Congresso Uilm Livorno; Palombella (Uilm): “Territorio pieno di risorse. Urgente che il governo si attivi per sfruttarle e salvaguardare il lavoro”

“La provincia di Livorno conta oltre 5mila metalmeccanici. Automotive, installazione di impianti industriali e siderurgia sono i comparti predominanti che stanno soffrendo la crisi generata dalla pandemia, a cui ora si è aggiunta una guerra ingiustificata”. Così Rocco Palombella, Segretario generale Uilm.

“Tra le aziende dell’automotive – spiega – c’è la Magna che ha aperto la cassa integrazione in deroga per i 534 addetti, mentre la Pierburg al momento regge ed è stato recentemente rinnovato in Confindustria il contratto integrativo. La Liberty Magona sta attraversando una fase di instabilità produttiva per il fallimento della banca su cui si appoggiava il Gruppo, ma anche per gli effetti della guerra. Nonostante tutto sono stati assunti oltre 115 giovani interinali negli ultimi tre anni che dobbiamo far trasformare quanto prima in dipendenti diretti”.

“Lo stabilimento Tenaris – continua il leader dei metalmeccanici della Uil – registra un buon aumento dei carichi di lavoro, legato principalmente alla ripresa dell’edilizia e alla crescita delle esportazioni nel mercato europeo e nel Nord Africa. La Leonardo Sistemi di Difesa di Livorno è una delle realtà più strategiche, con alte professionalità e un importante portafoglio di ordini, che sta vivendo una fase delicata per la decisione del Gruppo di procedere con la vendita, comprese le attività dei siti di La Spezia, Brescia e Pozzuoli. La Uilm considera un errore cercare di fare cassa cedendo rami di azienda strategici, che sono una vera eccellenza internazionale nel campo degli armamenti, soprattutto in questa fase”.

“La vertenza simbolo del territorio – aggiunge – resta quella Jsw. Dalla chiusura dell’area a caldo, alla fase dell’amministrazione straordinaria con il passaggio all’algerina Cevital, alla cessione al gruppo indiano Jindal, non c’è più stata pace per migliaia di lavoratori. Jindal ha un impegno con Piombino e se non lo vuole rispettare, allora il governo deve intervenire. C’è una commessa importante da assegnare, ma dobbiamo fare in modo di avere prima impegni precisi sulla costruzione del forno elettrico e il revamping dei treni che abbiamo nello stabilimento”.

“Come Uilm – conclude Palombella – stiamo proponendo alle Istituzioni di valutare se sia praticabile istallare un impianto di preridotto a Piombino tramite la società DRI D’Italia, fondata con capitale totalmente pubblico, indispensabile per il funzionamento del forno elettrico”.

Ufficio stampa Uilm