Comitato esecutivo IndustriAll a Bruxelles, oggi prima giornata di lavori

E’ in corso la prima giornata di lavori del Comitato esecutivo IndustriAll Europe a Bruxelles. Il dibattito si è concentrato sul futuro dell’Europa in vista delle prossime elezioni europee e sul Congresso della Ces che si svolgerà a maggio.

“L’appuntamento di maggio – ha detto il Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, nel suo primo intervento – è sicuramente importante e ricco di incognite. In Italia, ma non solo, registriamo una profonda sfiducia tra i lavoratori e i cittadini nei confronti dei partiti. L’esclusione sociale, il terrorismo – ha continuato –  hanno contribuito a far aumentare sentimenti xenofobi. Va bene reagire, ma dobbiamo prima fare un’analisi dei dati concreti per verificare quale tipo di azione dobbiamo svolgere come sindacato. Noi dobbiamo essere da stimolo e neutrali, liberi di esprimere le nostre idee e le nostre critiche. Dobbiamo parlare di lavoro, ma non di lavoro qualunque, bensì di lavoro di qualità, che non sia precario, senza diritti, e senza copertura contrattuale”.

Palombella ha riportato l’esempio della diversità di salario tra lavoratori europei: “Se un lavoratore norvegese guadagna 48mila euro l’anno, mentre un lavoratore bulgaro ne guadagna 3.800, è un problema”. “Inoltre – ha aggiunto – nel documento e nel dibattito non ho sentito parlare del fenomeno delle delocalizzazioni di quelle multinazionali (Fca, Indesit, Whirlpool) che si trasferiscono in quei Paesi dove il lavoro costa poco. Dobbiamo affrontare i problemi a livello europeo, proprio perché non si annidano più all’interno dei singoli Paesi. Dobbiamo parlare di merito: occupazione, reddito, contrattazione e tutti i temi concreti di un sindacato industriale”.

Nel pomeriggio la discussione si è focalizzata sui vari aggiornamenti contrattuali degli altri sindacati dove sono emerse delle differenze, ad esempio, il sindacato austriaco ha rinnovato il contratto metalmeccanico con un aumento notevole dell’orario di lavoro.

“Nel 2016 – ha ribadito Palombella – abbiamo rinnovato il Ccnl metalmeccanico e lo abbiamo fatto unitariamente, rispettando la natura del contratto stesso. Non abbiamo allungato l’orario di lavoro, ma abbiamo rafforzato il welfare garantendo anche il diritto alla formazione soggettiva come diritto universale. La prossima settimana – ha aggiunto – presentiamo l’ipotesi di rinnovo del Ccsl di Fca, mantenendo i cardini della discussione che stiamo svolgendo qui e che approfondiremo a dicembre a Bratislava. Abbiamo chiesto il 10% di aumento salariale nel quadriennio, puntando su welfare e formazione. Al di là della situazione economica e politica difficile che l’Italia sta vivendo, noi sindacati italiani stiamo cercando di evitare concretamente una deregolamentazione del sistema contrattuale, che porterebbe dumping salariale e sociale. Il sindacato europeo dovrebbe essere in grado di prevedere delle sanzioni sulle flessibilità contrattuali, che sono la distruzione della contrattazione. Per quanto ci riguarda – ha concluso Palombella – stiamo continuando a salvaguardare il sistema contrattuale senza aumentare l’orario di lavoro, ma salvaguardando il contratto stesso e il salario”.

E’ in corso la prima giornata di lavori del Comitato esecutivo IndustriAll Europe a Bruxelles. Il dibattito si è concentrato sul futuro dell’Europa in vista delle prossime elezioni europee e sul Congresso della Ces che si svolgerà a maggio.

“L’appuntamento di maggio – ha detto il Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, nel suo primo intervento – è sicuramente importante e ricco di incognite. In Italia, ma non solo, registriamo una profonda sfiducia tra i lavoratori e i cittadini nei confronti dei partiti. L’esclusione sociale, il terrorismo – ha continuato –  hanno contribuito a far aumentare sentimenti xenofobi. Va bene reagire, ma dobbiamo prima fare un’analisi dei dati concreti per verificare quale tipo di azione dobbiamo svolgere come sindacato. Noi dobbiamo essere da stimolo e neutrali, liberi di esprimere le nostre idee e le nostre critiche. Dobbiamo parlare di lavoro, ma non di lavoro qualunque, bensì di lavoro di qualità, che non sia precario, senza diritti, e senza copertura contrattuale”.

Palombella ha riportato l’esempio della diversità di salario tra lavoratori europei: “Se un lavoratore norvegese guadagna 48mila euro l’anno, mentre un lavoratore bulgaro ne guadagna 3.800, è un problema”. “Inoltre – ha aggiunto – nel documento e nel dibattito non ho sentito parlare del fenomeno delle delocalizzazioni di quelle multinazionali (Fca, Indesit, Whirlpool) che si trasferiscono in quei Paesi dove il lavoro costa poco. Dobbiamo affrontare i problemi a livello europeo, proprio perché non si annidano più all’interno dei singoli Paesi. Dobbiamo parlare di merito: occupazione, reddito, contrattazione e tutti i temi concreti di un sindacato industriale”.

Nel pomeriggio la discussione si è focalizzata sui vari aggiornamenti contrattuali degli altri sindacati dove sono emerse delle differenze, ad esempio, il sindacato austriaco ha rinnovato il contratto metalmeccanico con un aumento notevole dell’orario di lavoro.

“Nel 2016 – ha ribadito Palombella – abbiamo rinnovato il Ccnl metalmeccanico e lo abbiamo fatto unitariamente, rispettando la natura del contratto stesso. Non abbiamo allungato l’orario di lavoro, ma abbiamo rafforzato il welfare garantendo anche il diritto alla formazione soggettiva come diritto universale. La prossima settimana – ha aggiunto – presentiamo l’ipotesi di rinnovo del Ccsl di Fca, mantenendo i cardini della discussione che stiamo svolgendo qui e che approfondiremo a dicembre a Bratislava. Abbiamo chiesto il 10% di aumento salariale nel quadriennio, puntando su welfare e formazione. Al di là della situazione economica e politica difficile che l’Italia sta vivendo, noi sindacati italiani stiamo cercando di evitare concretamente una deregolamentazione del sistema contrattuale, che porterebbe dumping salariale e sociale. Il sindacato europeo dovrebbe essere in grado di prevedere delle sanzioni sulle flessibilità contrattuali, che sono la distruzione della contrattazione. Per quanto ci riguarda – ha concluso Palombella – stiamo continuando a salvaguardare il sistema contrattuale senza aumentare l’orario di lavoro, ma salvaguardando il contratto stesso e il salario”.

Ufficio stampa Uilm