“Apprendiamo da organi di stampa dell’ennesimo piano industriale confezionato ad arte per cercare di rasserenare gli animi ormai esasperati di migliaia di lavoratori e cittadini. Dopo la manifestazione dei lavoratori di ex Ilva e Jsw del 10 novembre scorso, l’unica risposta dal Mise, dal Governo e da Invitalia è stata quella di un piano industriale senza testa né coda annunciato ai giornali. Si ipotizza una decarbonizzazione completa entro i prossimi dieci anni, in assenza di investimenti adeguati e di un programma serio di interventi impiantistici. Si parla di una risalita produttiva a 5 milioni di tonnellate annue nel 2021 senza far nessun riferimento al fatto che dal primo dicembre si fermerà di nuovo l’altoforno 4, dopo un mese dal riavvio e dopo aver sprecato 80 milioni di euro per interventi che anziché risolvere il problema hanno peggiorato la condizione degli impianti. Si continuano ad annunciare senza pudore migliaia di esuberi, in mancanza di un piano di transizione ecologica credibile. Da oltre quattro mesi, dall’insediamento del nuovo Cda e l’ingresso di Invitalia, nulla è cambiato. Si sono completamente allineati allo stile di ArcelorMittal, nel non comunicare oppure nel comunicare solo attraverso i media, come ha fatto il Presidente di Acciaierie d’Italia dopo l’ultima manifestazione, cosa si intende mettere in campo per la salvaguardia della salute, dell’ambiente e dell’occupazione. Il tempo è scaduto!”. Lo dichiara Rocco Palombella, Segretario generale Uilm.
Ufficio stampa Uilm