Ex Ilva; Gambardella (Uilm): “Commissione Lavoro intervenga su governo per fare chiarezza su accordo Invitalia-ArceloMittal”

“Oggi abbiamo ribadito alla Commissione Lavoro, presieduta de Debora Serracchiani, la necessità di apprendere nel dettaglio i nuovi piani industriale e ambientale sul futuro dell’ex Ilva, di cui conosciamo solo annunci”. Così Guglielmo Gambardella, responsabile nazionale Uilm del settore siderurgico.
“In particolare – ha continuato – sul piano ambientale non ci è stato detto nulla e chiediamo quindi che ci venga quantificato e dettagliato l’ammontare degli investimenti previsti con l’ingresso pubblico. Ricordo che già il piano contenuto nell’accordo tra ArcelorMittal e sindacati del 6 settembre 2018 prevedeva un processo graduale di decarbonizzazione ed elementi di economia circolare”.
“Quell’accordo purtroppo disatteso – ricorda Gambardella – era stato approvato dalla quasi totalità dei lavoratori, che sono quelli che tutti i giorni si recano sugli impianti rischiano la vita e la salute. Pertanto sollecitiamo ora il governo a intervenire su Invitalia per prevedere una discussione con le organizzazioni sindacali sui piani industriale e ambientale. Non accetteremo accordi già chiusi né i 4.700 esuberi che ci sono stati già anticipati”.
“Sempre in base agli annunci che ci sono stati fatti da Patuanelli e Arcuri qualche giorno fa – continua – nel piano di rilancio è previsto un periodo di almeno cinque anni di ammortizzatori sociali che riteniamo troppo lungo e non ne vediamo il motivo, poiché legati a interventi di manutenzione e impiantistici, su afo 5 e costruzione del forno elettrico, che possono essere fatti al massimo in due anni”.
“Il ricorso alla cig di cinque anni è inaccettabile – sottolinea Gambardella – con perdite salariali insostenibili per i lavoratori. E così come previsto in passato, abbiamo chiesto che oltre a questo siano ripristinati interventi di integrazione salariale sia per i lavoratori ex Ilva che Ilva in AS. In ultimo – conclude – abbiamo chiesto alla Commissione Lavoro di prevedere la possibilità che si utilizzino i benefici per l’esposizione all’amianto nell’eventualità che i provvedimenti in questione vengano prolungati”.