Simav: L’azienda continua a non voler risolvere i problemi

Il 9 marzo è ripreso il confronto avviato il 2 e 3 marzo scorsi tra Fim, Fiom e Uilm nazionali, il Coordinamento nazionale Simav e la Direzione aziendale. In apertura dell’incontro l’azienda ha ribadito le criticità in essere su alcune commesse e dichiarato di essere disponibile a dividere la discussione in due tempi: prima la situazione di Simav e successivamente la configurazione del “polo industriale” di Siram.

L’azienda ha poi fornito un documento aggiornato in cui accede al fatto che la procedura di mobilità sia volontaria e delinea un percorso di incentivazione, che risulta poco chiaro e comunque insufficiente, ma soprattutto non viene più proposta la stabilizzazione dei precari, ma una semplice proroga dei relativi contratti.

Pertanto: i lavoratori precari non solo restano in un limbo, ma la discussione sulla loro situazione slitterebbe nella discussione sul “polo industriale” di Siram, per il quale non sono ancora definiti i tempi di realizzazione, risultando così evidente che l’azienda intende procedere ad una mobilità finalizzata ad una pura e semplice riduzione del personale Simav, anziché ad un cambio-mix come richiesto dalle OO.SS..

Inoltre, per quanto attiene alla questione dell’orario di lavoro, l’azienda ha confermato di voler applicare la turnazione a scorrimento, senza specificare il numero di turni richiesti e motivare in modo circostanziato in quali siti e rispetto a quali esigenze dei clienti.
Per quanto attiene alle maggiorazioni, la proposta aziendale è di consolidare una quota pari al 12% di quanto percepito a livello individuale per il lavoro straordinario svolto il sabato e la domenica, ad eccezione dell’area piemontese. Le OO.SS. hanno evidenziato che tale proposta andrebbe ad aumentare le differenziazioni in essere e per le quali le stesse hanno richiesto l’armonizzazione prevista nel contratto integrativo aziendale. Ma soprattutto per quelle realtà – ed in particolare per gli operai – che hanno fatto ricorso al lavoro straordinario in modo limitato e solo a fronte di un’effettiva necessità e che in questo schema risulterebbero penalizzati anche in termini economici, oltre che dalla modifica dell’orario di lavoro.

Nel respingere tali proposte le OO.SS. hanno ribadito la mancanza di informazioni su sprechi, riduzione dei costi, anche attraverso l’internalizzazione di attività date all’esterno e l’intenzione di superare le numerose inefficienze gestionali ed organizzative. Le OO.SS. ed il Coordinamento hanno tuttavia ribadito di mantenere la disponibilità a discutere nei termini proposti fin dall’inizio.

A fronte dell’intransigenza delle OO.SS. e del Coordinamento, l’azienda ha affermato che non c’è una reale disponibilità a trattare da parte delle OO.SS. e del Coordinamento.

Le OO.SS. ed il Coordinamento hanno invitato l’Azienda a fare una ulteriore riflessione e non a non assumere atteggiamenti che tendono ad eludere di svolgere una vera trattativa.

Le OO.SS. ed il Coordinamento diffidano l’Azienda dal procedere ad azioni unilaterali riservandosi nell’eventualità di intraprendere le opportune iniziative di lotta.

FIM, FIOM, UILM NAZIONALI
COORDINAMENTO NAZIONALE SIMAV

Roma, 10 marzo 2009