Consiglio territoriale Uilm Bergamo-Cremona; Palombella: “Una realtà industriale che guarda al futuro con Industria 4.0”


Si è tenuto oggi, 25 ottobre, il Consiglio territoriale della Uilm Bergamo-Cremona a cui hanno preso parte il Segretario generale, Rocco Palombella, e il Segretario organizzativo, Roberto Toigo.

E’ stata una discussione ricca di spunti, a cominciare dal recente accordo Ilva, un’esperienza che porta il marchio Uilm e che ha segnato profondamente la storia di noi metalmeccanici. “Da quella trattativa abbiamo capito con ancora più forza di che stoffa è fatta la Uilm – ha commentato Palombella – perché quello dell’Ilva è un accordo che non ha precedenti nella storia delle ristrutturazioni aziendali ed è frutto del nostro negoziato, durato per oltre un anno”. Un negoziato lungo, difficile, ricco di colpi di scena, che ha trovato un epilogo positivo nell’accordo del 6 settembre scorso e di cui abbiamo a lungo parlato nell’evento del 1° ottobre all’Hotel Parco dei Principi di Roma durante la nostra Assemblea.

La discussione della giornata si è poi spostata sul Documento di Economia e Finanza (DEF) che, come sappiamo, in questi sta facendo molto parlare di sé. Le agenzie di rating e gli investitori hanno iniziato un’opera demolitrice nei confronti del nostro Paese, lo spread ha cominciato a salire con un andamento altalenante bruciando anche ingenti risorse economiche. “Noi abbiamo condiviso la scelta di Cgil Cisl e Uil di dotarsi di un documento unitario contenente dieci punti – ha detto Palombella – è un documento articolato che pone questioni mai risolte tra cui sviluppo, occupazione, riforma fiscale, Mezzogiorno, ammortizzatori sociali, politiche attive, welfare, previdenza, istruzione, pubblica amministrazione. Il documento è stato approvato nel corso dell’esecutivo unitario Cgil Cisl e Uil del 22 ottobre presso l’Auditorium di via Rieti a Roma”.

Il Segretario si è poi concentrato sulla importante realtà industriale del territorio di Bergamo e Cremona che conta grandi industrie, ma anche preziose piccole e medie imprese. Qui si trovano, infatti, delle aziende molto importanti come la Brembo, leader mondiale nella progettazione, sviluppo e produzione di sistemi frenanti e componentistica per auto, moto e veicoli industriali, per il mercato del primo equipaggiamento, i ricambi e il racing. L’azienda opera in 15 Paesi di 3 continenti, con 24 stabilimenti e siti commerciali, contando sulla collaborazione di oltre 9mila persone; ma anche la Mazzucconi che, da oltre un secolo, opera nel settore della fusione e della lavorazione dei metalli. Ha sede a Ponte San Pietro e può contare su cinque stabilimenti produttivi in Italia. Mazzucconi realizza getti in lega di alluminio, fusi in conchiglia a gravità o a bassa pressione e in pressofusione, lavorati meccanicamente e poi assemblati. La produzione è interamente dedicata all’automotive ed è destinata ad alcuni tra i più grandi gruppi operanti nel settore.

Quelle del territorio sono comunque realtà che contano su Industria 4.0, un’evoluzione che promette bene ma che è ancora solo agli inizi, stando a quanto emerge dal rapporto MiSE del 2018 su un campione di 23.700 realtà di tutte le classi dimensionali, oggi solo l’8,4% delle imprese italiane utilizza almeno una delle tecnologie considerate abilitanti la trasformazione digitale secondo il “Piano Industria 4.0 2017-2020”.
“Quella di oggi è stata una bella occasione di confronto, l’alto livello del dibattito è certamente il segno di una Organizzazione in costante crescita anche su tutto il territorio di Bergamo e Cremona”, ha concluso Palombella.

Ufficio stampa Uilm