“Speriamo che l’intento dichiarato dal Ministro Patuanelli di affrontare l’incipiente processo di trasformazione del settore automotive, stavolta sia perseguito focalizzandosi sul supporto da offrire all’industria per affrontare e vincere le sfide del futuro. L’industria dell’auto è tuttora il primo settore manifatturiero italiano e quindi occorre che imprese, istituzioni e parti sociali facciano sistema, similmente a quanto avviene nelle altre grandi nazioni industriali”. Lo dichiarano Tiziana Bocchi, segretaria nazionale Uil con delega all’industria, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, commentando l’insediamento del tavolo automotive avvenuto oggi pomeriggio al Ministero dello Sviluppo economico.
“Dobbiamo dedicare una particolare attenzione – spiegano i sindacalisti della UIL – ai problemi legati alla transizione dalla propulsione tradizionale a quella elettrica, poiché se non accompagneremo il processo di riconversione industriale avremo un impatto occupazionale molto pesante, come dimostra il caso della Bosch di Bari colpita dalla crisi del diesel e per cui è aperta una vertenza proprio al MiSe”.
“Inoltre – proseguono Bocchi e Ficco – sarebbe paradossale se i bonus per l’acquisto delle auto elettriche, che fino ad ora hanno favorito la produzione straniera, non fossero rifinanziati dopo il 2021, anno in cui la produzione nazionale di vetture elettriche o ibride partirà in tutti gli stabilimenti FCA di Italia”.
“L’Italia in passato – concludono Bocchi e Ficco – non ha saputo difendere la sua industria e i suoi legittimi interessi nazionali, è arrivato il momento di farlo a viso aperto e con politiche di lungo respiro. Concordiamo quindi con la proposta del Ministro di proseguire il lavoro oggi intrapreso con la suddivisione del tavolo in gruppi di lavoro più ristretti e operativi”.
Uffici stampa Uil e Uilm