluppo Economico e di JSW Italy, emerse dopo l’ultimo incontro di verifica, abbiano fatto chiarezza sul progetto di rilancio di Piombino, ma il sindacato rimane ancora con i piedi per terra. L’incontro di monitoraggio sul sito siderurgico di Piombino, svolto il 9 luglio scorso al ministero dello Sviluppo economico, presieduto dal vice capo di Gabinetto Giorgio Sorial e dal sottosegretario, Davide Crippa – a cui hanno partecipato l’azienda, gli enti locali e i sindacati – ha fatto il punto della situazione della vertenza a 10 mesi dall’acquisizione del sito toscano da parte del gruppo indiano Jindal.

IMPEGNO DELL’AZIENDA
Nel corso della riunione Virendar Bubbar, presidente di JSW Steel Italia, ha riconfermato l’impegno dell’azienda a realizzare il piano di investimenti per il rilancio produttivo e infrastrutturale di Piombino, confortato anche dal rinnovato supporto offerto dal MiSE, Regione Toscana e dal Comune di Piombino nel medesimo incontro. “L’azienda può contare sulla più ampia disponibilità delle istituzioni a supportare il cronoprogramma del piano industriale” è stata la dichiarazione fatta al tavolo di crisi da Sorial.  Immaginiamo che si siano create grandi aspettative sul tema dell’energia da parte del management JWS, che con grande interesse attenderà il prossimo 23 luglio, giorno in cui si terrà al MiSE un incontro specifico con Crippa.
In un comunicato stampa l’azienda ha dichiarato: “È questo un punto di svolta importante per il completamento dello studio di fattibilità propedeutico alla decisione per l’attivazione della fase 2 dell’investimento nell’acciaieria di Piombino così come previsto dall’articolo 10 dell’Accordo di Programma del 24/07/2018 con il quale il Governo italiano si è impegnato a garantire all’impianto di Piombino le stesse condizioni di accesso al conto energetico per rendere quella che è l’unica fabbrica italiana che produce rotaie, simbolo di un made in Italy di qualità nel mondo, competitiva sul piano dell’offerta con i competitor internazionali”.

IL MIGLIOR QUADRO DI AGEVOLAZIONI
Lo stesso sottosegretario nel corso dell’incontro del 9 luglio aveva sottolineato la necessità di “impegnarsi per definire il miglior quadro di agevolazioni possibili connesse all’utilizzo dei cosiddetti certificati bianchi per interventi di incremento dell’efficienza energetica”. Una consapevolezza che è stata condivisa da tutti i partecipanti all’incontro: l’obiettivo è possibile raggiungerlo solo con un impegno comune e costante per affrontare anche le difficoltà amministrative e burocratiche che inevitabilmente (purtroppo) si pongono nella realizzazione di un progetto così ambizioso.
“Per raggiungere questi obiettivi è necessario continuare a seguire il percorso che vedrà convocato il 6 agosto il gruppo di coordinamento e controllo dell’area di crisi di Piombino”, ha chiosato il Ministero.
Per il prossimo 19 settembre è stato già pianificato il prossimo incontro di monitoraggio al MiSE.

LA POSIZIONE DELLA UILM
La Uilm si augura che questa calendarizzazione di incontri prevista per le prossime settimane possa produrre dei risultati concreti e si avvii finalmente  la fase 2 e la realizzazione dell’acciaieria.
Nel corso del suddetto incontro, come Uilm, abbiamo evidenziato le persistenti difficoltà della discontinuità produttiva dei treni di laminazione e della mancata realizzazione degli interventi impiantistici già previsti nella fase 1 del piano industriale. Abbiamo quindi sollecitato JWS Italy a presentare in tempi brevissimi il business plan definitivo per effettuare una valutazione complessiva della realizzazione dei forni elettrici che renderà concreta e sostenibile la prospettiva di lungo termine dell’ex Lucchini.
Il destino di 1.900 lavoratori resta ancora tutto da definire con i prossimi appuntamenti che la Uilm seguirà  con spirito collaborativo e senso di responsabilità.

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