Documento Finale

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L’ottava Conferenza d’Organizzazione Uilm approva la relazione introduttiva con gli arricchimenti apportati dal dibattito. La Uilm intende con questo documento contribuire alla discussione confederale.

Le politiche contrattuali

La Uilm ritiene che il Protocollo del 23 luglio ha rappresentato: un’esperienza importante per il movimento sindacale italiano nella logica del sindacato protagonista, ma ancor più per l’intero Paese, un momento di svolta di fronte a una grave crisi economica. L’accordo ha avuto il merito di aver disegnato un modello di relazioni sindacali e aver dettato delle regole di contrattazione agganciandole a un parametro omogeneo per tutte le categorie. Che poi, questo parametro, l’inflazione programmata, sia oggi un concetto logoro e poco credibile, (perché da obiettivo condiviso delle parti contraenti, si è ridotto nel tempo a semplice vincolo delle dinamiche salariali) è il problema dell’oggi, che dobbiamo affrontare con un approccio riformatore. Occorre quindi un intervento di manutenzione del sistema di contrattuale a partire dalla riconferma dei due livelli di contrattazione. In particolare la Uilm ritiene che vadano apportate delle modifiche che rendano il sistema adeguato ai tempi:

1. riunificando nella scadenza triennale i rinnovi economici e normativi del Ccnl;

2. individuando un nuovo, credibile riferimento per la dinamica delle retribuzioni del contratto nazionale nell’inflazione prevista riaffermando l’obiettivo di tutelare il salario reale;

3. diffondendo la contrattazione di secondo livello nelle imprese e, per coloro che ne sono esclusi, anche su base territoriale.

Ma proporre di aggiornare il modello di contrattazione non significa voler rinviare l’attività quotidiana dell’Organizzazione che è sostanzialmente quella di contrattare: conclusa la vicenda del contratto nazionale, che nelle prossime settimane sarà distribuito, la Uilm propone alla Fim e alla Fiom, (ma lo vogliamo dire anche ai nostri  iscritti e attivisti), alle nostre strutture, alle lavoratrici e ai lavoratori metalmeccanici, di gestire unitariamente la contrattazione di secondo livello. Dobbiamo proseguire nella tradizionale contrattazione aziendale, ma occorre anche perseguire con determinazione la strada della contrattazione territoriale per i lavoratori che sono esclusi da quella aziendale. La Conferenza d’Organizzazione Uilm perciò impegna la Segreteria nazionale a individuare con le altre Organizzazioni i primi 4/6 territori nei quali sperimentare questa forma contrattuale.

Nel merito, la contrattazione di secondo livello dovrà affrontare:

1. in primo luogo, il tema della redistribuzione della ricchezza prodotta dall’operare quotidiano dei lavoratori, contrattando premi di risultato che sappiano essere correlati allo sviluppo delle aziende e che riescano offrire ad una risposta salariale tangibile e continua;

2. le questioni del lavoro atipico e delle varie forme di rapporto di lavoro oggi diffuse nelle aziende, contrattando con le imprese l’uso delle flessibilità, regolandole,  evitando che diventi precarietà strutturale e prevedendo all’interno della Rsu delle figure specializzate, i rappresentanti degli esclusi, che sappiano affrontare e rispondere alle esigenze di questi lavoratori;

3. il tema della formazione, importante per i lavoratori ma soprattutto per le imprese e per lo sviluppo economico e industriale a partire dall’Ente bilaterale e dall’attivazione delle Commissioni formazione contrattualmente previste a livello territoriale ed aziendale;

4. e ovviamente tutte le tematiche tradizionalmente ad essa attribuite.

Per quanto riguarda, invece, il rapporto con i lavoratori iscritti e non iscritti nel corso di queste vertenze, la Uilm ritiene che, di fronte a piattaforme unitarie, congiuntamente definite da Rsu e Organizzazioni sindacali, si possa prevedere anche il ricorso a una consultazione vincolante di tutti i lavoratori a condizione che:

1. venga affermato il ruolo decisionale delle Rsu nella gestione della vertenza e più in generale la scelta della democrazia delegata, quale criterio prioritario dell’azione sindacale;

2. si sottopongano a referendum la piattaforma unitaria da inviare alle controparti;

3. si lasci alla Rsu la decisione di ricorrere ai lavoratori per il mandato a concludere il negoziato.

