“Siamo nel pieno di una tempesta perfetta: guerra, inflazione, crisi industriale, aumento degli infortuni e del lavoro precario. Ma in questo scenario drammatico, i lavoratori metalmeccanici continuano a lottare, in Italia come in Europa, per un futuro fatto di dignità, sicurezza e diritti”. Con queste parole Rocco Palombella, Segretario Generale della Uilm, è intervenuto al 4° Congresso di IndustriAll Europe, riunito oggi a Bruxelles, tracciando un quadro lucido e allarmante della situazione attuale dell’industria europea.
“Il Green Deal si è infranto contro l’assenza di un vero piano industriale europeo – ha dichiarato Palombella – mentre il costo dell’energia, la concorrenza sleale tra Stati e le delocalizzazioni stanno mettendo in ginocchio intere filiere produttive. A pagarne il prezzo sono sempre i lavoratori”.
Nel suo intervento, Palombella ha ricordato le mobilitazioni recenti contro la crisi dell’automotive in Italia, la situazione drammatica dell’Ilva di Taranto, la destrutturazione del settore elettrodomestico e i 15mila posti di lavoro persi in Stellantis.
“La nostra battaglia è per un grande piano europeo di investimenti pubblici sull’industria, sul modello del SURE 2.0, e per il blocco dei licenziamenti nei settori strategici – ha aggiunto – Perché la politica industriale non può essere lasciata in mano alle sole multinazionali”.
Palombella ha poi sottolineato l’importanza della contrattazione collettiva come architrave della democrazia economica e sociale.
In Italia, la Uilm è riuscita a estendere la contrattazione nazionale al 96% dei lavoratori, con rinnovi regolari ogni 3 anni, introducendo strumenti innovativi come i flexible benefits, il welfare contrattuale, la sanità integrativa, la previdenza complementare, e un diritto individuale alla formazione continua (24 ore a carico dell’azienda). Ma oggi, tutto questo è a rischio.
“Dopo 32 ore di sciopero senza risposte, il 20 giugno torneremo in piazza con altre 8 ore di mobilitazione. Le controparti vogliono legare gli aumenti salariali all’andamento delle singole aziende, aumentare l’orario di lavoro e la precarietà. Noi diciamo no: questa non è contrattazione, è un ritorno al passato”.
La piattaforma per il rinnovo del contratto metalmeccanici, approvata dal 96% dei lavoratori, chiede: più salario, meno orario, più diritti.
“È inconcepibile che le rendite finanziarie siano tassate meno degli aumenti contrattuali. Serve eliminare la tassazione sugli aumenti salariali e rilanciare il lavoro industriale come valore centrale nella società. Deve essere ben retribuito, sicuro e gratificante”.
Infine, il Segretario Uilm ha espresso soddisfazione per l’intesa provvisoria tra le istituzioni europee sulla revisione della Direttiva CAE, impegno che ora va portato a termine con il massimo sostegno politico.
Ufficio Stampa UILM