Discorso del Segretario Generale UILM Rocco Palombella allo Sciopero del 20 giugno 2025 a Venezia

20 GIUGNO 2025 SCIOPERO VENEZIA

 

Grazie per essere venuti in tanti.

È una giornata che non dimenticheremo.

 

Gli otto mesi trascorsi sono lunghi, ma la nostra determinazione è più forte!

L’obiettivo è troppo importante.

 

Siamo ancora una volta qui e in tutte le piazze d’Italia, più numerosi di prima.

Non ci fermeremo fino a quando non avremo rinnovato il CONTRATTO per tutti!

Da oltre un anno, più di 2 milioni di lavoratrici e lavoratori sono in lotta per difendere un diritto universale.

È inaccettabile!!!

Da 30 anni non registravamo uno scontro così forte con Federmeccanica e Assistal.

Fin dall’inizio si sono dimostrati interlocutori sleali.

Hanno aperto una trattativa finta!

Anziché rispondere alle nostre proposte, hanno presentato una “contropiattaforma” con l’obiettivo di rompere il confronto.

Questa volta hanno voluto puntare più in alto, hanno voluto attaccare noi: i metalmeccanici!

 

  • Il nostro settore continua a trainare l’economia con gli elettrodomestici, l’automotive, la siderurgia, le telecomunicazioni, la cantieristica e l’aerospazio.
  • Nonostante tutto continuiamo a rendere l’Italia il secondo Paese manifatturiero in Europa, con 110 miliardi di ricchezza prodotta.

Il nostro contratto è quello più rappresentativo e più importante del sistema industriale.

Negli anni siamo riusciti a difendere i modelli contrattuali.

 

Abbiamo innovato i contenuti economici e normativi garantendo un recupero del potere di acquisto alle lavoratrici e ai lavoratori.

Abbiamo sperimentato positivamente forme di welfare contrattuale: Cometa, Metapprendo e Metasalute sono alcuni esempi.

 

Ma il vero obiettivo di Federmeccanica e Assistal è mettere in discussione tutto il sistema contrattuale!

Vogliono smantellare il contratto nazionale.

Non vogliono aumentare i minimi contrattuali!

Non vogliono dare tutele a tutti i lavoratori.

Difendono il secondo livello perché solo il 15% delle aziende lo rinnova.

 

Vogliono avere lavoratori con retribuzioni differenziate da un’azienda all’altra.

 

Il paradosso è che le grandi aziende, che rinnovano il contratto di secondo livello, sono disponibili a riprendere il tavolo e concludere la trattativa.

Le piccole aziende, invece, che non fanno la contrattazione di secondo livello si oppongono!

Le aziende vogliono mano libera per fare una contrattazione individuale, senza il fastidio del sindacato.

Vogliono elargire i superminimi e assorbirli con i nostri aumenti contrattuali.

Se il nostro contratto non andrà avanti, non si rinnoveranno i 28 contratti nazionali ormai scaduti da mesi.

Oltre 6 milioni di lavoratori aspettano il rinnovo.

 

Avete capito perché non vogliono sedersi e discutere la nostra piattaforma?

 

Perché ritengono che con i 312 euro del rinnovo precedente avete guadagnato troppo!

Per queste ragioni considerano assurde le nostre richieste!

Ma in quale mondo vivono???

I prezzi sono saliti alle stelle!!!

Secondo voi 280 euro di aumento salariale per i prossimi tre anni sono troppi?

 

I 27 euro e 50 erogati in busta paga a partire da giugno sono sicuramente un risultato importante che siamo riusciti ad ottenere senza sottoscrivere un nuovo contratto.

Non si rendono conto che sono una miseria per le necessità delle lavoratrici e dei lavoratori!

In questi anni tra pandemia e guerra i salari sono stati dimezzati.

L’aumento dei prezzi incontrollati ha raggiunto livelli mai registrati.

La responsabilità è dei vari Governi che hanno colpevolmente lasciato le multinazionali dell’energia libere di speculare.

Abbiamo le bollette più care d’Europa!

Abbiamo tutto il sistema industriale in ginocchio per l’alto costo dell’energia.

Le aziende italiane pagano fino a 4 volte di più di francesi, tedeschi e spagnoli.

Non hanno controllato neanche i prezzi dei beni di prima necessità.

Non hanno controllato l’aumento delle spese sanitarie delle cliniche e dei laboratori privati.

7 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi! 

I consumi sono crollati del 9%, ma hanno pensato bene di aumentare i prezzi!

 

Il risultato è che abbiamo magazzini pieni e aziende in crisi.

Le aziende sono costrette a chiudere e a utilizzare gli ammortizzatori sociali e la cassa integrazione!