In questo contesto, ci sembra altresì coerente porsi il problema di sottoporre al giudizio dei lavoratori anche le iniziative di lotta e di stabilire che i lavoratori non iscritti se partecipano alla formazione delle decisioni sulla vertenza con il referendum, sostengano anche la vertenza con la quota di servizio.

Le regole della rappresentatività

La Conferenza d’Organizzazione Uilm, riafferma

1. la proposta di adottare, con i necessari aggiustamenti, le regole del Pubblico Impiego per la validazione degli accordi per il rinnovo contrattuale;

2. il criterio della democrazia delegata;

3. e quindi la valorizzazione del ruolo delle Rsu.

Ritiene inoltre che occorre rivedere le regole elettive perché nel corso di questi anni sono emersi alcuni limiti.

In primo luogo occorre affermare che il primo fondamento della democrazia è il rispetto delle regole, in particolare quando sono regole che insieme abbiamo scritto.

Inoltre, occorre affrontare l’incongruenza del meccanismo elettivo nelle unità produttive, laddove si eleggono tre rappresentanti sindacali. Infatti il meccanismo elettorale penalizza sempre, escludendola dalla Rsu, l’Organizzazione che prende meno voti e questo aldilà dei consensi, ottenuti e degli iscritti che la sostengono. A fronte di questa revisione, la Uilm è disponibile a ridiscutere il “Patto di solidarietà” adottando una logica che superi la ripartizione esclusivamente paritetica del “terzo”, a condizione di salvaguardare la rappresentanza degli iscritti.

La formazione professionale e gli Enti Bilaterali

La Uilm ritiene che la competizione internazionale imponga all’industria italiana di dover migliorare le competenze dei lavoratori, perché questo, insieme alla ricerca e all’innovazione di prodotto e di processo, potrà consentire alle imprese metalmeccaniche di competere sulle produzioni ad alto valore aggiunto senza subire gli effetti della concorrenza dei Paesi emergenti. Per questo, la scelta dell’Ente bilaterale, prioritariamente ma non esclusivamente, destinato alla costruzione di proposte formative per imprese e lavoratori. Per lo stesso motivo è necessaria anche un’articolazione su base territoriale di queste strutture.

Il Coordinamento regionale

La Conferenza d’Organizzazione Uilm ritiene necessario definire, laddove non c’è una Segreteria regionale, una figura di coordinamento su base regionale o interregionale che:

1. garantisca il coordinamento delle politiche sindacali, la comunicazione e l’orientamento dei rappresentanti sindacali;

2. stimoli e verifichi le politiche organizzative e di tesseramento.

La formazione e la comunicazione sindacale

La Conferenza d’Organizzazione Uilm approva il piano formativo definito dalla Segreteria nazionale e riafferma l’importanza di una formazione continua e costante per tutti i livelli dell’Organizzazione. Contestualmente la Uilm ritiene di dover migliorare i processi di comunicazione: da un lato occorre che le strutture Uilm esprimano meglio, in termini quantitativi e qualitativi, la propria posizione e dall’altro che i delegati e i militanti diffondano nelle bacheche sindacali e nel confronto quotidiano con i lavoratori, le posizioni stesse dell’Organizzazione, anche con la consultazione frequente del sito Uilm nazionale (www.uil.it/uilm) o di quelli territoriali.

La politica dei servizi, delle risorse e dell’artigianato

La Conferenza d’Organizzazione Uilm inoltre affida ai delegati alla Conferenza d’Organizzazione della Uil il compito di sollecitare e porre all’attenzione del dibattito confederale i temi:

1. dei servizi che hanno nel corso di questi anni raggiunto un apprezzabile livello di qualità ma risultano troppo onerosi in particolare per gli iscritti;

2. della ripartizione delle risorse dell’artigianato che confermino la titolarità contrattuale della categoria.

Infine, la Conferenza d’Organizzazione Uilm ritiene necessario un approfondimento sulla questione del ristorno automatico delle quote per il tesseramento nazionale e rinvia questa discussione a una Direzione nazionale da svolgersi entro maggio 2004

Approvato con un contrario

Trevi, 17 febbraio 2004