Alcatel: Comunicato Fim-Fiom-Uilm Alcatel Lucent

Si è svolto il 6 febbraio u.s. l’incontro tra le OO.SS. FIM-FIOM-UILM ed il Coordinamento Nazionale Fim-Fiom-Uilm di Alcatel-Lucent Italia e l’azienda, al fine di analizzare le prospettive industriali ed occupazionali per il 2009 nel nostro paese, dopo l’annuncio dell’ennesimo piano di riorganizzazione e riduzione costi presentato a dicembre dal CEO Ben Verwayeen al Comitato Aziendale Europeo ECID.
L’azienda ha dichiarato che per quanto riguarda i risultati globali del gruppo il 2008 si è chiuso abbastanza bene sul piano dei volumi di attività (anche rispetto a quanto avvenuto a livello internazionale) ma ancora male su quello della redditività (anche se è importante sottolineare che l’ultimo quarter del 2008 ha mostrato segnali di miglioramento incoraggianti).
Ha poi comunicato più in dettaglio come intende gestire in Italia quanto annunciato a livello di Ecid in tema di riduzione dei costi e riorganizzazione mostrando un ottimismo per noi incomprensibile, visto che il piano a livello globale prevede una riduzione di 1.000 manager, la riduzione di 5.000 contractor, il taglio di attività di sviluppo e R&D su alcuni prodotti ed una riorganizzazione delle attività manifatturiere che ha come obiettivo in prospettiva il mantenimento di un unico stabilimento produttivo per singola area geografica/continente.
La riduzione dei costi si tradurrà (secondo le dichiarazioni dei rappresentanti aziendali) in un taglio pari al 50% entro il terzo trimestre 2009 dei lavoratori non Alcatel-Lucent Italia (sostanzialmente dei circa 500 interinali oggi presenti in quanto di consulenze individuali se ne contano solo qualche unità), nel completamento del progetto di delocalizzazione delle attività amministrative in Romania, nella riduzione di un numero non definito di manager (ossia impiegati di alto livello e quadri). L’azienda ha poi confermato la strategia globale sulle attività manifatturiere con possibili ricadute sui 3 stabilimenti produttivi attualmente presenti in Europa Eu, Trieste e Battipaglia: Trieste dovrebbe essere interessato dallo spostamento delle produzioni degli “apparati consolidati” verso i paesi low cost (Cina e Romania), Battipaglia dovrebbe subire le conseguenze della scelta strategica di Alcatel Lucent di ridurre i propri siti produttivi presenti in Europa. Tutto questo ha confermato le nostre perplessità e preoccupazioni circa il mantenimento di tutte le attività produttive ed i siti in Italia, così come oggi sono conosciute.
A questo proposito il Coordinamento Nazionale ha comunicato alla società la sua netta contrarietà ad eventuali ulteriori riduzioni di attività e di personale, sia di Alcatel Lucent che somministrato.
Per quanto sopra, come OO.SS. e come coordinamento nazionale riteniamo opportuno aprire un confronto serrato nel merito al fine di discutere sui seguenti punti:
– mantenimento e rilancio degli impegni produttivi ed occupazionali;
– investimenti in attività di ricerca e sviluppo;
– coerenza tra gli impegni assunti, anche in sede istituzionale, e le iniziative operative intraprese su alcuni siti (Rieti, Battipaglia etc.).
Poiché l’azienda ha comunicato che è ancora in corso una discussione a livello europeo sulle possibili iniziative da intraprendere e sulle ricadute a livello di singolo paese, riteniamo utile sostenere le nostre richieste con la proclamazione di uno stato d’agitazione di tutti i lavoratori ed il conseguente blocco degli straordinari.
Nel contempo riteniamo (una volta specificato meglio il piano aziendale), di portare il confronto a livello di Ministero dello Sviluppo Economico al fine di trovare in quella sede una soluzione che dia prospettive ai lavoratori e certezza degli investimenti tecnologici nel nostro paese, invece della solita ristrutturazione pesante mascherata da semplice riorganizzazione/riduzione dei costi.

FIM, FIOM, UILM NAZIONALI

Roma, 9 febbraio 2009