Quest’anno la cassa integrazione è aumentata di oltre il 30%.

Miliardi spesi per dare un sussidio a migliaia di lavoratori rendendoli precari a vita e sempre più poveri.

Ci hanno detto che i salari dei metalmeccanici sono aumentati troppo.

Lo sanno che abbiamo i salari più bassi dei 20 Paesi più industrializzati del mondo?

Non lo diciamo noi, lo dice l’agenzia delle nazioni unite!

Negli ultimi anni è dimezzato il potere di acquisto.

Secondo Bankitalia siamo sotto i livelli del 2000!

 

In Italia i salari sono fermi da 30 anni.

Mentre sono aumentati in Spagna, Francia, Germania e tutti i Paesi europei.

Non vogliamo continuare ad essere gli ultimi!

Togliamoci questa maglia nera!

 

Nel nostro Paese ci sono 6 milioni di poveri assoluti.

Anche chi lavora è a rischio povertà.

Questo fenomeno si sta diffondendo soprattutto al Nord.

Le aziende non se la devono prendere con i propri lavoratori!

È ingeneroso!

Sono quelli che durante le crisi con sacrificio e impegno hanno fatto funzionare il nostro Paese.

Ci avete costretti a fare 40 ore di sciopero!

Ogni lavoratore che ha scioperato ha perso oltre 600 euro.

Scioperare per conquistare un diritto universale è assurdo, ma necessario.

Federmeccanica e Assistal stanno violando le regole stabilite per rinnovare i contratti.

Sono tornati a mettere in discussione il sistema contrattuale.

Vogliono sostituire i nostri contratti nazionali con centinaia di contratti pirata, con paghe orarie da fame.

Sono tornati a mettere in discussione il valore del lavoro e delle professionalità considerandoli solo un costo.

Hanno provato in tutti i modi a convincere i lavoratori a non scioperare.

Proprio in questa Regione, un’azienda ha provato a dare un premio ai lavoratori che non hanno scioperato.

Grazie all’indignazione di tutti siamo riusciti a bloccare questa azione antisindacale.

Ovviamente noi non ci siamo fermati!

Perché lo sciopero non è uno sport!

Lo sciopero non è una giornata di festa.

Lo sciopero costa!

Non è facile rinunciare a una giornata di lavoro e di retribuzione.

Ma lo facciamo perché crediamo nel grande valore del contratto nazionale.

È l’unico strumento che ci consentirà di tenere uniti le lavoratrici e i lavoratori dal Nord al Sud d’Italia.

Lavorare con la paura di non riuscire a curarsi, a fare la spesa, a mandare i figli a scuola, ad assistere i propri cari: crea uno stato d’animo pericoloso che si ripercuote anche sul lavoro e sulla famiglia.

Essere precari significa non poter programmare il futuro, essere emarginati dalla società e costretti a svolgere mansioni umilianti e poco sicure.

L’obiettivo della nostra piattaforma è quello di mettere una parola fine al lavoro precario.

Basta con la precarietà! 

In Italia oltre l’80% dei nuovi contratti è PRECARIO.

Altro che aumento dell’occupazione!

Con la nostra piattaforma vogliamo dire basta anche alle stragi quotidiane sul lavoro!

Tre morti al giorno sono un peso insopportabile.

Non si può lavorare e perdere la vita.

Vogliamo zero morti sul lavoro!


La vera emergenza è il lavoro sicuro e dignitoso.

 

I nostri giovani fuggono dall’Italia.

Le migliori professionalità vanno all’estero.

Chi serve l’Italia col proprio lavoro non viene riconosciuto.

 

Il nostro è un Paese a zero nascite.

Abbiamo raggiunto il record negativo nel 2024.

Ci sono più 80enni che bambini sotto i 10 anni.

 

Viviamo una crisi industriale senza precedenti.

Per far ripartire la nostra economia bisogna affrontare e risolvere il tema della transizione ecologica e digitale.

Interi settori sono colpiti violentemente.

Il settore dell’auto, degli elettrodomestici, della siderurgia, delle Telecomunicazioni.

Tutti in mano a multinazionali estere.

60 tavoli di crisi continuano a rimanere irrisolti e mettono a rischio oltre 150mila lavoratori.

 

60 milioni di ore di cassa integrazione vi sembrano poche per questa Regione, tra le più industrializzate d’Italia?

La transizione all’elettrico programmata dall’Unione europea sta provocando la perdita di migliaia di posti di lavoro!

Le esportazioni di componenti e le vendite di auto sono crollate!

Anche in questa Regione, con una importante filiera di componentistica, ci sono migliaia di lavoratori coinvolti!

