“Far ripartire l’Ilva il prima possibile”: il pensiero di Uilm, Cisl e Confindustria


RASSEGNA  STAMPA
Uilm Nazionale

 
“FAR RIPARTIRE L’ILVA IL PRIMA POSSIBILE”: IL PENSIERO DI UILM, CISL E CONFINDUSTRIA
“I dati produttivi dell’Ilva sono buoni, ma possono e devono migliorare ancora. In questo senso non bisogna perdere altro tempo“. Ha commentato così, Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, le cifre che Enrico Laghi, commissario straordinario Ilva, ha illustrato questa mattina ai componenti della commissione Bilancio della Camera. “Il ruolino di marcia va rispettato così come concordato col governo – continua Palombella – e ciò significa che entro il prossimo mese i commissari del gruppo riceveranno le offerte vincolanti; il mese seguente ci sarà la fase di aggiudicazione comparativa dell’offerta; entro il prossimo autunno potrà finalmente esserci il trasferimento degli ‘asset’ ai nuovi proprietari. Già da oggi gli investitori interessati all’Ilva sono in condizione di valutare il parere del ministero dell’Ambiente e di proporre a breve le modifiche al contratto“. “La capacità produttiva del siderurgico tarantino – ha concluso Palombella – può superare agevolmente gli otto milioni di tonnellate d’acciaio annue e questo è un dato che gli investitori conoscono bene“.
“Far ripartire l’Ilva il prima possibile”: il pensiero di Uilm, Cisl e Confindustria
“I dati produttivi dell’Ilva sono buoni, ma possono e devono migliorare ancora. In questo senso non bisogna perdere altro tempo“. Ha commentato così, Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, le cifre che Enrico Laghi, commissario straordinario Ilva, ha illustrato questa mattina ai componenti della commissione Bilancio della Camera. “Il ruolino di marcia va rispettato così come concordato col governo – continua Palombella – e ciò significa che entro il prossimo mese i commissari del gruppo riceveranno le offerte vincolanti; il mese seguente ci sarà la fase di aggiudicazione comparativa dell’offerta; entro il prossimo autunno potrà finalmente esserci il trasferimento degli ‘asset’ ai nuovi proprietari. Già da oggi gli investitori interessati all’Ilva sono in condizione di valutare il parere del ministero dell’Ambiente e di proporre a breve le modifiche al contratto“. “La capacità produttiva del siderurgico tarantino – ha concluso Palombella – può superare agevolmente gli otto milioni di tonnellate d’acciaio annue e questo è un dato che gli investitori conoscono bene“.
Lunedì prossimo Palombella ha annunciato un incontro con il ministro Carlo Calenda al dicastero dello Sviluppo economico in merito alla vicenda Aferpi di Piombinio. “La riunione costituirà anche l’occasione per capire meglio tempi e modalità sull’avveramento delle condizioni di trasferimento e dei passaggi successivi per il gruppo Ilva, incluso il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri sul piano ambientale” ha concluso.
Secondo Barbagallo, segretario generale della Uil, “mentre proseguono le attività esecutive di realizzazione del piano approvato col Dpcm del marzo 2014, occorre pensare agli incrementi produttivi del gruppo quando sarà a regime“.
“La nostra urgenza oggi è di accelerare la partita della cessione dell’Ilva ai privati perché darebbe un segnale positivo a tutte le regioni del Sud”. Così si è invece espresso Giuseppe Farina segretario confederale della Cisl in audizione in commissione Bilancio della Camera sul decreto sul Sud. Per il sindacalista “male ha fatto il presidente della regione Puglia Michele Emiliano a porre il limite della carbonizzazione per l’Ilva: la vera urgenza – ha detto – è quella di far ripartire la fabbrica quanto prima“.
“Vogliamo conoscere qual è la strategia dell’Ilva per rilanciare la fabbrica“. A chiederlo è la Fim Cisl di Taranto che, insieme all’esecutivo e al coordinatore Rsu, ha inviato ai commissari dell’Ilva una richiesta di chiarimenti su ‘ordini al reparto Produzione lamiere (Pla)‘. In particolare, si legge nella nota sindacale, la Fim Cisl denuncia come “nonostante fosse stato più volte segnalato, ‘rumors’ di reparto comunicano che il continuo slittamento della ripresa del reparto Pla 2 sia dovuto ad una precisa volontà di non prendere nuovi ordini e di sospendere quelli in essere“. La struttura Fim Cisl di fabbrica segnala, tra l’altro, che “un pezzo dello stesso reparto (Sidercomit) è costretto a fermarsi per mancanza di vernice, perché troppo costosa“. Secondo il sindacato, quindi, “la preoccupazione cresce, poiché proprio la ripartenza del Pla avrebbe permesso di alimentare i tubifici, fermi da molti mesi“.
Infine, Confindustria ha ribadito la “strategicità di Ilva per l’economia nazionale“, sollecitando “la più ampia convergenza, anche istituzionale, affinché il percorso individuato per restituire il gruppo e lo stabilimento tarantino al mercato e alla piena efficienza venga completato nel più breve tempo possibile“. Questo quanto scritto nel documento rilasciato in commissione Bilancio alla Camera in occasione dell’audizione sul Dl Sud. “Il tutto, chiaramente – continua l’associazione imprenditoriale – salvaguardando e tenendo insieme le esigenze occupazionali e le tutele sul fronte ambientale e sanitario, ma anche le legittime aspettative delle imprese dell’indotto“.
Ufficio Stampa Uilm
Roma,  20 gennaio 2017