Documento finale dell’Esecutivo Nazionale della Uilm

Si è svolto il 9 giugno 2025 a Roma la riunione dell’Esecutivo della Uilm Nazionale. All’ordine del giorno innanzitutto l’approvazione del bilancio, avvenuta all’unanimità, a cui è seguito un dibattito sugli altri temi.

In particolare si è discusso della trattativa per il rinnovo del CCNL Federmeccanica e Assistal, ferma da novembre 2024.

La chiusura totale delle controparti sui temi della piattaforma presentata da Fim Fiom Uilm, ha reso necessario mettere in campo 32 ore di sciopero a cui se ne aggiungeranno altre 8 il prossimo 20 giugno con manifestazioni regionali, blocco delle flessibilità e irrigidimento delle relazioni industriali. Lo sciopero riguarderà anche i lavoratori che hanno il contratto Unionmeccanica-Confapi.

Le rivendicazioni della Uilm riguardano tutti gli 11 punti della piattaforma e in particolare l’incremento salariale, che non può essere esclusivamente legato all’indice Ipca, e la riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali.

A tal proposito è atteso a giorni il dato Ipca per gli incrementi salariali di giugno.

L’Esecutivo ha preso atto con soddisfazione della recente firma del CCSL venerdì scorso a Torino che ha completato il biennio economico in CnhI, Ferrari, Iveco e Stellantis con un incremento salariale di 6,6% nel biennio e di 18,7% complessivi nel quadriennio. Un risultato significativo che si spera faccia da apripista agli altri negoziati della categoria ancora in corso.

Sul lato vertenziale continuano le crisi che investono soprattutto alcuni settori. Emblema della situazione drammatica industriale italiana è la vertenza Ex Ilva.

L’incontro a Palazzo Chigi di questo pomeriggio si carica ulteriormente di significato alla luce della condizione disastrosa in cui versano gli impianti, in particolare a Taranto, e della richiesta di ulteriore cassa integrazione per migliaia di lavoratori con una trattativa di vendita con Baku Steel dagli esiti incerti.

Anche il settore dell’automotive continua a vivere ingenti difficoltà. La nuova nomina dell’italiano Filosa alla guida di Stellantis è un segnale positivo ma non sufficiente a far stare tranquilli i lavoratori.

L’Esecutivo ha ribadito la necessità di continuare a sollecitare il Gruppo a dimostrare con i fatti la volontà di continuare a produrre in Italia.

Altri comparti come gli elettrodomestici e le TLC sono da tempo in difficoltà.

Anche per questo l’Esecutivo, con il lungo dibattito che ne è scaturito, ha sottolineato l’importanza di continuare a lottare per i rinnovi di tutti i contratti nazionali.

Approvato all’unanimità