Si è svolto a Roma, il 12 aprile 2019, l’Esecutivo nazionale Uilm che, dopo aver approvato il rendiconto consuntivo 2018 e il preventivo 2019, ha svolto un esame della situazione sociale ed economica che desta le preoccupazioni che hanno portato la Uilm a proclamare insieme a Fim e Fiom lo sciopero generale della categoria di 8 ore per il 14 giugno, con tre manifestazioni a Milano, a Firenze e a Napoli.
Occorre intervenire per rilanciare la crescita e contemporaneamente ridurre la pressione fiscale sul lavoro dipendente riducendo le prime tre aliquote IRPEF, occorre rivedere gli ammortizzatori sociali per sostenere i processi di rioccupazione delle persone che lavorano nelle imprese che soffrono la crisi, perché queste sono le precondizioni per svolgere al meglio il mestiere del Sindacato: quello di contrattare salario e definire tutele e garanzie per i lavoratori.
Vi sono inoltre ulteriori, importanti elementi che interessano il lavoro industriale: si deve intervenire in modo complessivo sul sistema pensionistico, tenendo come principio generale che “non tutti i lavori sono uguali”. Questo perché “quota 100” non è sufficiente a dare risposte al mondo metalmeccanico in quanto si tratta di una misura temporanea, che dura solo fino al 2021, e perché non tiene conto dei lavoratori “precoci” e neanche di quelli che svolgono attività usuranti e gravose.
Da questo punto di vista, l’attenzione alla salute e alla sicurezza sul lavoro deve essere la massima priorità dell’azione sindacale e deve vedere l’impegno anche delle Imprese e delle Istituzioni, perché non è più possibile tollerare infortuni gravi e mortali sul lavoro.
Occorre infine discutere del tema del “salario minimo”. Il Sindacato confederale già con il Governo Renzi e con quello Gentiloni ha spiegato le ragioni della contrarietà a questa misura: in Italia – grazie alla Costituzione e alla prassi giuridica – non solo già esiste il “salario minimo”, ma esiste un sistema di tutele minime: il CCNL, che riguarda anche altri importanti aspetti del rapporto di lavoro, si pensi alle ferie, all’assistenza sanitaria, alla regolamentazione degli orari o al trattamento di malattia. Quello che serve è contrastare il “lavoro nero” e i “contratti pirata”, rafforzando l’obbligo di applicare il CCNL.
La Uilm esprime una grande soddisfazione per il recente rinnovo del CCSL con FCA, CNHI e Ferrari, e auspica che possa fare da apripista a una positiva stagione contrattuale, poiché ciò che accade in Fiat nel bene e nel male da sempre costituisce un punto di riferimento per il mondo del lavoro.
Sulla base del documento di Fim, Fiom e Uilm e degli approfondimenti svolti in questa sede, l’Esecutivo nazionale Uilm, impegna tutte le strutture dell’Organizzazione a svolgere, dopo gli Esecutivi Unitari del 2 maggio, le riunioni dei Consigli territoriali e le assemblee con i lavoratori e le lavoratrici per illustrare il merito di questi importanti argomenti.
Approvato all’unanimità