“Il 12 novembre scorso, con la rottura della trattativa, ci siamo trovati a un bivio cruciale della trattativa del rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici con Federmeccanica e Assistal. La controparte non ha ascoltato le nostre proposte anzi, al contrario, ha presentato una contropiattaforma che prevede aumenti salariali fumosi e insufficienti e altre misure non adeguate a un rinnovo che deve essere di svolta per vincere le sfide epocali che abbiamo di fronte. I 311 euro lordi percepiti dai lavoratori negli ultimi tre anni hanno attenuato solo in parte la perdita di potere d’acquisto, i salari devono rappresentare un investimento sulle persone, sulle professionalità per rendere attrattivo il lavoro metalmeccanico. Ecco perché abbiamo chiesto 280 euro di aumento salariale nel triennio al quinto livello e la sperimentazione della riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali. Ma Federmeccanica e Assistal si nascondono dietro logiche miopi. Con questo rinnovo si è fatto un passo indietro, 24 ore di sciopero non si facevano dal 1999, questo è significativo di come Federmeccanica e Assistal stiano buttando via il modello costruito fino a oggi. Noi non possiamo che continuare con la mobilitazione e con gli scioperi, perché in ballo c’è il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, ovvero il primo strumento di tutela del lavoratore”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.
“L’alta adesione alle 16 ore di sciopero realizzate tra dicembre e febbraio in tutta Italia hanno dimostrato come le lavoratrici e i lavoratori vogliano entrare nel merito dei punti della nostra proposta, ma da Federmeccanica e Assistal abbiamo continuato a registrare un muro” continua.
“Questo rinnovo contrattuale deve introdurre misure dirompenti, nuove, efficaci per affrontare i cambiamenti che già hanno modificato radicalmente e inesorabilmente il mondo del lavoro e l’intera società – conclude – non si può continuare ad agire di retroguardia, serve la responsabilità sociale e il coraggio di osare, di innovare, di essere protagonisti del futuro e non di subirlo. Vogliamo più salario e meno orario e su questo non molleremo”.
Ufficio Stampa UILM