Fincantieri e Naval Group: i dettagli prima di Natale

La grande alleanza franco italiana tra Fincantieri-Stx e Naval Group, annunciata a fine ottobre, inizia a prendere forma. Se tutto andrà come previsto, ovvero se la nave andrà in porto, nascerà un gruppo di dieci miliardi. Un incontro dovrebbe tenersi prima di Natale, per definire tutti i dettagli affinché si chiuda nella prima metà del 2019. “Avremo un carico di lavoro per circa 50 miliardi di euro, un portafoglio tecnologico all’avanguardia e una forte presenza internazionale in oltre venti Paesi, con circa 35mila dipendenti e un indotto stimato di 120mila addetti in Europa”, ha detto l’ad di Fincantieri, Giuseppe Bono, in un incontro a porte chiuse con gli esponenti della finanza italiana a Milano, come ha riportato il Corriere della Sera Economia in un articolo del 3 dicembre scorso.

IL PIANO
Cosa prevede il piano? La conquista del primato europeo nella costruzione di navi militari e civili, tra cui la più grande nave da crociera costruita in Italia, la Msc Seashore, presentata a Monfalcone la settimana scorsa. La joint venture sarà naturalmente un elemento essenziale della nuova Fincantieri.
I tempi lunghi hanno rischiato di mettere in difficoltà il progetto annunciato a febbraio, vuoi per l’attesa dell’ok dell’Antitrust, vuoi perché sulla vicenda pende la spada di Damocle della politica. “Per il momento la freddezza lungo l’asse Roma-Parigi non sta pesando sullo sviluppo dei progetti”, ha detto Bono nel corso di una intervista su Class Cnbc. Sottolineando, però, che “la politica ha dei tempi che non sono quelli dell’industria, noi viaggiamo con decisioni immediate e realizzazioni in un arco temporale lungo mentre la politica ragiona su periodi più brevi. Quello che vale oggi, domattina può darsi sia diverso”.

IL COINVOLGIMENTO DI LEONARDO
Inoltre il governo, che controlla Fincantieri attraverso Cdp (via Fintecna), vuole coinvolgere nell’alleanza Leonardo mentre, secondo Il Giornale l’ad di Fincantieri ha un altro piano ancora: una fusione rapida in stile “Airbus dei mari” lasciando fuori il gruppo guidato da Alessandro Profumo. A cui Bono guarda con interesse, in particolare alla divisione di Selex (i sistemi radar e sensori usati anche per la gestione del traffico aereo) confluita cinque anni fa nell’allora Finmeccanica.
Funzionale, in questo senso, sarebbe il piano di Cdp di far confluire nella controllata Fintecna le quote che attualmente il Mef detiene in Leonardo (circa il 30%) e in Enav (53%), la società di assistenza al volo. Del resto, già a giugno del 2017 Fincantieri ha acquisito una piccola azienda ligure. La Isselnord di La Spezia impegnata nelle forniture di servizi in ambito tecnologico, nella logistica e nell’ingegneria di manutenzione soprattutto nel settore dell’aerospazio. Poi Bono si è concentrato sull’acquisizione di Stx in Francia.

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