L’Editoriale

Cari lavoratori,

dopo la breve pausa natalizia, con rigorosa puntualità Fabbrica società riparte insieme a tutta l’attività del 2019. L’inizio di questo nuovo anno si presenta con alcune questioni già note e aperte da diverso tempo, a cui si aggiungono altri temi che si sono manifestati in questi giorni con una certa forza.

Intanto, mentre andiamo online si sta concludendo il Consiglio nazionale della Uil, dove sono stato eletto a far parte della Segreteria confederale. Questo nuovo incarico non può che essere un onore per me, soprattutto in una fase così importante e impegnativa per la difesa dei diritti e la salvaguardia dei livelli occupazionali nel nostro Paese. Quello che mi sento di dire è che comunque continuerò a guidare la categoria con la stessa determinazione di sempre e sono certo che a trarre beneficio da questo nuovo incarico sarà tutta la nostra grande Organizzazione.

Tornando ai nostri temi, il primo dato che mi sento di commentare è quello relativo all’andamento dell’industria, come ha fotografato l’Istat la scorsa settimana, e in particolare il crollo del settore dell’auto che ha fatto registrare un dato negativo del 19,4% su base annuale. Un dato preoccupante se si pensa che il settore in questi anni di crisi ha fatto da traino alla nostra economia contribuendo al mantenimento e alla leggera crescita del Pil.

Non siamo ancora in grado di valutare cosa provocherà sulla produzione di auto in Italia il provvedimento che il governo intende adottare per quanto riguarda il bonus-malus, tuttavia il primo effetto negativo lo abbiamo già visto: l’ad di Fca, Mike Manley, ha annunciato da Detroit la necessità di modificare il piano degli investimenti 2019-2021, che ci era stato presentato a Mirafiori a fine novembre, e che aveva sostanzialmente riconfermato quello del 1° giugno con Sergio Marchionne.

Questo provvedimento che il governo ha annunciato, indipendentemente dagli effetti concreti, un primo risultato negativo lo ha quindi ottenuto: quello di mettere in allarme tutto il mondo dell’automotive e della componentistica in Italia e aprire un’incognita sulla trattativa del rinnovo per il Ccsl di Fca, Cnhi e Ferrari che stava continuando speditamente, anche con risultati importanti.
Ovviamente noi non ci fermeremo, da un lato coinvolgeremo il governo nel rendere il piano di incentivazione compatibile con quello che è il sistema industriale italiano e sui tempi legati alla produzione delle nuove auto elettriche, e dall’altro richiameremo Fca al rispetto degli impegni assunti e ad aprire un confronto per capire il reale impatto che questi provvedimenti possono avere sul settore produttivo delle auto in Italia. 

In questi primi giorni del 2019 abbiamo già messo in moto la nostra macchina organizzativa facendo un’analisi delle priorità. È già in programma una riunione della Segreteria nazionale e, a seguire, il Comitato esecutivo previsto per il 22 gennaio. Il primo step sarà proprio quello di fare un bilancio sulla trattativa del rinnovo del Ccsl di Fca Cnhi e Ferrari e un’analisi di tutte le vertenze aperte che meritano una rapida conclusione. 

Monitoriamo costantemente anche le vicende delle fusioni Alstom-Siemens e Fincantieri-Stx, in attesa di un parere dell’Antitrust europeo. Del resto non è la prima volta che la Vestager viene coinvolta in giudizi che riguardano le imprese che operano nel mercato italiano, lo abbiamo già visto per quanto riguarda Arcelor Mittal nella partita che ha portato all’acquisizione dell’Ilva e che ha costretto il gruppo franco-indiano a cedere alcuni impianti in Europa.  Ancora una volta il rischio è quello di rallentare i processi di integrazione di grandi aziende che possono dare impulso al mercato europeo. 

Il 2019 sarà l’anno del varo della piattaforma integrativa per quanto riguarda il Gruppo Leonardo, ma sarà anche l’anno dei rinnovi contrattuali. Presto inizieremo a fare un bilancio sullo stato di applicazione del Contratto Nazionale di Lavoro dei metalmeccanici, in scadenza a fine anno, e soprattutto lanceremo una discussione sui contenuti della nuova piattaforma.  A tal proposito calendarizzeremo incontri regionali con le nostre strutture, a partire dai primi di febbraio, per iniziare questa discussione che contiamo di concludere aprendo anche un confronto con Fim e Fiom, entro il mese di giugno. Tra i contratti nazionali da rinnovare quest’anno ci sono anche quello degli artigiani e quello di Confimi. 

Per quanto riguarda la gestione dell’accordo dell’ex-Ilva, oggi Arcelor Mittal, stipulato il 6 settembre scorso al Mise, è stato scongiurato il primo sciopero nei confronti di AM e il 30 gennaio si terrà un incontro presso la sede di Confindustria, a Roma, per un’ulteriore verifica su temi che attengono esclusivamente alla dialettica  azienda-sindacati. 

Insomma, è iniziato un altro anno importante e impegnativo, che porta con sé nuove sfide e vertenze che possono ridisegnare il sistema industriale nel nostro Paese. La Uilm continuerà le sue battaglie sempre e comunque nell’interesse dei lavoratori, con caparbietà e determinazione.

Non mancheremo di aggiornarvi attraverso tutti i nostri strumenti di comunicazione.  

Buona lettura   

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