Indesit Company: Oggi a Torino 2mila lavoratori contro la chiusura dello stabilimento di None. Sciopero di 8 ore in tutto il Gruppo

INDESIT: FICCO (UILM), OBIETTIVO MANIFESTAZIONE E’ INDURRE AZIENDA A RIAPRIRE NEGOZIATI

INDESIT: IN MIGLIAIA A TORINO PER DIRE NO ALLA CHIUSURA DEL SITO DI NONE

La cronaca della manifestazione di Attilia Brocca, corrispondente dell’Adn Kronos

Alcuni stralci dei lanci dell’agenzia di stampa

Il Corteo
“Uomini e donne ‘lavastoviglie’, numerose bare a significare il futuro dei lavoratori dello stabilimento Indesit di None, se l’azienda confermerà l’annunciata chiusura e una lavoratrice da Caserta vestita da sposa con tanto di bouquet di rose rosse per dire no al divorzio tra la Indesit e lo stabilimento pinerolese. Così migliaia di lavoratori del gruppo degli otto stabilimenti italiani del gruppo Merloni si sono dati appuntamento questo mattina a Torino per la manifestazione nazionale promossa da Fim, Fiom e Uilm e accompagnata da otto ore di sciopero, per dire no alla chiusura dello stabimento di None dove si producono lavastoviglie e che occupa oltre 600 addetti”.

Gli striscioni
“E’ presente anche lo striscione listato a lutto della ThyssenKrupp. Ad aprire il corteo lo striscione dei lavoratori dell’Indesit di None che recita ‘Non siamo in vendita’. Tra gli striscioni anche quello dei commercianti e degli artigiani del pinerolese e delle valli olimpiche che chiede di dare ‘Valore al lavoro’”.

La dichiarazione di Gianluca Ficco
“L’obiettivo della nostra mobilitazione è indurre l’azienda a riprendere il negoziato allo scopo di scongiurare chiusura e licenziamenti”. Così il coordinatore nazionale del settore elettrodomestico della Uilm Gianluca Ficco, commenta la manifestazione nazionale in corso a Torino dei lavoratori Indesit per dire no alla chiusura dello stabilimento di None dove lavorano circa 600 addetti. “Oggi sono affluiti da tutti gli stabilimenti Indesit d’Italia 750 colleghi a cui va il nostro plauso e il nostro ringraziamento -aggiunge- non ci rassegnamo e crediamo che la capacità di mobilitazione dei lavoratori dell’intero gruppo riuscirà a centrare l’obiettivo. Alla manifestazione partecipano delegazioni degli stabilimenti di Caserta, Fabriano, Bergamo e Treviso. “Il settore dell’elettrodomestico -conclude Ficco- sta vivendo un momento di grave difficoltà, per questo dobbiamo tutti insieme provare a salvarlo poichè rappresenta il secondo settore industriale italiano e dà occupazione, secondo i dati più recenti a circa 150mila persone fra dirette e indirette”.

Ufficio Stampa Uilm

Roma, 20 marzo 2008