AM InvestCo, ripartire da una corretta applicazione dell’accordo del 6 settembre

Si è tenuto nella giornata di ieri, 8 novembre 2018, presso il ministero dello Sviluppo Economico, il primo incontro di verifica dell’accordo del 6 settembre 2018. La direzione aziendale di AM InvestCo ha introdotto l’incontro con una breve illustrazione della nuova organizzazione dell’ex Gruppo Ilva e l’integrazione con il Gruppo ArcelorMittal. AM ha rappresentato la situazione dei lavoratori distaccati nei singoli siti e le adesioni al piano di incentivazione. La Uilm ha ritenuto utile l’incontro di aggiornamento per la gestione dell’accordo del 6 settembre che si conferma integralmente valido.

Abbiamo espresso anche il nostro apprezzamento e incoraggiamento all’approccio che ArcelorMittal sta provando ad assumere per ristabilire un rapporto responsabile verso le persone, i lavoratori ed i cittadini di Taranto dopo questi lunghi anni di incertezza e sofferenza. Abbiamo invitato AM a gestire al meglio questa fase provando a valorizzare il lavoro fino a oggi fatto. Occorre rafforzare sempre di più il rapporto con tutti i lavoratori, soprattutto quelli che a oggi sono e rimarranno (speriamo per il più breve tempo possibile) ancora in Ilva A.S. ma che devono già sentirsi futuri lavoratori ArcelorMittal.

Non possiamo che prendere atto della nuova organizzazione industriale che AM InvestCo ha deciso di adottare per la ex Ilva, ma avremmo gradito che ci fosse stato un incontro preventivo con le Rsu e le Organizzazioni sindacali in particolare sulla modifica di alcune aree strategiche alla produzione come quelle di Manutenzione, Staff e la stessa Produzione. Perché la difficoltà e le criticità registrate in questi giorni nelle attività del gruppo, in tutti i siti, sono frutto di scelte che noi riteniamo sbagliate:
superamento di posizioni di lavoro, accorpamenti, scambi di mansioni fra lavoratori con diverso inquadramento e professionalità e turistica, intervento massiccio di nuove ditte esterne in sostituzione dei lavoratori Ilva.

Riscontriamo ditte impegnate per il recupero ferroso in tutte le aree dello stabilimento di Taranto, nelle pulizie civili e altre attività di supporto alla produzione. Il numero delle ditte è cresciuto a dismisura fino a creare ingorghi ai tornelli d’accesso degli stabilimenti. I lavoratori delle ditte esterne devono essere tutelati al pari di quelli di Ilva, ma in un’ottica riorganizzativa complessiva che gli assicuri anche una stabilità di lavoro duratura e non una perenne precarietà.
Abbiamo concordato i livelli minimi degli organici di partenza ma non abbiamo concordato un uso intenso e distorto di straordinario: gli organici devono essere dimensionati ai volumi produttivi. Questo è inaccettabile con la disponibilità dei lavoratori in Ilva A.S.

Per queste ragioni abbiamo chiesto di integrare ulteriormente gli attuali organici con i lavoratori Ilva in Cigs.
Abbiamo chiesto ai rappresentanti di Ilva A.S. presenti all’incontro di precedere celermente con i lavori di bonifica per poter impegnare il maggior numero di lavoratori adottando un criterio di massima rotazione per limitare la permanenza in Cigs.

Abbiamo chiesto ai rappresentanti del Ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico di garantire il rifinanziamento dell’ammortizzatore sociale con le medesime condizioni economiche di integrazione al reddito, oltre a quelle già richieste in sede di Regione Puglia.

La Uilm ha chiesto quindi di procedere immediatamente con l’apertura di un confronto serio e trasparente con le Rsu e le segreterie territoriali di tutti i siti AM InvestCo e individuare gli interventi di rimedio alle criticità emerse con una incoerente applicazione dell’accordo del 6 settembre 2018. Occorre verificare puntualmente la nuova organizzazione del lavoro e della produzione, sito per sito, reparto per reparto.

Anche su Genova, su cui si conferma la validità dell’Accordo di Programma, vanno accertate le situazioni anomale denunciate; ma anche per Novi Ligure, Marghera e tutti gli altri siti.

I rappresentanti di AM InvestCo hanno convenuto sull’approccio da noi proposto per gestire al megio questa difficile fase e si sono resi disponibili al confronto.

Roma, 9 novembre 2018
UILM NAZIONALE