Consiglio Uilm Varese; Palombella (Uilm): “Continuiamo a lottare per il contratto, primo strumento di tutela universale”

“Due giorni fa al Mimit è stato sottoscritto l’accordo Beko, che sicuramente preserva la presenza del Gruppo in Italia anche se riduce il numero degli occupati. Una tendenza che va avanti ormai da anni nella gestione delle crisi nel nostro Paese e che ci preoccupa, in generale, perché si somma a una serie di altri problemi come, in ultimo, i dazi di Trump e lo stallo della trattativa per il rinnovo del CCNL con Federmeccanica e Assistal”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.

“Varese occupa oltre 42mila lavoratori in 3mila aziende metalmeccaniche – spiega il Leader Uilm – pertanto è certamente un territorio centrale per il nostro settore. Si tratta di una provincia a forte vocazione industriale diversificata tra automotive, acciaio, elettrodomestici, aerospazio. Rinnovare il contratto nazionale diventa quindi fondamentale per l’incremento dei salari e per il rafforzamento di tutti gli altri diritti dei lavoratori”.

“Assistiamo da tempo a una riduzione della produzione e all’aumento di ore di cassa integrazione – aggiunge – e le previsioni per questo 2025 non sono delle migliori. Per questo dalla rottura della trattativa per il rinnovo contrattuale abbiamo già realizzato 24 ore di sciopero a cui si sommano le ulteriori otto ore da effettuare entro aprile. La richiesta di 280 euro di aumento salariale al livello medio in tre anni è indispensabile per far crescere i salari e restituire il potere d’acquisto ai lavoratori e alle loro famiglie”.

“Oltre al salario, la riduzione dell’orario di lavoro e tutti gli altri punti della piattaforma contrattuale sono indispensabili e inscindibili per rilanciare l’industria metalmeccanica. Purtroppo – dice Palombella – le notizie che arrivano attraverso la stampa da Federmeccanica e Assistal non sono rassicuranti, si è scelto di mettere in discussione anni di relazioni industriali positive e di regole contrattuali che nel 2016 e nel 2021 ci hanno portato a due rinnovi contrattuali importanti”.

“Quel che è certo – conclude – è che noi non molleremo. Pensiamo di essere nel giusto, vogliamo restituire dignità e futuro ai lavoratori metalmeccanici. In un momento in cui i contratti di secondo livello sono messi in discussioni dalla crisi aziendali, il rinnovo del CCNL riveste un ruolo ancora più centrale”.