Exprivia: la trattativa in stallo

Il 31 ottobre a Molfetta tra le Organizzazioni e le Rappresentanze sindacali, in presenza o collegate in video conferenza, da una parte e la Direzione aziendale dall’altra, si è svolto il previsto incontro di trattativa per la definizione del Contratto Integrativo Aziendale di Exprivia SpA.

In una prima fase della giornata le parti si sono concentrate alla discussione dei testi consegnati in data 25 ottobre e relativi a:

  1. Relazioni sindacali con la costituzione del Coordinamento e l’affidamento allo stesso di trattare da subito dopo la conclusione del contratto integrativo, specifici argomenti, quali formazione professionale, welfare, smart working, salute e sicurezza sul lavoro;
  2. Trasferte con l’incremento a 32 euro dell’importo giornaliero di cui 7 come buono pasto e la restante parte a rimborso con i relativi giustificativi. Inoltre vengono definiti meccanismi che nelle trasferte su più giorni consentono di fare media con gli importi spesi (eccetto le trasferte a cavallo di mese);
  3. Orario di lavoro, con la definizione di una flessibilità di 2 ore (entrata 8.00-10.00, uscita 17.00-19.00) e con la pausa pranzo flessibile da un’ora a un’ora e mezza;
  4. fermo restando quanto previsto dal CCNL, sul Premio di Risultato il confronto ha visto la definizione di alcuni aspetti normativi, quali la convertibilità in base alla volontà del singolo dipendente del PDR in welfare e/o in azioni (ferma restando una deliberazione in proposito degli Organismi della Società), ma ha anche evidenziato una forte criticità sulla quale si è discusso nella restante fase della giornata e che ha portato alla decisione delle Parti di prendersi una “pausa di riflessione” di una decina di giorni.

In particolare, nello sviluppo delle formule e dei parametri proposti dalla Direzione sull’anno 2018 è emerso che – secondo simulazioni sindacali – il PDR da pagarsi a giugno 2019 potrebbe avere un importo pari a zero.

Infatti, anche se storicamente Exprivia realizza due terzi dell’EBIT nel secondo semestre dell’anno, la proiezione svolta dalla Delegazione sindacale cade a cavallo dell’84%, soglia al di sotto della quale il PDR non paga mentre al di sopra di tale importo si pagherebbe un importo di circa 180 euro (il 30% del premio) che diverrebbero circa 240 euro se convertito in welfare o in azioni.

La Delegazione sindacale ha quindi ritenuto che ciò rischi di compromettere l’importanza stessa di un accordo integrativo e ha chiesto alla Direzione di modificare la propria posizione.
Per questo e per non vanificare i risultati di un anno di negoziato si è convenuto di sospendere il negoziato con l’ipotesi di aggiornarlo entro metà novembre.
Nel frattempo anche le Organizzazioni e le Rappresentanze sindacali, anche nel confronto assembleare con i lavoratori, valuteranno cosa è necessario fare per concludere questo negoziato.

Fim, Fiom, Uilm nazionali e territoriali
Le RSU Exprivia