L’indecisione dell’Unione europea sul tipo di motorizzazione da utilizzare nel prossimo futuro sta creando grande preoccupazione sull’intero settore.

Anche gli elettrodomestici subiscono contraccolpi legati alla diminuzione dei consumi interni e alla concorrenza internazionale.

 

La siderurgia è in crisi per effetto del caro energia e dell’alto costo delle materie prime.

 

Eppure c’è un’emergenza: le aziende denunciano la mancanza di manodopera!

Non solo quella specializzata, ma anche le professionalità più comuni.

Non si può risolvere questo problema sfruttando la necessità di persone che arrivano da altri Paesi.

Il “piano casa” tanto voluto da Confindustria per la costruzione di 600mila alloggi sembra la continuazione del disastroso Superbonus.

I lavoratori vanno pagati bene e devono essere liberi di decidere dove abitare!

 

 

L’Italia non ripartirà se non ci sarà una vera politica industriale.

La ripresa ci sarà se riusciremo a rilanciare i consumi interni.

Le esportazioni stanno incontrando grandi difficoltà da diverso tempo, a causa della nostra fragilità produttiva.

Da luglio gli ulteriori dazi americani peggioreranno la situazione.

 

Per far ripartire l’economia bisogna aumentare i salari, bisogna credere nel proprio Paese valorizzando i giovani.

La politica deve riconquistare la fiducia delle persone e preoccuparsi dei bisogni reali.

Da tempo abbiamo chiesto all’Europa una politica comune sui temi del salario, degli orari, delle pensioni, del fisco.

Continuiamo però a subire la concorrenza tra gli stessi Stati membri!

Un’Europa unita è quella che noi vogliamo, ma deve essere unita in tutto.

Deve essere l’Europa di tutti i popoli!

Un’Europa di pace!

 

Oggi manifestiamo in tutte le principali piazze d’Italia.

Siamo orgogliosi di farlo per una causa giusta, con le nostre bandiere, senza sponsor di partito o di Governo.

Dobbiamo essere consapevoli che questo rinnovo contrattuale è diverso dagli altri per la concomitanza di tante situazioni negative.

Le aziende, anziché unirsi con noi come è successo durante la pandemia, vogliono invece delegittimarci e annullare il sistema contrattuale.

Prendersela con i propri lavoratori e fargli pagare la crisi significa imboccare una strada senza uscita.

Come può avvenire la ripresa senza risolvere alcuni problemi epocali?!

L’aumento del salario, la riduzione dell’orario di Lavoro a 35 ore settimanali, la sicurezza, la formazione, il welfare contrattuale, la parità di genere e la precarietà del Lavoro.
Sono tutti problemi che vanno affrontati e risolti!

Tutto ciò che vi ho detto è compreso nella nostra piattaforma contrattuale.

 

Care Federmeccanica e Assistal, se volete veramente salvaguardare il Contratto nazionale convocate subito il tavolo della trattativa sui punti della nostra piattaforma contrattuale!

 

Il 10 luglio sarà eletto il nuovo Presidente di Federmeccanica.

Quello attuale verrà ricordato per non aver rinnovato il contratto durante il suo mandato! Evento più unico che raro.

 

Grazie Presidente, noi ti ringraziamo comunque.

Ma diamo subito un consiglio al nuovo che verrà: non seguire la stessa strada!

Ci aspettiamo subito dopo la sua elezione la convocazione della trattativa!

Con questo rinnovo chiediamo misure efficaci per affrontare i cambiamenti epocali nel mondo del lavoro e nell’intera società.

Non si può continuare ad agire di retroguardia!

Serve la responsabilità sociale e il coraggio di osare, di innovare, di essere protagonisti del futuro e non di subirlo.

Il contratto dei metalmeccanici ha sempre fatto la storia del nostro Paese.

Le nostre idee sono giuste.

Oggi lottiamo non solo per un rinnovo del contratto ma per il nostro futuro, e per quello delle prossime generazioni!

Ringrazio tutti voi che siete qui.

Ringrazio Cgil Cisl e Uil e tutte le categorie presenti per il sostegno alla nostra manifestazione.

40 ore di sciopero sono troppe ma necessarie per raggiungere dei risultati.

 

Le lavoratrici e i lavoratori vanno rispettati!

Vanno difesi!

Vanno tutelati!

Vanno garantiti!

Vanno ringraziati!

E soprattutto vanno pagati bene!

 

SENZA CONTRATTO, IL PAESE SI BLOCCA.

Grazie a tutti per lo sforzo che continuerete a fare.

 

 

 

ROCCO PALOMBELLA SEG. GEN UILM.