“Purtroppo al momento c’è una soluzione occupazionale solo per una parte minoritaria dei lavoratori coinvolti dalla Amministrazione straordinaria Blutec e per Termini Imerese non c’è alcun interessamento. Chiediamo una soluzione per tutti gli stabilimenti e la attivazione dell’accordo di programma per rendere plausibile un progetto di reindustrializzazione a Termini Imerese. Governo, Regione Sicilia e Comune di Termini Imerese si attivino, poiché la loro inerzia sarebbe intollerabile”. Lo dichiarano Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, e Vincenzo Comella, segretario della Uilm di Palermo, al termine dell’incontro convocato dal Ministero dello Sviluppo economico.
“Ci è stato illustrato – spiegano i sindacalisti della Uilm – lo stato di esecuzione del piano di cessione della Amministrazione straordinaria. Per quanto concerne Ingegneria Italia, ad inizio gennaio è stata perfezionata la cessione del ramo Metallic a MA del gruppo Magnetto, con il completo assorbimento dei 234 lavoratori di Atessa e di Tito Scalo. Il ramo Engineering, che conta 55 dipendenti, è in procinto di essere ceduto ma l’acquirente assorbirebbe soltanto 19 dipendenti. Più difficile la situazione di Blutec, il cui programma di cessione biennale potenzialmente può proseguire al massimo fino a novembre 2023: per il ramo Chemical c’è una offerta in base alla quale sarebbero presi tutti i 28 dipendenti di Orbassano; per il ramo Lighting, che conta ad Asti 110 dipendenti, non sono arrivate offerte nonostante i seri interessamenti in precedenza manifestati, probabilmente a causa della difficile congiuntura che sta colpendo il settore automotive sul versante degli approvvigionamenti e delle materie prime, nonché della incertezza sul prosieguo della commessa di Stellantis; tuttavia si sta pensando di bandire una seconda gara. Infine per Termini Imerese, dopo l’abbandono della soluzione concordataria, non si trovati acquirenti; peraltro non è andata a buon fine la negoziazione con Terna, interessata esclusivamente ad una piccola porzione di terreno senza assorbimento di manodopera. Sussiste in generale, per il prosieguo della procedura di amministrazione straordinaria, un problema di cassa che impone di procedere quanto prima alla cessione di tutti i rami che abbiano un potenziale acquirente”.
“Chiediamo un maggiore confronto – concludono Ficco e Comella – al fine di trovare una soluzione per tutti i lavoratori coinvolti. Per i vari stabilimenti oggetto di interessamenti occorre entrare nel merito delle negoziazioni già in parte avviate, ma per Termini Imerese solo un accordo di programma ben strutturato e operativo potrà attrarre nuovi investitori. Ministero dello Sviluppo economico e Regione Sicilia devono in tempi brevi riaprire un tavolo specifico: la loro inerzia sarebbe imperdonabile e il prezzo lo pagherebbero i lavoratori. Addirittura la Regione Sicilia oggi ha ben pensato di non presentarsi all’incontro e dunque ci attendiamo a breve una riconvocazione con la sua presenza. Infine il Ministero del Lavoro deve una buona volta rimuovere le complicazioni burocratiche e consentire il pensionamento anticipato dei lavoratori che nella loro carriera lavorativa sono stati addetti alla catena di montaggio”.
Ufficio Stampa Uilm