Consiglio Uilm Friuli-Venezia Giulia; Palombella (Uilm): “Ripartiamo da rinnovo del CCNL e dalla nostra piattaforma per salvaguardare il settore metalmeccanico”

“Il settore del bianco è molto presente in questo territorio e purtroppo è uno di quelli che sta soffrendo maggiormente il peso della crisi. Electrolux ha visto un ulteriore calo di volumi rispetto all’anno precedente e le prospettive non sono positive. La multinazionale ha ridotto gli investimenti, ha annunciato contratti di solidarietà e ulteriori 130 esuberi. Dobbiamo monitorare la situazione per salvaguardare un settore così strategico per il territorio e per il Paese. Anche gli altri comparti soffrono e c’è un forte ricorso agli ammortizzatori sociali, con qualche eccezione se settore dell’aerospazio”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.

“Nel 2022 la vertenza simbolo è diventata quella della Wartsila – aggiunge – che a due mesi dalla firma dell’Accordo di Programma ha annunciato l’ennesima riorganizzazione a livello globale. Noi siamo contrari e abbiamo richiamato Wartsila al rispetto degli accordi firmati che vincolano la multinazionale al mantenimento dell’occupazione per il prossimo triennio di sviluppo del piano industriale. Per quanto ci riguarda respingeremo ogni tentativo di venir meno agli accordi presi e siamo pronti a mettere in campo tutti gli strumenti necessari a difesa dell’occupazione del sito”.

“Sono 55mila i metalmeccanici presenti in tutta la Regione – dice ancora il leader Uilm – e un’altra vertenza importante è quella della Flex che vuole cedere il sito a un fondo tedesco. È inaccettabile. Flex deve rivedere questo tentativo sbrigativo di passare la mano vendendo a soggetti privi di affidabilità imprenditoriale. Va tutelato un sito strategico anche attraverso ulteriori partnership con clienti come Leonardo che possono beneficiare delle competenze tecnologiche dei lavoratori di Flex Trieste così da tutelare appieno l’occupazione”.

“Nel territorio di Udine – aggiunge Palombella – ci sono aziende come Dynamic Technologies, Radiators, Freud, Marelli. Tutte utilizzano contratti di solidarietà e incentivi, o la cassa integrazione come in Acciaierie Venete. Anche a Pordenone i settori elettrodomestico, termico, tessile e automotive sono in difficoltà, compreso l’indotto, e all’orizzonte nel breve periodo non si intravedono segnali di miglioramento”.

“Per tutti questi motivi – conclude il leader Uilm – assume ancora più importanza il rinnovo del CCNL. Più salario e meno orario sono gli strumenti con cui sarà possibile, secondo noi, gestire sia le crisi aziendali sia le sfide della transizione ecologica e digitale restituendo ai lavoratori metalmeccanici la dignità che meritano. La richiesta di 280 euro di incremento salariale sui minimi al livello medio nel triennio punta proprio a questo. E la riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali può servire a ridurre le ore di cassa integrazione coniugando meglio la vita con il lavoro. La rottura della trattativa è stata necessaria, Federmeccanica e Assistal devono sapere che si può ripartire solo se ritireranno la loro contro-piattaforma e accetteranno di discutere sulla nostra piattaforma come abbiamo sempre fatto”.

Ufficio Stampa UILM