“In un momento in cui il nostro settore sta affrontando cambiamenti epocali, come quelli della transizione ecologica e digitale e dell’Intelligenza Artificiale, è urgente ripensare e reinventare il nostro approccio al lavoro. Quest’anno abbiamo voluto concentrare la nostra Assemblea su tre argomenti che abbiamo già affrontato nelle nostre iniziative, ma che adesso rappresentano le sfide epocali per il nostro futuro: la transizione ecologica e digitale, l’intelligenza artificiale e i rinnovi contrattuali”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella, nella sua relazione introduttiva.
“In questi due anni alcuni Paesi europei, compresa l’Italia – commenta – hanno ottenuto alcune modifiche al programma stabilito dal Green Deal europeo con l’obiettivo di posticipare la data del 2035 e di modificare anche gli step intermedi. I pochi risultati ottenuti, come il rinvio dell’Euro 7 e l’allargamento ai carburanti sintetici, sono stati positivi ma insufficienti. È stata creata la tempesta perfetta, una confusione totale con lo stop di progetti già avviati sull’elettrico, come la produzione di nuovi modelli e la Gigafactory a Termoli”.
“In questi anni – dice ancora il leader Uilm – abbiamo chiesto politiche industriali concrete e strutturali, ma dai Governi abbiamo ricevuto solo tavoli ministeriali inefficaci e incentivi che non hanno dato risultati soddisfacenti. Mentre Cina, Stati Uniti, India e molti altri Stati nel mondo stanno guadagnando quote di mercato sempre più rilevanti, nell’Unione europea non si capisce in quale direzione si sta andando. Si continua con l’elettrificazione oppure si passa direttamente all’idrogeno? – si domanda Palombella – Oppure si cancella tutto e si torna al passato? L’Italia deve recuperare il terreno perso utilizzando ogni strumento a disposizione, come i fondi del PNRR, ma anche la riqualificazione professionale e la formazione dei lavoratori”.
“Si stima che nel 2030 il mercato dell’Intelligenza Artificiale – aggiunge – varrà 1.800 miliardi di dollari, con una crescita di oltre il 36% rispetto ad oggi. L’Europa ha giocato fino a questo momento la partita da arbitro più che da giocatore, puntando subito sulle regole e molto poco sugli investimenti. È fondamentale invece una politica industriale unica con un aumento significativo delle risorse a disposizione per lo sviluppo tecnologico, la ricerca e l’innovazione. I 176 milioni stanziati dall’Ue per il programma ‘Europa digitale’ non saranno sufficienti. Gli Stati Uniti nel 2023 hanno investito in IA 67 miliardi, la Cina prevede 38 miliardi entro il 2027. In mancanza di una politica industriale, l’UE sarà inesorabilmente dietro al sistema nordamericano e asiatico.”
“Sul rinnovo del CCNL – spiega – chiediamo a Federmeccanica e Assistal il 14% di incremento salariale pari a 280 euro nel triennio 2024-2027, a fronte di una inflazione programmata del 7%.
Secondo i dati Istat, in Italia negli ultimi tre anni i prezzi al consumo sono aumentati del 17,3%, mentre le retribuzioni contrattuali sono cresciute del 4,7%. Quindi abbiamo perso oltre il 12% del potere d’acquisto! Il tema salariale, mai come in questo momento, è una priorità”.
“L’orario – aggiunge – rappresenta, insieme al salario, l’elemento fondamentale per rendere il lavoro sicuro, giusto e dignitoso. I tempi di lavoro sono fondamentali per i lavoratori, per le imprese e per la società. È arrivato il momento di ridurre l’orario di lavoro settimanale a 35 ore a parità di salario per affrontare le transizioni ecologiche e digitali, per risolvere le crisi industriali, per attrarre le nuove generazioni, per bilanciare vita e lavoro”.
“A oggi in Italia abbiamo oltre 100mila lavoratori coinvolti in crisi, un aumento di quasi 20mila rispetto alla fine dello scorso anno. Un quadro allarmante che abbiamo più volte denunciato, nel silenzio totale della politica. Nel 2023 Stellantis ha prodotto in Italia 752mila tra auto e veicoli commerciali, quest’anno ne produrrà meno di 500mila, segnando il minimo storico: siamo tornati nel 1957, a 70 anni fa. Altro che il milione richiesto dal Ministro! Il 18 ottobre – conclude Palombella – ci sarà lo sciopero generale, non accadeva da oltre 40 anni. Migliaia di lavoratori di Stellantis, delle aziende dell’indotto e della componentistica saranno a Roma per manifestare insieme a noi e bloccare questa deriva pericolosa”.
Ufficio Stampa UILM