“Il Governo e il Ministro Patuanelli devono intervenire urgentemente per risolvere le crisi industriali che continuano da oltre otto anni come Blutec, oppure situazioni nelle quali ancora non si sono messi in campo gli investimenti previsti dagli accordi presi con le organizzazioni sindacali”. Così Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm, durante il suo intervento a Palermo in occasione del Consiglio Regionale Uilm Sicilia impegnato nella discussione ed elaborazione dell’ipotesi di piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici.
“La Sicilia è un territorio che ha bisogno di interventi strutturali e immediati – dichiara Palombella – perché, come certificano i dati pubblicati da Bankitalia, ha contemporaneamente il più basso tasso di occupazione d’Italia (40,7%) e il tasso di disoccupazione tra i più elevati (21%), oltre ad avere la possibilità di trovare lavoro, da disoccupato a occupato, di 10 punti percentuale inferiore rispetto al resto del Paese”.
“Per contrastare la desertificazione dilagante – continua il leader Uilm – serve un intervento rapido che possa consentire alla Sicilia di avere un rilancio industriale, occupazionale e produttivo soprattutto nei territori che da troppi anni soffrono la mancanza di lavoro dovuto a chiusure, ritardi negli investimenti e mancata attuazione degli accordi firmati”.
“La St è una realtà vitale per Catania e per la Sicilia ed è necessario che sia fatto tutto il possibile per sostenere lo sviluppo industriale di questa realtà. Bisogna quindi proseguire con gli investimenti e cogliere tutte le opportunità, anche grazie ai fondi europei, lavorando in sinergia anche con la Regione Sicilia per raggiungere livelli di dotazione industriale analoghi a quelli degli altri stabilimenti del gruppo”.
“Per quanto riguarda la Blutec – sottolinea – dopo otto anni di cassa integrazione e un rilancio industriale mai partito, non è più procrastinabile un intervento serio e di lungo respiro che possa dare un futuro occupazionale ai 650 operai ai quali è scaduta a giugno la cassa integrazione e che ancora aspettano il piano industriale dal Commissario straordinario, previsto entro il 31 ottobre. Oltre a loro devono essere garantiti anche i 300 lavoratori dell’indotto. I fondi previsti dal Dl Crescita sono solo un rimedio temporaneo al grave problema che stanno vivendo gli operai. Condividiamo e siamo al fianco dei lavoratori che in queste settimane stanno manifestando e protestando di fronte a una situazione sempre più complicata e, come se non bastasse, senza stipendio da mesi. Il Mise deve convocare immediatamente un incontro per definire questa situazione, non più rinviabile. Basta perdere tempo, serve una vera e seria ripresa della produzione per ridare speranza e dignità ai lavoratori e a un territorio da troppi anni in seria difficoltà”.
“Le aree di crisi industriali di Siracusa e Ragusa – continua – sono destinatarie, insieme ad altre, dell’intervento del Mise del luglio scorso che ha messo a disposizione circa 15 milioni di euro di agevolazioni fiscali con l’obiettivo di rilanciare le attività imprenditoriali, salvaguardare i livelli occupazionali, sostenere programmi di investimento. Verificheremo se questi fondi siano ben spesi e che servano da impulso per il rilancio industriale e occupazionale in questi territori”.
“Ai lavoratori siciliani – conclude – è stata tolta la dignità, la possibilità di avere un’occupazione e un futuro stabili, in un territorio in grave difficoltà sociale ed economica. Serve un importante intervento del Governo che vada a ripristinare lo Stato di Diritto, il rispetto dei lavoratori e la lotta alla povertà”.
Ufficio stampa Uilm